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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

martedì 28 dicembre 2021

SALÒ o le 120 giornate di Sodoma - Pier Paolo Pasolini

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro 

 

Ho finito per dimenticare com’era l’Italia fino a una decina di anni fa e anche meno, e, poiché non ho altra alternativa, ho finito con l’accettare l’Italia com’è diventata. Una immensa fossa di serpenti, dove, salvo qualche eccezione e alcune misere élites, tutti gli altri sono appunto dei serpenti,
stupidi e feroci, indistinguibili, ambigui, sgradevoli... E tutto ciò a causa, a) del loro degradante consumismo coatto, b) della scuola d’obbligo che li ha frustrati rendendoli coscienti della propria ignoranza e nel tempo stesso presuntuosi per quelle quattro sciocchezze moralistiche e pseudo-
democratiche che vi hanno imparato; c) della televisione, che mostra loro i modelli di vita e concretizza i valori attraverso il suo linguaggio che, essendo pura rappresentazione, non ammette repliche logiche; d) di un’infinità di altre cause tutte

Pier Paolo Pasolini, Il fiore delle mille e una notte - 1974

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Il fiore delle mille e una notte di P.P. PASOLINI

Le foto sono di Roberto Villa
Pasolini sul set
Fondo Roberto Villa, Cineteca di Bologna

Le immagini per cortese concessione di Roberto Villa per solo scopo culturale.

"Spero, possa essere usato per promuovere il Grande Uomo di Cultura che è stato in tutti i settori che ha toccato."
Roberto Villa


.
Troupe - Personaggi - Interpreti

Regia e sceneggiatura
: Pier Paolo Pasolini, liberamente ispirata a Le Mille e una notte (in particolare a Storia di Ali Shar e della schiava Zumurrud, Storia di Azíz e Aziza, Storia dei re Shariyàr e Shahzamàn, Storia del facchino e delle ragazze, Storia di Harún ar-Rashíd e di Zobeida, Storia di Abu Nuwàs e di Harún ar-Rashíd, Harún ar-Rashíd e le due schiave, Harún ar-Rashíd e le tre schiave, Storia del re Omar an-Numàn, Storia dell’amante e dell’amato: Tagi al-Mulúk e Dúnya

Collaborazione alla sceneggiatura: Dacia Maraini
Fotografia: Giuseppe Ruzzolini

Pier Paolo Pasolini,1972 I RACCONTI DI CANTERBURY

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro





Pasolini sul set dei Racconti di Canterbury 
Perché io sono giunto all’esasperata libertà di rappresentazione di gesti e atti sessuali, fino alla rappresentazione in dettaglio e in primo piano, del sesso? Ho una spiegazione che mi fa comodo e mi sembra giusta, ed è questa. In un momento di profonda crisi culturale (gli ultimi anni Sessanta), che ha fatto (e fa) addirittura pensare alla fine della cultura - che infatti si è ridotta, in concreto, allo scontro, a suo modo grandioso, di due sottoculture: quella della borghesia e

Pier Paolo Pasolini, 1971 - IL DECAMERON

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dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


“È stata una gran voglia di ridere che ha ispirato Il Decameron... non sono io che ho scelto Il Decameron, è Il Decameron che ha scelto me.”

( Pasolini: c’est le Décameron qui m’a choisi, 
“La Galérie”, 111, 
dicembre 1971)


Decameron è un’opera che vuole essere
completamente gioiosa, in maniera astratta (...). L’ottimismo del Boccaccio era un ottimismo storico. Cioè, nel momento in cui lui viveva, esplodeva quella meravigliosa e grandiosa novità, che era la rivoluzione borghese: cioè nasceva la borghesia. E, in quel momento, intorno al Boccaccio, la borghesia aveva la grandezza, che avrebbe raggiunto solo in certi momenti, e in certi stadi, e in certe, diciamo così, aree marginali della sua storia. [...] Quindi il Boccaccio ha vissuto in questi momenti di esplosione, di nascita, di inizio e di principio di una nuova era. E questo ottimismo suo, che è razionale e logico (perché la ragione è il segno della borghesia), fa sì che l’opera del Boccaccio sia una grande opera gioiosa. 

 (Pier Paolo Pasolini).

Poer Paolo Pasolini, 1969 - PORCILE

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Eretico e Corsaro





1969 PORCILE


Scritto e diretto
da: P.P.P.; 
fotografia: Armando Nannuzzi (1° ep.), Tonino Delli Colli, Giusppe Ruzzolini (2° ep.); 
costumi: Danilo Donati; 
musica originale: Benedetto Ghiglia; 
montaggio: Nino Baragli; 
aiuti regista: Sergio Citti, Fabio Garriba; 
assistente alla regia: Sergio Elia; 

interpreti e personaggi: 


1° episodio
Pierre Clementi (1° cannibale); 
Franco Citti (2° cannibale); 
Luigi Barbini (il soldato); 
Ninetto Davoli (Maracchione, il testimone dei due episodi); 
Sergio Elia (un domestico); 

2° episodio
Jean-Pierre Léaud (Julian); 
Alberto Lionello (Klotz, il padre); 
Margherita Lozano (M.me Klotz, la madre, doppiata da Laura Betti); 
Anne Wiazemsky (Ida); 
Ugo Tognazzi (Herdhitze); 
Marco Ferreri (Hans Guenther, doppiato da Mario Missiroli); 

produzione 


1 ° episodio: Gianni Barcelloni Corte, BBG cin. s.r.l.;produzione 
2° episodio: Gian Vittorio Baldi e IDI Cinematografica (Roma), I Film dell’Orso, C.A.P.A.C. Filmédis (Paris);

pellicola
: Kodak Eastmancolor; 
formato: 35 mm., colore, 1:1.85; 
macchine da presa: Arriflex, non sonora nel 1° episodio; 
sviluppo e stampa: Technostampa; doppiaggio: C.I.D.; 
sincronizzazione e sonorizzazione: NIS Film; 
distribuzione: INDIEF; 

riprese: 

1969 LA SEQUENZA DEL FIORE DI CARTA [ VANGELO ’70 ]

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Eretico e Corsaro


Tempo 19 ottobre 1968

Pier Paolo Pasolini, 1969 - MEDEA - con un'intervista a Maria Callas

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Eretico e Corsaro



Ho riprodotto in Medea tutti i temi dei film precedenti. Medea è il confronto dell’universo arcaico, ieratico, clericale, con il mondo di Giasone, mondo invece razionale e pragmatico. Giasone è l’eroe attuale che non solo ha perso il senso metafisico, ma neppure si pone ancora questioni del genere. E’ il tecnico abulico, la cui ricerca è esclusivamente intenta al successo.
Confrontato all’altra civiltà, alla razza dello spirito, fa scattare una tragedia spaventosa. L’intero dramma poggia su questa reciproca contrapposizione di due culture, sull’irriducibilità reciproca di due civiltà. Potrebbe essere benissimo la storia di un popolo del Terzo Mondo, che vivesse la stessa catastrofe venendo a contatto con la civiltà occidentale materialistica. Del
resto, nell’irreligiosità, nell’assenza di ogni metafisica, Giasone vedeva nel centauro un animale favoloso, pieno di poesia. Poi, man mano che passava il tempo, il centauro è divenuto ragionatore e saggio, ed è finito col divenire un uomo uguale a Giasone. Alla fine, i due centauri si sovrappongono, ma non per questo si aboliscono. Il superamento è un’illusione. Nulla si perde...

P.P. Pasolini, in Jean Duflot, 
Il sogno del centauro, Roma, 1983

1968 CHE COSA SONO LE NUVOLE?

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dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


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1968 CHE COSA SONO LE NUVOLE?

(3° episodio di CAPRICCIO ALL’ITALIANA)


Regia
di Pier Paolo Pasolini (aiuto regia: Sergio Citti)
Produzione:Dino De Laurentiis Cin.
Distribuzione: Euro International Film
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Fotografia: Tonino Delli Colli
Musica: Domenico Modugno («Così sono le nuvole»)
Fra gli interpreti: Totò, Ninetto Davoli, Laura Betti, Adriana Asti, Franco
Franchi, Ciccio Ingrassia, Francesco Leonetti, Domenico Modugno

USCITA NELLE SALE:

13 aprile 1968: Bari, Cinema Impero; 
14 giugno 1968: Roma: Cinema Paris, Reale, Ritz.

STORIA:

Film girato fra marzo e aprile 1967; nei teatri di posa di Cinecittà; esterni nei dintorni di Roma. Terzo episodio del film Capriccio all’italiana. 

Gli altri sono: 

Il mostro della domenica di Steno; 
Perché di Bolognini; 
Viaggio di lavoro di Pino Zac; 
La bambinaia di Monicelli; 
La gelosa di Bolognini.

TRAMA:

In un teatro, dinanzi a un pubblico popolare, viene messa in scena una versione in chiave comica dell’Otello: i personaggi sono attori-marionette: Totò rappresenta Jago, Ninetto Davoli è Otello. Jago mette in atto nei confronti di Otello il falso tradimento di
Desdemona con Cassio: Otello riceve da Jago un fazzoletto avuto con l’inganno da Desdemona e che lo stesso Jago utilizza come prova dell’infedeltà della donna, suscitando la gelosia e le smanie di vendetta di Otello. Il pubblico che assiste alla rappresentazione non accetta la conclusione della storia che, come nella tragedia di Shakespeare, prevede l’assassinio di Desdemona da parte di Otello: gli spettatori salgono sul
palcoscenico, uccidono Jago e Otello e portano in trionfo Desdemona e Cassio. I due attori-marionette (Jago e Otello) vengono buttati nel camion della spazzatura, poi nella discarica. Jago e Otello, semisepolti dai rifiuti, vedono sopra di loro il cielo azzurro cosparso di nuvole bianche. “Iiiiih, che so’ quelle”, chiede Otello. “Sono le nuvole”, risponde Jago. “E che so’ le nuvole? Quanto so’ belle! Quanto so’ belle!”, replica Otello.


1968 TEOREMA

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Le immagini di Pasolini e dei sui attori sul "set",  in questo post, sono di 
Angelo Frontoni - www.internetculturale.it
(Dal nostro inviato speciale)

Sta per accendersi lo schermo per la proiezione del film Teorema quando il suo autore, Pier Paolo Pasolini, sale sul palcoscenico: il film, egli annuncia, si proietta contro la sua volontà, perciò coloro che vogliono solidarizzare con lui contro questa decisione della Mostra, sono invitati ad uscire. Ciò è avvenuto nella sala grande del Palazzo del Cinema, stamane, all'inizio della proiezione riservata ai critici. All'appello di Pasolini, dieci o venti tra il pubblico abbandonano la sala al seguito di P.P.P.; ma i più rimangono. Teorema si proietta senza incidenti. Ma due ore dopo, conferenza stampa esplicativa. Sotto le piante, nel parco d'un grande albergo del Lido,

P.P.P., in piedi sopra un tavolo risponde al tiro incrociato di critici e cineasti delle più varie estrazioni: contestatori, antì-contestatori, rivoluzionari, ecc.

1967 LA TERRA VISTA DALLA LUNA (3° episodio di LE STREGHE)

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro





1967 LA TERRA VISTA DALLA LUNA 

(3° episodio de LE STREGHE)

( Le immagini della sceneggiatura a fumetti sono tratte da Pier Paolo Pasolini per Il cinema, tomo primo, I meridiani Mondadori a cura di Walter Siti e Franco Zambagli )

1967 EDIPO RE

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro





"Avevo due obiettivi nel fare il film: il primo, realizzare una sorta di autobiografia assolutamente metaforica, quindi mitizzata; il secondo, affrontare tanto il problema della psicoanalisi quanto quello del mito. Ma invece di proiettare il mito sulla psicoanalisi, ho riproiettato la psicoanalisi sul mito." 
(P.P. Pasolini, Le regole di un'illusione - Quaderni, 1991)


1966 UCCELLACCI E UCCELLINI

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




1966 UCCELLACCI E UCCELLINI


" Ho scritto la sceneggiatura tenendo presente un corvo marxista,..."

ma non del tutto ancora liberato dal corvo anarchico, indipendente, dolce e veritiero. A questo punto, il corvo è diventato autobiografico, una specie di metafora irregolare dell’autore. Totò e Ninetto rappresentano invece gli italiani innocenti che sono intorno a noi, che non sono coinvolti nella storia, che stanno acquisendo il primo jota di coscienza. Non scelgo mai un attore perché finga di essere qualcos’altro da quello che egli è, ma lo scelgo proprio per quello che è. Volevo un personaggio estremamente umano, cioè che avesse quel fondo napoletano e bonario, e così immediatamente comprensibile, che ha Totò. E nello stesso tempo volevo che questo essere umano così medio, così «brava persona», avesse anche qualcosa di assurdo, di surreale, cioè di clownesco, e mi sembra che Totò sintetizzi felicemente questi elementi.

P.P. Pasolini, Lettera aperta, in OCCHIO CRITICO Anno I n. 2, nov. 1966


Non ho mai «messo al mondo» un film così disarmato, fragile e delicato come Uccellacci e uccellini. Non solo non assomiglia ai miei film precedenti, ma non assomiglia a nessun altro film. Non parlo della sua originalità, sarebbe stupidamente presuntuoso, ma della sua formula, che è quella della favola col suo senso nascosto. Il surrealismo del mio film ha poco a che fare col surrealismo