"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini
biografia breve
1970
«Ci sono dei vecchietti allegri, io sarò uno di quelli»
"L'ora è confusa e noi come perduti la viviamo".
Insieme a Dacia Maraini, Maria Callas e Alberto Moravia, fa un viaggio in Africa: Dakar, Abidjan, Mali.
La seguì a Parigi - lei venne a Roma. Con lei, Moravia e Dacia, in quattro, compì un viaggio in Africa, fra il dicembre 1970 e il gennaio 1971. La chiamava: «Uccellino con potente voce d’aquila / e aquila tremante».
«Vado in Africa a dicembre, venite con me?»
Dall'inverno del '68 al biennio '69-'70, Pasolini effettuò numerose riprese in Uganda, Tanzania e Tanganika e all'Università Roma “La Sapienza” (instaurando in quell'occasione un dialogo con alcuni studenti africani)
Ho pianto di vere lacrime, davanti a
un idoletto della tribù Baule, fatto di
legno e filamenti vegetali; ho pianto
perché quello era il piccolo nume
contadino del Lazio di Turno.
Lacrime su un mondo perduto
anche nelle sue ultime propaggini.
Regia: Pier Paolo Pasolini
Fotografia: Giorgio Pelloni;
Commento: Pier Paolo Pasolini;
Musica: Gato Barbieri;
Montaggio: Cleofe Conversi, Pier Paolo Pisolini;
Produzione: Gian Vittorio Baldi per IDI Cinematografica;
Distribuzione: Cineteca di Bologna; origine: Italia, 1970;
Durata: 55’.
Uno dei più belli di Pasolini. Mai convenzionale, mai pittoresco, il documentario ci mostra un’Africa autentica, per niente esotica e perciò tanto più misteriosa del mistero proprio dell’esistenza, coi suoi vasti paesaggi da preistoria, i suoi miseri villaggi abitati da un’umanità contadina e primitiva, le sue due o tre città modernissime già industriali e proletarie. Pasolini ‘sente’ l’Africa nera con la stessa simpatia poetica e originale con la quale a suo tempo ha sentito le borgate e il sottoproletariato romano.
(Moravia, 1971)
Tornato dal viaggio africano, lo attende una lettera di Nicola Cattedra, il nuovo direttore di «Tempo», che lo informa di non aver pubblicato il suo pezzo in quanto i temi affrontati, «specificamente politici». Dopo un ultimo articolo, che appare il 24 gennaio, la collaborazione con il settimanale Tempo, presso il quale scriveva per la rubrica "Il caos", si interrompe.