Benvenuto nel blog
Pagine
Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975
Biografia Breve
- I) 1966 - l’ideologia e "la sua atroce amarezza"
- L) 1967 - La storia della mia vita è la storia dei miei libri
- O) 1970 - Ci sono dei vecchietti allegri io sarò uno di quelli
- P) 1971 - No! Non posso dire tutto quello che voglio
- Q) 1972 - Scandalizzare è un diritto
- R) 1973 - Il Corsaro prende il largo
- S) 1974 prima parte - Caro Calvino Io rimpiangere l’Italietta?
- a) Il periodo bolognese e friulano
- b) Gli anni 50 e le borgate romane
- c) 1960 - Gli occhi di Pasolini
- d) 1961 - Il cinema di poesia
- e) 1962 - La fulgurazione figurativa di Pasolini
- f) 1963 - Vilipendio alla religione di stato
- g) 1964 - «Perché un marxista non può essere religioso? »
- h) 1965 - Il linguaggio tecnologico
- m) 1968 - il corpo nella lotta e il bisogno di disobbedire a Budda
- n) 1969 «Il mondo non mi vuole più e non lo sa»
sabato 1 marzo 2025
Pasolini - "Stare al mondo, in un mondo neocapitalista" - Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo - Lo scandalo Pasolini, Rosso e Nero gennaio/aprile 1976
FERNALDO Dl GIAMMATTEO
Pasolini, "Un padre nemico-amico: origini di un trauma familiare" - Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo - Lo scandalo Pasolini, Rosso e Nero gennaio/aprile 1976
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Pasolini, Un padre nemico-amico: origini di un trauma familiare
Mio padre, difficile parlare di lui, era un uomo molto diverso da me e con cui ho avuto rapporti molto difficili. I tipici rapporti tra padre e figlio quando questi rapporti sono drammatici. Prima di tuttoinconsciamente, per ragioni che spiegherebbe Freud meglio di me; e anche per ragioni oggettive di carattere. Mio padre era un uomo un po' all'antica. Era ufficiale, pensava esattamente il contrario di quel che pensassi io allora. Ma Sono un po' ingiusto a dire questo. Questa differenza c'era, inconsciamente io ero profondamente nemico a lui, e lui profondamente nemico a ma, inconsciamente. Ma in realtà è stato poi lui che mi ha quasi spinto a scegliere la carriera che ho preso. E' il rapporto più drammatico che io abbia avuto nella mia vita.
Pasolini, Duemila anni di « Imitatio Christi per rinnegare il Cristo - Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo - Lo scandalo Pasolini, Rosso e Nero gennaio/aprile 1976
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini, Duemila anni di « Imitatio Christi per rinnegare il Cristo
Pasolini la quotidiana eresia
di Ferdinando Di Giammatteo
Lo scandalo Pasolini
Rosso e Nero
gennaio/aprile 1976
( © Trascrizione da cartaceo, curata da Bruno Esposito ).
Pier Paolo Pasolini, "Questioni tecniche, questioni critiche (e dei critici)" - Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo - Lo scandalo Pasolini, Rosso e Nero gennaio/aprile 1976
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini Questioni tecniche, questioni critiche (e dei critici)
Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo
Lo scandalo Pasolini
Rosso e Nero
gennaio/aprile 1976
( © Trascrizione da cartaceo, curata da Bruno Esposito )
Non ricordo il primo film che vidi perchè ero troppo giovane. Ma ricordo il primo contatto con il cinema. Avevo cinque anni. Contatto, diciamo. fatidico, con una sfaccettatura sicuramente erotico-sessuale, Ricordo che guardavo il manifesto di un film; si vedeva una tigre che sbranava un uomo. Naturalmente, la tigre stava sopra l'uomo, ma per qualche misteriosa ragione, mi sembrò, nella mia immaginazione infantile, che la tigre avesse per metà inghiottito l'uomo e che l'altra metà spuntasse ancora dalla sue fauci. Mi venne una voglia terribile di vedere il film. Ovviamente i miei genitori non mi ci portarono, e ancora oggi ne provo un forte dispiacere. Ecco. questa immagine della tigre che mangia l'uomo — immagine masochistica e, forse, cannibalica — è la prima cosa che mi è rimasta impressa, anche se naturalmente vidi altri film a quell'epoca, ma non me li ricordo.
Quando avevo sette-otto anni, e noi abitavamo a Sacile. andavo al cinema parrocchiale. Ricordo frammenti di qualche film muto, e ricordo anche il passaggio al cinema sonoro. II primo film sonoro che vidi era un film di guerra.
Questa è la mia preistoria cinematografica. Più tardi, a Bologna, mi iscrissi a un circolo del cinema e vidi alcuni classici: tutto René Clair, i primi Renoir, qualche Chaplin, ecc. Li cominciò il mio grande amore per il cinema. Ricordo che partecipai a una selezione locale per i "littoriali" e che scrissi un dramma dannunziano, barbarico e sensuale. La guerra, poi, bloccò tutto. Dopo la guerra venne il neorealismo. Ricordo in particolare che andai apposta da Casarsa a Udine per vedere Ladri di biciclette. Ricordo soprattutto Roma città aperta, che vidi in Friuli: fu un autentico trauma, lo ricordo ancora con emozione.
Pasolini on Pasolini 1969
Pier Paolo Pasolini, "La solitudine dell'intellettuale e la cieca violenza dei forti" - Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo Lo scandalo Pasolini Rosso e Nero gennaio/aprile 1976
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
La solitudine dell'intellettuale e la cieca violenza dei forti
Pasolini la quotidiana eresia, di Ferdinando Di Giammatteo
Lo scandalo Pasolini
Rosso e Nero
gennaio/aprile 1976
( © Trascrizione da cartaceo, curata da Bruno Esposito )
Gli ultimi tre anni della polemica pasoliniana contro il << mostruoso >> edonismo consumistico si trovano documentati, con puntigliosa cura, negli << Scritti corsari >>. La collaborazione al << Corriere della Sera >> , tribuna autorevole, dà nuovo vigore a quell'ansia profetica che aveva percorso tutta la carriera pubblica del poeta.
Lo scontro frontale con le istituzioni (quelle civili in primo piano, la Chiesa relegata sullo sfondo) lo impegna in un'opera tormentata e affannosa di testimonianza. I colpi subiti accrescono la violenza della polemica: Pasolini li cerca con ostinazione. in una sfida che sempre più appare come una autopunizione (l'<<eautontimorùrienos >> non era stato citato a caso, nella vecchia intervista annunciante l'inizio di quell'attività pubblica per eccellenza che è la creazione cinematografica). La sofferenza è ormai un bisogno insopprimibile. Una volta la sapeva giudicare e, nel giudizio, razionalizzarla:
Dovrei avere la forza di non parlare delle mie sofferenze: è stato rimproverato anche alle mie ultime poesie de La religione del mio tempo di essere troppo lagnose. Fare un rimprovero simile mi pare un pò disumano: ma io tuttavia non posso non prenderlo in considerazione.
Vie Nuove agosto 1962