Benvenuto/a nel mio blog

Benvenuto nel blog

Questo blog non ha alcuna finalità di "lucro".
Viene aggiornato di frequente e arricchito sempre di nuovi contenuti, anche se non in forma periodica.
Sono certo che navigando al suo interno potrai trovare ciò che cerchi.
Al momento sono presenti oltre 1600 post e molti altri ne verranno aggiunti.
Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e di condividere con me la voglia di conoscere uno dei più grandi intellettuali del trascorso secolo.
Visualizzazione post con etichetta Vie nuove 1959. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vie nuove 1959. Mostra tutti i post

domenica 24 agosto 2025

Pier Paolo Pasolini, Per chi è sonata la campana? ( La notte brava ) - Vie nuove, numero 36, 12 settembre 1959, pag. 29

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Pier Paolo Pasolini
Per chi è sonata la campana? 

( La notte brava )

Vie nuove

12 settembre 1959

pag. 29 

( © trascrizione da cartaceo curata da Bruno Esposito )


Un carro funebre, vuoto. E di seconda categoria, liscio e nero.  Accanto, il conducente, che spipetta, aspettando la cassa.  Dietro, due tassì e una macchina con delle corone di fiori sul tetto.  Davanti alla porticina della vecchia casa del quartiere, c'è un po' di gente, silenziosa.  Arriva la stoppona, da in fondo il vicolo, passa davanti al carro funebre, e va a fermarsi un poco più avanti.  Ruggeretto guarda preoccupato il carro funebre. 

 RUGGERETTO Aòh, che c'è? La Bona Morte? 

CROCEFISSA Aòh, ma indò ce portate? Che, ce portate a accompagnà li morti? 

  Scintillone le fa la scafetta: 

 SCINTILLONE Bona, stella! Che fra poco ce stanno li fochi d'artificio! 

 Aspettate qua, fate le brave, eh? Non litigate! Noi annamo e tornamo! 

 Intanto, Ruggeretto ha bloccato la macchina e è sceso, tutto  agile e indifferente: fatte le sue raccomandazioni, Scintillone lo imita, e, appaiati, vanno verso la porta davanti alla quale è fermo il carro funebre. 

 Le due comari li seguono con gli occhi, da dentro la macchina. 

 Crocefissa è sempre più tetramente malfidata. 

CROCEFISSA Ma che, li hai visti mai te, questi? 

ANNA No, e chi li ha visti mai! 

CROCEFISSA Che ne pensi, te? 

  Anna si batte col dito indice due tre colpetti contro una narice, con una smorfia. 

ANNA Mmmmmh. 

  Intanto Ruggeretto e Scintillone sono quasi all'altezza del carro funebre. 

RUGGERETTO Per chi è sonata la campana? 

  Accanto al carro funebre se ne sta sbragato il conducente, tutto vestito di nero, ma col berretto calato sugli occhi alla malandrina. 

SCINTILLONE Chi è quello che porti? Come se chiama? 

CONDUCENTE  Uno che non fuma più! 

  I due si guardano, comprendendo. 

 RUGGERETTO E che ce frega! Imboccamo lo stesso, daje! Che prima scaricamo e mejo stamo! 

  Si avvicinano alla porta, che è mezza chiusa, incrociandosi con due tre donne che escono, tutte vestite di nero, con gli occhi rossi e l'aria profondamente afflitta e concentrata

Pier Paolo Pasolini


@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito


Grazie per aver visitato il mio blog 

I ragazzi de "La notte brava", intervista con Pier Paolo Pasolini - Vie nuove, numero 36, 12 settembre 1959, da pag. 26 a pag. 29

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


I ragazzi de "La notte brava"
intervista con Pier Paolo Pasolini

Vie nuove

numero 36

12 settembre 1959

da pag. 26 a pag. 29

 ( © trascrizione da cartaceo curata da Bruno Esposito ) 


DOVE SONO I "PERICOLI PER LA SOCIETA' "

A Pier Paolo Pasolini, ideatore e sceneggiatore del film « La notte brava », che il regista Bolognini ha portato a termine in questi giorni, abbiamo rivolto alcune domande sul significato della vicenda, sul carattere dei personaggi e sulla realizzazione del film. Pubblichiamo anche, nelle pagine seguenti, la sceneggiatura di una delle sequenze iniziali.

 



D. -
Il film «La notte brava» è molto importante per te ? 

P.P.P. -  «La notte brava» è il primo film veramente mio. Ho lavorato spesso per il cinema, e nel mio lavoro ho sempre messo qualcosa di mio (anche, mettiamo, in « Marisa la civetta », che è passato come un filmetto volgare, mentre, invece, nella sua estrema esilità, era un elegante prodotto epigono del neorealismo). «La notte brava» è il primo film che ho interamente ideato, scritto e sceneggiato da solo. 

D. - La storia narrata nel film è nata subito, nelle tue intenzioni, come soggetto cinematografico o come racconto dal quale, per caso, è stato tratto un film? 

P.P.P. -  I produttori Cervi e Jacovoni mi hanno chiesto un film di ambiente romano. Ci ho pensato un po' e poi ho capito che l'avevo già in mente da tempo: sia in « Ragazzi di vita » che in « Una vita violenta », c'era già la storia di una notte: una notte ideale, dilatata, violentata. Lo schema dunque era pronto: rientrava nel mio sistema stilistico. Anche il motivo della ricerca della grana, era un motivo mio. Mi ci è voluto poco, dunque: non si trattava che di raccogliere e organizzare degli elementi già fermentati e maturi in me.

sabato 8 marzo 2025

Pasolini, La colpa non è dei teddy boys - Vie nuove numero 40, del 10 ottobre 1959

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Il parere dello scrittore di 

"Ragazzi di vita" 

sul fenomeno della "gioventù traviata.."

Pier Paolo Pasolini
La colpa non è dei teddy boys

Vie nuove numero 40

10 ottobre 1959

da pag. 14 a pag. 17 

( © Questa trascrizione integrale da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )


Si è tenuto recentemente a Venezia un congresso di «uomini illustri» sul problema della gioventù traviata; da questo congresso è risultato chiaro perché esistono i «teddy boys»: voglio dire non dai lavori e dalle discussioni del congresso, ma dal congresso stesso, dalla sua presenza: tanta presunzione pedagogica, tanta cecità reazionaria, tanto sciocco paternalismo, tanta superficiale visione dei valori, tanto represso sadismo, non possono che giustificare l'esistenza, in molte città italiane, di una gioventù insofferente e incattivita. 

Con simili padri ideali - perché è chiaro che la media dei padri è fornita dalla media dei partecipanti a quel triste congresso - i figli non possono che nutrire disprezzo per la morale vigente: disprezzo non critico, naturalmente, e quindi anarchico, improduttivo, patologico. Alla superficialità rispondono con la superficialità, alla crudeltà con la crudeltà. In effetti sono proprio i teddy boys i figli reali dei nostri avvocati, dei nostri professori, dei nostri luminari. 

Uno dei partecipanti al congresso veneziano, il prof. Pende, ha fornito un quadro clinico schematico ma completo dei tipi di anormalità psichica che porta il ragazzo all'anarchica ribellione del teddy boy: l'unico difetto del quadro del prof. Pende è quello di essere esclusivamente tecnico, quasi che nevrosi o paranoia cadessero dal cielo, come tegole, sui capi dei malcapitati: una disgrazia, così come si nasce ebrei o negri. Il che prospetta il problema dei teddy boys in termini che appaiono scientifici mentre in realtà sono del tutto irrazionali, appartengono alla famiglia delle teorie razziste.