"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Ogni racconto delle Mille e una notte comincia con una “apparizione” del destino, che si manifesta attraverso un’anomalia. Ora, non c’è un’anomalia che non ne produca un’altra. E così nasce una catena di anomalie. Più tale catena è logica, serrata, essenziale, più il racconto delle Mille e una notte è bello (cioè vitale, esaltante). La catena delle anomalie tende sempre a ritornare alla normalità. La fine di ogni racconto delle Mille e una notte consiste in una “disparizione” del destino, che si insacca nella felice sonnolenza della vita quotidiana. Ciò che mi ha ispirato dunque nel film è vedere il Destino alacremente all’opera, intento a sfasare la realtà: non verso il surrealismo e la magia, ma verso l’irragionevolezza rivelatrice della vita, che solo se esaminata come “sogno” o “visione” appare come significativa. Ho fatto perciò un film realistico, pieno di polvere e di facce povere. Ma ho fatto anche un film visionario, in cui i personaggi sono “rapiti” e costretti a un’ansia conoscitiva involontaria, il cui oggetto sono gli avvenimenti che gli accadono...
P.P. Pasolini, in IL TEMPO, 28 aprile 1974
1974 IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE
Regia di Pier Paolo Pasolini (aiuto regia: Umberto Angelucci)
Produzione: Alberto Grimaldi - PEA (Roma) / Les Productions Artistes Associés (Paris)
Distribuzione: United Artists Europa
Soggetto: «Alf Laylah wa-Laylah» [Le mille e una notte]
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini
Fotografia: Giuseppe Ruzzolini
Musica: a cura di Ennio Morricone
Fra gli interpreti: Ninetto Davoli, Margareth Clementi
PRIMA PROIEZIONE:
20 maggio 1974: Festival di Cannes. Versione di 155 minuti, poi ridotta da Pasolini alla durata attuale
20 giugno 1975: Milano, Cinema Capitol. Anteprima nazionale di beneficienza
USCITA NELLE SALE:
22 agosto 1974: Roma, Cinema Barberin, Holyday, Palazzo
STORIA:
Film girato dal 2 marzo al 3 maggio 1973 nei teatri di poa degli Stabilimenti Labaro Film (Roma). Esterni: Yemen del Nord e del Sud, Persia (Isfahan, moschea di Mesjed-esh-Shah); Katmandu (Nepal); Asmara (Etiopia); Nuova Delhi, Benares (India).
TRAMA:
Il fiore delle Mille e una notte è una sorta di affresco di un mondo passato e presente - quel Terzo Mondo dal quale il regista si sentiva particolarmente affascinato e attratto - attraversato da un grande senso di serenità e di sensualità. Pasolini mette in scena il suo sogno, la sua idealizzazione e mitizzazione del Terzo Mondo: il sesso viene liberato dagli aspetti legati al possesso, alla prevaricazione, al predominio. La libertà sessuale si concretizza nell’autenticità e nella purezza dei sentimenti, così che il sesso si manifesti come dono reciproco, nella sua innocenza e delicatezza, mai morboso né osceno.
BIBLIOGRAFIA:
- P.P. Pasolini, Il fiore delle Mille e una notte, in Trilogia della vita. Il Decameron - I racconti di Canterbury - Il fiore delle Mille e una notte. A cura di Giorgio Gattei, s.l., Cappelli, 1975 (ottobre). Sceneggiatura completa.
Curatore, Bruno Esposito
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