"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Intervista a Pier Paolo Pasolini
L' evoluzione della mia poetica fotografica
Pasolini. per il cinema
I meridiani
a cura di Walter Siti
( Pubblicato anche in Progresso fotografico, anno 77, nº 9, Settembre 1970 - con il titolo: Incontro con i nostri lettori celebri, Pier Paolo Pasolini )
Pier Paolo Pasolini non è solo uno scrittore di successo, ma anche un regista altrettanto famoso. La cinematografia italiana gli deve film acuti, polemici, esasperati. La cultura cinematografica gli è debitrice di temi, certo mai facili, ma sempre profondamente umani, sempre ispirati, come i volti, come i gesti degli attori, alla vita difficile ed assurda di ogni giorno. Film come Il Vangelo secondo Matteo, Teorema e via via sino all’ultimissimo Medea non sono mai fine a se stessi ma appaiono piuttosto come gli anelli ben congegnati di una medesima catena, la catena umana che si distende nel tempo diversa e sempre uguale. I meriti di Pasolini regista sono innumerevoli, non ultimo quello di aver trasferito sulla celluloide le sue esperienze letterarie, l’essere riuscito a tradurre in immagini da cassetta una filosofia che non lo è altrettanto, ma a parte ogni altra considerazione c’è un fattore che ha collocato Pasolini tra i registi d’avanguardia: la particolare attenzione che egli dedica alla fotografia. Nella sua casa romana tra valanghe di libri e di appunti, Pasolini parla con voce pacata, lentamente. Veste in maniera anonima, non si atteggia, solo quella sua incredibile faccia dai lineamenti scavati stona con il resto del corpo che è esile, timido nei movimenti.
Come vede lei oggi la situazione della fotografia in generale?