"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Che fare col "buon selvaggio"?
di Pier Paolo Pasolini
Scritto nel 1970 e pubblicato postumo su “L’Illustrazione Italiana”, febbraio-marzo 1982
ora in Saggi sulla Politica e sulla società, Meridiani Mondadori, Milano 1999.
Noi borghesi abbiamo sempre saputo benissimo «che fare» col «buon selvaggio». Prima ne abbiamo negato l'esistenza, deridendo l'inventore della formula.
Un sacrificio in campo romantico trovava risarcimento in campo prima illuminista e poi positivista.
In seguito, dal momento in cui non è stato più possibile sostenere la rimozione, abbiamo adottato altre due misure: da una parte l'integrazione reciproca tra la cultura per eccellenza (la nostra) e la cultura (ammessa) del «buon selvaggio»; dall'altra parte il riconoscimento oggettivo di quest'ultima cultura come un «insieme» esaustivo una volta per sempre della totalità, in strutture immodificabili (Lévy-Strauss). Il trionfalismo della Negritudine (con Senghor che ne sventolava il vessillo) era il centro della prima soluzione; nella