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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

lunedì 5 aprile 2021

Pier Paolo Pasolini: “Quasi un testamento”

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini: “Quasi un testamento”
pubblicato su Gente il 17 novembre 1975



Era stato lo stesso Pier Paolo Pasolini a definire un «testamento spirituale-intellettuale» le riflessioni e osservazioni che aveva fatto nel corso di una serie di incontri con il giornalista inglese Peter Dragadze. «Per noi stranieri» racconta Dragadze, «Pasolini era un personaggio che rappresentava un´"Italia sconosciuta. I giornali e le riviste anglosassoni per cui lavoravo mi chiedevano spesso

Pier Paolo Pasolini: il pericolo dell'idea fascista.

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PPP: il pericolo dell'idea fascista.

Signor Pasolini, perché tante giovani menti vengono attratte dal pericolo dell’idea fascista? Vivendo in una società di giovani, noi ci poniamo questa domanda e non sappiamo rispondere. 
Michele Brucculeri, Daniele Squinzani - Torino


Le racconto un caso personale, un esempio. Lei forse saprà o immaginerà come la mia vita sia funestata da una serie di doveri inutili. Un rispondere a vuoto a domande fatte a vuoto. Il vivere cioè in parte nel mondo della pseudo-cultura, o

Non era questo il processo voluto da Pasolini

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Non era questo il processo voluto da Pasolini
Da La Repubblica del 28/03/1978

E' già stato rilevato che il secondo messaggio delle Brigate rosse, riecheggia alcuni temi che sono stati propri dell'estrema sinistra italiana, dallo stalinismo degli anni '50 alle formulazioni del '68. Si può aggiungere che l'iniziativa specifica del cosiddetto "processo" al massimo leader della Dc riprende un argomento che era stato dell'ultimo Pasolini. Questi non era congeniale al Pci stalinista (che lo aveva espulso) e aveva criticato il movimento del '68, da lui ritenuto piccolo borghese, solidarizzando, in una famosa poesia, coi poliziotti figli di contadini che fronteggiavano le manifestazioni studentesche. Eppure nel '75 Pasolini

La Contestazione di Pasolini.

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Eretico e Corsaro



"I miei critici, addolorati o sprezzanti, [mentre tutto questo succedeva...]
non si sono accorti che la degenerazione è avvenuta proprio
attraverso una falsificazione dei loro valori.
Ed ora essi hanno l' aria di essere soddisfatti di trovare
che la società italiana è indubbiamente migliorata, cioè è divenuta
più democratica, più tollerante, più moderna, ecc. Non si accorgono
della valanga di delitti che sommerge l'Italia: relegano questo fenomeno
nella cronaca e ne rimuovono ogni valore.
Non si accorgono che non c'è alcuna soluzione di continuità
tra coloro che sono tecnicamente criminali e coloro che non lo sono".
Pier Paolo Pasolini
 

 

La rivolta del ’68 è stata una falsa rivoluzione, che si è presentata come marxista, ma in realtà non era altro che una forma di autocritica della borghesia, che si è servita dei giovani per distruggere i suoi vecchi miti divenuti obsoleti. La rivoluzione neocapitalistica era già avvenuta nella struttura; ora bisognava che