"Le pagine corsare " dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Gassman, Pasolini e i filologi
(saggio-documentario video, Italia 2005, 30’)
Monica Centanni e Margherita Rubino
(saggio-documentario video, Italia 2005, 30’)
Monica Centanni e Margherita Rubino
Per dichiarazione dello stesso Pasolini, l'esperienza di traduzione dell'Orestea segnò in modo importante il suo riavvicinamento al mito greco, sul percorso che lo condurrà alla realizzazione di opere cinematografiche come Edipo Re (1967), Medea (1970) e l'incompiuta Orestiade africana (1969).
I dati oggi dimostrano che la versione di Pasolini di Orestea è in assoluto la più accreditata e utilizzata nei teatri italiani negli ultimi decenni del XX e ancora nei primi anni del XXI secolo.
Ma intorno a quegli anni sessanta, la commissione della traduzione di Orestea a un poeta, contestato seppure già noto, e comunque a un non-grecista, scatenò campagne di stampa e anche una raffica di attacchi da parte di una fazione del mondo accademico, che reagì rabbiosamente contro Pasolini e la sua incursione nel campo disciplinare delle scienze filologiche. Attacchi e polemiche ingenerarono al tempo una grande confusione sul valore effettivo della traduzione di Pier Paolo Pasolini.
Il saggio-documentario segue e mostra, in una prima fase, documenti e lettere dove si scorge l'ambizione di molti grecisti determinati a ottenere l’incarico che ebbe poi Pasolini, e la sequela di pressioni e di piccole bugie di alcuni autocandidati eccellenti. Gli organi dirigenti del Dramma Antico dichiarano (in un documento pubblicato qui per la prima volta): “Questo Istituto poteva opporsi come in realtà in un primo momento ha fatto, ma in questo caso doveva rinunciare alla presenza di Gassman”.