"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini
GIORNALISTI, OPINIONI E TV
DROGA E CULTURA
Tempo n. 53
28 dicembre 1968
GIORNALISTI, OPINIONI E TV
Mi è stato chiesto da un giornalista perché gli intellettuali collaborano così poco, così malvolentieri, con così poca partecipazione alla televisione. Gli ho risposto facendo un’ipotesi, più o meno nel modo seguente: «Ammettiamo che la televisione non rappresenti più, diciamo, genericamente, il Potere, ma, direttamente e concretamente, il Parlamento. Ammettiamo, dunque, che sia diretta dai rappresentanti dei partiti, che verrebbero così ad avere su di essa una fetta di responsabilità proporzionale alla loro rappresentanza in Parlamento. Ecco che in tal modo le fonti di informazione si moltiplicherebbero e nel tempo stesso perderebbero ogni crisma di ufficialità. Lo spettatore finirebbe di essere un bambino che sente parlare dal video il padre (anche se quasi sempre qualunquista e benevolo) e diventerebbe un adulto “costretto” dalla natura stessa del rapporto a giudicare ciò che gli viene comunicato. Cadrebbe ogni autoritarismo e ogni forma, degradante, della comunicazione di massa: infatti l’ascolto, diverrebbe per forza un ascolto critico. Com’è per esempio, l’ascolto di Tribuna politica. Nell’ipotesi qui prospettata, è chiaro che gli intellettuali si deciderebbero a partecipare con entusiasmo alle trasmissioni televisive, ognuno nel suo campo ideologico e politico: e sarebbe stupendo».