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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

sabato 8 marzo 2025

Pasolini, La colpa non è dei teddy boys - Vie nuove numero 40, del 10 ottobre 1959

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Il parere dello scrittore di 

"Ragazzi di vita" 

sul fenomeno della "gioventù traviata.."

Pier Paolo Pasolini
La colpa non è dei teddy boys

Vie nuove numero 40

10 ottobre 1959

da pag. 14 a pag. 17 

( © Questa trascrizione integrale da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )


Si è tenuto recentemente a Venezia un congresso di «uomini illustri» sul problema della gioventù traviata; da questo congresso è risultato chiaro perché esistono i «teddy boys»: voglio dire non dai lavori e dalle discussioni del congresso, ma dal congresso stesso, dalla sua presenza: tanta presunzione pedagogica, tanta cecità reazionaria, tanto sciocco paternalismo, tanta superficiale visione dei valori, tanto represso sadismo, non possono che giustificare l'esistenza, in molte città italiane, di una gioventù insofferente e incattivita. 

Con simili padri ideali - perché è chiaro che la media dei padri è fornita dalla media dei partecipanti a quel triste congresso - i figli non possono che nutrire disprezzo per la morale vigente: disprezzo non critico, naturalmente, e quindi anarchico, improduttivo, patologico. Alla superficialità rispondono con la superficialità, alla crudeltà con la crudeltà. In effetti sono proprio i teddy boys i figli reali dei nostri avvocati, dei nostri professori, dei nostri luminari. 

Uno dei partecipanti al congresso veneziano, il prof. Pende, ha fornito un quadro clinico schematico ma completo dei tipi di anormalità psichica che porta il ragazzo all'anarchica ribellione del teddy boy: l'unico difetto del quadro del prof. Pende è quello di essere esclusivamente tecnico, quasi che nevrosi o paranoia cadessero dal cielo, come tegole, sui capi dei malcapitati: una disgrazia, così come si nasce ebrei o negri. Il che prospetta il problema dei teddy boys in termini che appaiono scientifici mentre in realtà sono del tutto irrazionali, appartengono alla famiglia delle teorie razziste. 

1957 «Roma così non l'avevo mai vista». Pasolini racconta i funerali di Giuseppe Di Vittorio «Vie nuove», n. 45, 16 novembre 1957

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



"Non ho mai visto gente così, a Roma. 
Mi sembra di essere in un’altra città."

1957 «Roma così non l'avevo mai vista». 
Pasolini racconta i funerali di 

Giuseppe Di Vittorio   

«Vie nuove», n. 45 
16 novembre 1957
pag.21

( © Questa trascrizione integrale da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )

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Pasolini il 16 novembre del 1957, su Vie nuove, scrive quest'articolo sui funerali di Giuseppe Di Vittorio, segretario della Cgil e leader comunista, morto il 3 novembre del 1957:  

"Salgo da Porta Pia, piano e un poco svogliato. L’atmosfera è com’è ai margini degli avvenimenti pubblici: tempestosa, senza colore e quasi senza suono. Cominciano a fermarsi i primi autobus, le automobili, isteriche, qua e là, protestano con angosciosi e brevi suoni di clacson. Guardo la gente, che va verso il Corso d’Italia, come me, o che resta lì, a Porta Pia: dei giovani che non distinguo bene si sono arrampicati sul monumento al bersagliere, lasciando sotto il piedistallo una frotta di motori. Ci sono soprattutto uomini anziani, operai e impiegati, e molte donne, umili e non giovani.