...Potrei
anche tornare alla stupenda fase
della pittura… Sento già i cinque o sei
miei colori amati profumare acuti
tra la ragia e la colla dei
telai appena pronti… Sento già i muti
spasimi della pancia, nella gola,
delle intuizioni tecniche, rifiuti
stupendamente rinnovati di vecchia scuola…
E, nella cornea, il rosso, sopra il rosso,
su altri rossi, in un supremo involucro,
dove la fiamma è un dosso
dell’Appennino, o un calore di giovani
in Friuli, che orinano su un fosso
cantando nei crepuscoli dei poveri…(1)
anche tornare alla stupenda fase
della pittura… Sento già i cinque o sei
miei colori amati profumare acuti
tra la ragia e la colla dei
telai appena pronti… Sento già i muti
spasimi della pancia, nella gola,
delle intuizioni tecniche, rifiuti
stupendamente rinnovati di vecchia scuola…
E, nella cornea, il rosso, sopra il rosso,
su altri rossi, in un supremo involucro,
dove la fiamma è un dosso
dell’Appennino, o un calore di giovani
in Friuli, che orinano su un fosso
cantando nei crepuscoli dei poveri…(1)
Il mondo non mi vuole più e non lo sa.
"Il mondo non mi vuole più e non lo sa", è una nota scritta da Pasolini e posta al margine inferiore di questo disegno da lui realizzato.
Il disegno non ha data, ed è stato ritrovato in una cartella del Poeta, datata 1962.
Una serie di linee diagonali, che secondo alcuni rappresentano bocche socchiuse, realizzate con matita grassa.
Quest'opera ha sollecitato le fantasie dell'amico Giuseppe Zigaina che definisce il suo ritrovamento " una vera fortuna " caratterizzando il disegno come il più intimo e sconcertante di Pasolini.