"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
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©IPA/Fotogramma |
Intervista a Pier Paolo Pasolini: "In una società governata da una cultura di massa
l'individuo si aliena immediatamente
viene schiacciato dalla macchina culturale"
Nel 1975, Eugenia Wolfowicz, intervista Pier Paolo Pasolini
Quimera, n. 400, marzo 2017
(Traduzione in Italiano curata da Bruno Esposito)
Nell'estate del 1975, su commissione della rivista newyorkese Antaeus, Eugenia Wolfowicz intervistò Pasolini negli studi di Cinecittà, dove il poeta e cineasta collaborò al montaggio di Salò o le 120 giornate di Sodoma. Questa è stata l'ultima intervista che ha rilasciato a un giornalista non italiano su argomenti letterari. Pasolini sarebbe stato assassinato il 2 novembre dello stesso anno.
Una dozzina di anni fa ha abbandonato la letteratura per il cinema. In più occasioni ha spiegato di aver cambiato per protestare contro la situazione della società italiana. Tuttavia, ora si scopre che hai scritto sei opere teatrali in versi. E non sembra che tu abbia cambiato il tuo atteggiamento nei confronti della società. Come spieghi questo ritorno alla scrittura?
In realtà, non ho mai abbandonato la letteratura. L'unica cosa che ho fatto è smettere di scrivere romanzi. Durante i dodici o tredici anni in cui ho fatto film, ho continuato a scrivere poesie, e soprattutto saggi e critiche. Ho pubblicato due libri di saggistica e uno di critica, oltre alle sei tragedie in versi che hai citato. L'anno scorso ho riscritto completamente il mio libro di poesie pubblicato nel 1942 in dialetto friulano, usando quasi le stesse parole, gli stessi metri, le stesse rime e gli stessi titoli, ma gli ho dato un significato totalmente diverso. E penso che sia la migliore poesia che abbia mai scritto. No, non ho rinunciato alla letteratura. Quello che ho completamente abbandonato è il romanzo. Semplicemente non riuscivo a scrivere e nemmeno a pensare a una pagina di racconti. È chiaro che raccontare storie usando il cinema mi ha impedito di scriverle.
Qualche tempo fa avete dichiarato che il teatro era morto. Si dedicò poi allo studio della semiologia e trovò un legame teorico tra teatro e cinema. Questa scoperta spiega perché hai scritto sei opere teatrali?