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lunedì 30 giugno 2025

Pasolini, Bagdad: stragi brutali - Tempo, 15 febbraio 1969, pag. 18

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro

© Foto - Pais Rodrigo


Pasolini
Bagdad: stragi brutali

Tempo

15 febbraio 1969

pag. 18

( Questo scritto di Pasolini, fa parte della rubrica Il Caos - ma nel volume dedicato ai dialoghi ( Il Caos), non lo troverete)

( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )


Non riesco a cancellare dalla mia mente le immagini dei giovani impiccati nell'Irak. 

L'impersonalità dei loro lineamenti giovanili me li rende familiari: come in tutti i Paesi poveri e antichi, gli uomini, le donne, i ragazzi si somigliano tutti fra loro. E così questi giovani bruni, coi capelli neri, ricciuti e corti, che penzolano così dolcemente rassegnati — così leggeri e deboli da poter essere retti contro il cielo da una cordicella quasi invisibile — mi sembra di averli visti e conosciuti. Questo senso di conoscenza fisica con chi muore è il sentimento che si dovrebbe sempre avere, per chi muore (mentre noi ci rifugiamo. sempre, per evitare di soffrire, dietro l'anonimato e l'immensa lontananza che ce ne separa). Nel momento in cui Israele ha ragione ha anche torto, così gli Arabi. Ragione e torto, in questo caso, non si possono dividere. Che cosa spiega le stragi dei giovani arabi e dei giovani ebrei? 

Nulla.