"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini: “Quasi un testamento”
pubblicato su Gente il 17 novembre 1975
Era stato lo stesso Pier Paolo Pasolini a definire un «testamento spirituale-intellettuale» le riflessioni e osservazioni che aveva fatto nel corso di una serie di incontri con il giornalista inglese Peter Dragadze. «Per noi stranieri» racconta Dragadze, «Pasolini era un personaggio che rappresentava un´"Italia sconosciuta. I giornali e le riviste anglosassoni per cui lavoravo mi chiedevano spesso interviste con Pasolini, ma poi finivano col pubblicarle raramente perché le sue dichiarazioni e il suo stile risultavano difficilmente traducibili. Ciò nonostante, e benché io non condividessi molti dei suoi atteggiamenti politici e personali, continuavo a vederlo di tanto in tanto, anche perché avevo sempre amato la sua poesia. Questi incontri, ai quali partecipava anche mia moglie, avvenivano nel suo appartamento all'Eur, nelle trattorie di Campo dei Fiori e di piazza Farnese o sul set dei suoi film. Nei sei anni della nostra amicizia, Pasolini aveva preso l´abitudine di chiamarmi ´rompiscatole´ perché continuavo a fargli domande per interviste che raramente vedevano la luce. Nell'ultimo dei nostri incontri gli sottoposi tutti gli appunti che avevo raccolto e che volevo utilizzare per un ampio servizio dedicato alla sua vita e alla sua opera. Ebbene, Pasolini prese i fogli, li riordinò, li riscrisse a macchina, aggiunse qua e là correzioni di suo pugno; e al momento di restituirmi il tutto, mi disse ridendo: ”Questo è quasi un testamento spirituale-intellettuale. Se dovesse succedere qualcosa, Dragadze, lo tiri fuori. Credo che a qualcuno potrebbe interessare”.»