"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
L'alternativa fantasma. Pasolini e Leiris.
Percorsi antropologici
di Alessandro Barbato
Paperback - Redazione
Percorsi antropologici
di Alessandro Barbato
Paperback - Redazione
Mai come oggi la società in cui viviamo, sempre più aperta all’incontro (spesso allo scontro) tra culture, lingue e religioni diverse, anche opposte, ci costringe a riflettere sull’altro, il diverso da noi. Troppo spesso, però, e la cronaca di tutti i giorni ce lo conferma, l’altro è visto come un nemico, una minaccia per la nostra storia e identità, piuttosto che una preziosa occasione e opportunità di confronto con chi vive, e ha vissuto, esperienze completamente diverse dalle nostre. Certo, lo scambio, se si vuole che il dialogo sia autentico, dev’essere reciproco.
Alessandro Barbato |
Per approfondire queste tematiche, vi proponiamo l’ultimo libro di Alessandro Barbato, L’alternativa fantasma. Pasolini e Leiris. Percorsi antropologici, edito da libreriauniversitaria.it edizioni, il progetto editoriale di libreriauniversitaria.it. Un testo che (non abbiamo dubbi) stimolerà le vostre domande su questi problemi “scottanti”!
Michel Leiris e Pier Paolo Pasolini messi a confronto sul tema del sacro sul retro di uno sfondo comune: l’Africa, terra che incarna il paradigma dell’altro e dell’altrove rispetto alla civiltà occidentale. Come si legge dalla Prefazione al testo, l’autore “riesce a ricostruire lo straordinario impatto che l’incontro con l’alterità ha avuto nella vita, nell’opera e nella scrittura dei due intellettuali”, che, in momenti diversi e con un background culturale altrettanto differente, decidono di spingere la propria ricerca artistica al di là dei confini della pura espressione letteraria per incontrare discipline, potremmo dire altre, come l’etnologia e la storia delle religioni, desiderosi di decifrare un presente sempre più difficile e minaccioso. Un’Africa “mitica” che per Leiris e Pasolini rappresenta un’attraente fuga dalla “decadente civiltà borghese” ma che si rivelerà, invece, solo un’alternativa fantasma, lo sbiadito riflesso di una realtà estremamente diversa dall’idea romantica che li aveva convinti a intraprendere il viaggio: un viaggio che li porterà a scontrarsi concretamente con l’alterità, vivendo così un’esperienza che, forse, li ha aiutati a mettersi ancora di più in discussione.
Ecco, allora, che accettare l’incontro tra culture diverse non significa fermarsi alla semplice giustapposizione multiculturale, mettere “mondi” diversi su due strade che non si incontreranno mai o scegliere le “qualità” che ci piacciono e scartare quelle più lontane dal nostro modo di pensare. Significa, invece, intendere la diversità come un confronto, una relazione, che affronti le differenze dell’altro senza annullarle o neutralizzarle alla stregua di semplici termini, che, uno alternativo all’altro, si escludono a vicenda. Tantomeno, dobbiamo assimilare l’altro a noi, solo come fosse un oggetto della nostra comprensione. L’altro va accolto nella sua irriducibile alterità e differenza, va accettato nella sua diversità, che deve essere vista non come ostilità ma come opportunità di confronto e di arricchimento nel rispetto delle reciproche tradizioni culturali e religiose.
Ecco, allora, che accettare l’incontro tra culture diverse non significa fermarsi alla semplice giustapposizione multiculturale, mettere “mondi” diversi su due strade che non si incontreranno mai o scegliere le “qualità” che ci piacciono e scartare quelle più lontane dal nostro modo di pensare. Significa, invece, intendere la diversità come un confronto, una relazione, che affronti le differenze dell’altro senza annullarle o neutralizzarle alla stregua di semplici termini, che, uno alternativo all’altro, si escludono a vicenda. Tantomeno, dobbiamo assimilare l’altro a noi, solo come fosse un oggetto della nostra comprensione. L’altro va accolto nella sua irriducibile alterità e differenza, va accettato nella sua diversità, che deve essere vista non come ostilità ma come opportunità di confronto e di arricchimento nel rispetto delle reciproche tradizioni culturali e religiose.
Pier Paolo Pasolini discute, a Roma con alcuni studenti africani dell'Università La Sapienza, sui contenuti del suo film Appunti per un'Orestiade Africana (1968-69) * * * |
- Alessandro Barbato è dottore di ricerca in Antropologia Sociale ed Etnologia (EHESS-Paris). Si è laureato in Storia delle Religioni sotto la guida di Marcello Massenzio e di Daniel Fabre, approfondendo tematiche legate all’opera di Ernesto De Martino e di Angelo Brelich. I suoi lavori hanno per oggetto i rapporti tra antropologia, storia delle religioni e il mondo delle arti e della letteratura. Attualmente svolge attività di collaborazione presso la cattedra di Antropologia delle Religioni dell’Università di Roma Tor Vergata.
Fonte:
"Pagine corsare", blog dedicato a Pier Paolo Pasolini