"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Liliana Madeo intervista a Pier Paolo Pasolini
Gira a colori il suo Edipo moderno
Il personaggio della tragedia di Sofocle trasformato in un provinciale italiano piccolo-borghese.
Incontro con il regista nella sua casa romana.
Roma, venerdì sera.
Il primo film a colori di Pier Paolo Pasolini inizierà a dicembre. Il titolo è Edipo Re, gli interpreti principali Silvana Mangano nel ruolo di Giocasta, Franco Citti in quello' di Edipo e Orson Welles nelle vesti dell'indovino Tiresia. Dice il regista:
<< Nel '61 quando giravo Accattone, pensai per la prima volta ad utilizzare Citti in una storia che prendesse le mosse dal dramma di Sofocle. L'idea si trasformò alcuni anni dopo, quando tradussi L'Orestiade e progettai di farne una trasposizione cinematografica. Ma quest'estate sono ritornato al progetto originario ».
In un'ardita mescolanza di storia e mito, realtà contemporanea e fantasie poetiche, Pasolini narrerà la vicenda di un Edipo moderno, l'avventura di un bambino di estrazione piccolo-borghese che intorno agli anni trenta vive nella provincia italiana e passa attraverso le fasi tipiche dì un complesso edipico.
<< Freud ha spiegato tutto ciò molto bene — egli dice. — A me non interessava il ricorso a termini psicanalitici.. Ho scelto invece la via della poesia, Sofocle appunto, della cui tragedia — che io stesso ho tradotto e ridotto — sarà costituita la parte centrale del film >>.
In Friuli, la terra dove Pasolini ha trascorso i suoi primi anni, a Bologna e a Milano verrà << girata >> l'infanzia, la maturità e la vecchiaia dell'Edipo << contemporaneo >>. Mentre la parentesi <<.mitica >> di Edipo — quello illuminante — avrà per sfondo il Marocco, coi suoi magici colori: il rosso estenuato della terra, il bruno delle abitazioni, i verdi tenerissimi della vegetazione.
<< L'ambiente e i costumi sono liberamente inventati, come già feci per il Vangelo. E tale operazione non mi sembra arbitraria, poiché Edipo non è personaggio storico ma figura emblematica, che appartiene al mito, anteriore allo sfesso Sofocle >>.
La preparazione del film è stata rapida. A Pasolini non è stata d'intralcio la lavorazione di un episodio delle. Streghe attualmente al montaggio, né l'intensa attività critica — << prevalentemente saggi di teoria cinematografica linguistica >> — ne l'improvvisa quanto feconda produzione teatrale — un dramma in versi scritto in tre giorni, ambientato in una grande città industriale, Milano... ma potrebbe essere anche New York, centrato sul valore della morte; la storia di un poeta cecoslovacco negli anni dal '50 al '60; ed altri tre lavori abbozzati in meno di un mese.
Nel bel salotto della sua casa, una villetta all'Eur, << l'arrabbiato numero uno della cultura italiana >> prende con delicatezza dalle mani della madre la sua camomilla bollente. Gli occhi lucidi e severi, la voce sottile, egli non sorride mai. Indossa un pullover nocciola, pantaloni di velluto a coste color miele e scarpe pesanti: << La tuta da lavoro >> dice scusandosi. Giunto al quarto film, più due episodi, il bilancio che trae è positivo.
<< Nei miei interessi — dice — il cinema ha preso il posto della narrativa: dopo Accattone non ho più scritto romanzi. Lo stesso sta avvenendo con il teatro: scrivo i drammi in versi, e non compongo poesie da oltre un anno. Iniziai ad usare la macchina da presa come in un atto di ribellione, alla ricerca di un nuovo modo di raccontare. Ma oggi il cinema ha assunto per me un significato ancora più originale, quasi un'esperienza di tipo filosofico. Eppure, rivedendo i miei film, mi accorgo che lo stile è unitario e io — pur avendo narrato storie diverse in chiavi diverse — ho girato sempre lo stesso film >>.
Liliana Madeo