"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Una collaborazione finita senza rancori
Alfredo Bini Hotel Pasolini - Un’autobiografia
Dietro le quinte del cinema italiano -
A cura di Simone Isola e Giuseppe Simonelli
Il Saggiatore
In molti mi hanno chiesto i reali motivi della fine della collaborazione tra me e Pasolini, come se dietro questa separazione professionale ci fosse un segreto inconfessabile. La mia non è reticenza: non ci fu un vero e proprio motivo, tutto qui. Il rapporto andò incontro a un normale, e credo inevitabile, logoramento. Qualche volta ho avuto la sensazione, una sensazione curiosa, che ormai tutto fosse inutile – metodi di valutazione che non collimavano, idee non più comuni, discorsi diversi – e che rimanesse un’unica possibilità: ricominciare da capo. Da zero. Come se si giocasse alla roulette e ci si ostinasse a puntare con accanimento le fiches a un tavolo cui manca il croupier. Stavamo lì attenti, seduti per non perdere il posto, e non ci accorgevamo che il gioco era finito. Continuava, è vero, ma da un’altra parte… Forse, la goccia che fece traboccare il vaso fu la nostra partecipazione alla Mostra del cinema di Venezia del 1967, per Edipo re. Durante i giorni della presentazione di Uccellacci e uccellini a Cannes, Pasolini aveva elaborato l’idea di Teorema. A me il progetto non interessava e non ero disposto a produrre il film. Per Edipo re, un suo vecchio pallino, ero assolutamente pronto, anche perché c’era chiaramente la possibilità di realizzare riprese all’estero, e dunque di avviare rapporti di coproduzione o collaborazione con cinematografie in crescita. Alla fine Pasolini accettò, anche se mi fece presente che prima o poi avrebbe realizzato Teorema.