Benvenuto/a nel mio blog

Benvenuto nel blog

Questo blog non ha alcuna finalità di "lucro".
Viene aggiornato di frequente e arricchito sempre di nuovi contenuti, anche se non in forma periodica.
Sono certo che navigando al suo interno potrai trovare ciò che cerchi.
Al momento sono presenti oltre 1400 post e molti altri ne verranno aggiunti.
Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e di condividere con me la voglia di conoscere uno dei più grandi intellettuali del trascorso secolo.

Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

domenica 30 gennaio 2022

Israele «Nuovi Argomenti», n.s., 6, aprile-giugno 1967

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Pier Paolo Pasolini, Israele

«Nuovi Argomenti», n.s., 6, aprile-giugno 1967

Giuro sul Corano che io amo gli arabi quasi come mia madre. Sono in trattative per comprare una casa in Marocco e andarmene là. Nessuno dei miei amici comunisti lo farebbe, per un vecchio, ormai tradizionale e mai ammesso odio contro i sottoproletariati e le popolazioni povere. Inoltre forse tutti i letterati italiani possono essere accusati di scarso interesse intellettuale per il Terzo Mondo: non io. Infine, in questi versi, scritti nel ’63, come è fin troppo facile vedere, sono concentrati tutti i motivi di critica a Israele di cui è ora piena la stampa comunista.

Alfredo Bini e Pier Paolo Pasolini - Una collaborazione finita senza rancori

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Una collaborazione finita senza rancori

Alfredo Bini Hotel Pasolini - Un’autobiografia

Dietro le quinte del cinema italiano -

 A cura di Simone Isola e Giuseppe Simonelli 

Il Saggiatore


     In molti mi hanno chiesto i reali motivi della fine della collaborazione tra me e Pasolini, come se dietro questa separazione professionale ci fosse un segreto inconfessabile. La mia non è reticenza: non ci fu un vero e proprio motivo, tutto qui. Il rapporto andò incontro a un normale, e credo inevitabile, logoramento. Qualche volta ho avuto la sensazione, una sensazione curiosa, che ormai tutto fosse inutile – metodi di valutazione che non collimavano, idee non più comuni, discorsi diversi – e che rimanesse un’unica possibilità: ricominciare da capo. Da zero. Come se si giocasse alla roulette e ci si ostinasse a puntare con accanimento le fiches a un tavolo cui manca il croupier. Stavamo lì attenti, seduti per non perdere il posto, e non ci accorgevamo che il gioco era finito. Continuava, è vero, ma da un’altra parte… Forse, la goccia che fece traboccare il vaso fu la nostra partecipazione alla Mostra del cinema di Venezia del 1967, per Edipo re. Durante i giorni della presentazione di Uccellacci e uccellini a Cannes, Pasolini aveva elaborato l’idea di Teorema. A me il progetto non interessava e non ero disposto a produrre il film. Per Edipo re, un suo vecchio pallino, ero assolutamente pronto, anche perché c’era chiaramente la possibilità di realizzare riprese all’estero, e dunque di avviare rapporti di coproduzione o collaborazione con cinematografie in crescita. Alla fine Pasolini accettò, anche se mi fece presente che prima o poi avrebbe realizzato Teorema.

Pier Paolo Pasolin, La cultura contadina della scuola di Barbiana - «Momento», IV, 15-16, gennaio 1968.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




La cultura contadina della scuola di Barbiana

   «Momento», IV, 15-16, gennaio 1968. Intervento introduttivo a una discussione coi ragazzi della scuola di Barbiana organizzata alla Casa della Cultura di Milano il 17-18 ottobre 1967.


   Io farò una breve storia della lettura della Lettera a una professoressa. I destinatari di questa mia breve storia sono i ragazzi di Barbiana e mi rivolgerò sempre e costantemente a loro.


   Come sempre succede quando ci si trova di fronte a un libro, che istintivamente si capisce che sarà di grande interesse, non ho avuto la pazienza di cominciarlo subito dalla prima riga: ho cominciato a sfogliare impazientemente qua e là; e ho letto alcune frasi che mi hanno leggermente irritato. Ve ne leggo soltanto due brevissime: «è il sistema che adoperano in America per creare le differenze tra bianchi e neri: scuola peggiore ai poveri fin da piccini»; un’altra: «parlava senza guardarci, chi insegna pedagogia all’università i ragazzi non ha bisogno di guardarli, li sa tutti a mente come noi si sa le tabelline»; e un’altra ancora: «più tardi scoprono che son belline anche le altre», poi si accorge che è bella anche la storia.