"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Il testo inedito dell'intervento di Pier Paolo Pasolini
al 1° congresso della federazione comunista di Pordenone
( 1 febbraio 1949 )
Il 21 agosto 1945 Pier Paolo Pasolini scrive da Versuta una lunga lettera all'amico bolognese Luciano Serra. Vi racconta, nei particolari, la morte del fratello Guido in uno sventurato conflitto tra partigiani. Guido era stato iscritto al Partito d'azione. « Spinto da queste circostanze - leggiamo nella lettera - anch'io mi sono iscritto a questo partito». Ma non si trattava solo di una scelta affettiva, del bisogno di continuare la milizia politica di Guido. Più tardi, il 15 luglio 1961, nella rubrica che' teneva su Vie Nuove, rievocando con « lucidità critica » la morte del fratello ci parla delle proprie posizioni iniziali (« io allora non avevo ancora letto Marx, ed ero liberale con tendenza al Partito d'azione») ma per aggiungere, subito dopo, di vedere nelle posizioni « socialiste » (in senso lato e non di partito) assunte in seguito una continuità con le idee di Guido « è certo che oggi sarebbe stato al mio fianco».
Fedeltà, dunque, in Pier Paolo Pasolini, a una scelta di collocazione, ideale e personale insieme, di cui fa prova tutta la sua vita; e che troverà anche una denominazione « formale » (ma non certo secondaria) nella sua breve partecipazione militante nelle file del PCI, della quale il documento che qui si pubblica è una testimonianza.
Breve, questa partecipazione, non certo per sua volontà. Nell'ottobre 1949 egli fu espulso dalla Federazione comunista di Pordenone per indegnità morale », in seguito a una denunzia sporta contro di lui dai carabinieri. Il trauma fu certo profondo; e ne ritroveremo gli echi in molti degli scritti, letterari e giornalistici, di Pier Paolo Pasolini; non tale, tuttavia, da impedirgli di rimanere, sino alla line, dalla parte, del comunismo, e di mantenere costantemente, da una distanza più o meno ravvicinata, un dialogo continuo e appassionato con il Pci: « Non sono qui come radicale. Non sono qui come socialista, Non sono qui come progressista. Sono qui come marxista che vota per il Pci», dirà ancora nel suo ultimo scritto, l'intervento al congresso del partito radicale, letto a Firenze il 4 settembre 1975, due giorni dopo «il suo assassinio.