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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

mercoledì 17 gennaio 2024

EROS E CULTURA - Massimo Fini intervista Pier Paolo Pasolini - «L’Europeo», settembre 1974

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




EROS E CULTURA
Massimo Fini intervista Pier Paolo Pasolini

«L’Europeo» 

settembre 1974


Tratto da:

Massimo Fini

Il giornalismo fatto in pezzi

Marsilio

    La gente corre e fa la fila per vedere il suo Fiore delle Mille e una notte. Molti critici però le rimproverano di aver abbandonato dal Decamerone in poi, passando per Canterbury, l’impegno ideologico, politico e drammatico dei suoi primi film.

    Ma questo non è vero. Assolutamente. Al contrario io ritengo che i miei ultimi tre film, Fiore compreso, siano i film più ideologici che io ho mai fatto. […] L’ideologia nelle Mille e una notte è profondamente nascosta, la si ricava non da quello che si dice esplicitamente, ma dalla rappresentazione. Io faccio vedere un mondo, quello feudale, dove vive un eros particolarmente profondo, violento e felice, dove non c’è un uomo, anche il più misero degli accattoni, che non abbia profondo il senso della propria dignità. Io evoco questo mondo e dico: ecco, fate un confronto, io ve lo presento, ve lo dico, ve lo ricordo.

Pasolini, Le connivenze - L'osservatore Romano della domenica, 20 ottobre 1974

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro

© JAN E CARLSSON / TT News Agency / Afp 
- Pier Paolo Pasolini 



Pasolini
Le connivenze

L'osservatore Romano

20 ottobre 1974

L’accenno  alle  «connivenze»  recla­ma  un  discorso  più  lungo  anche  per­chè,  in  definitiva,  l’animo  di  «Panora­ma»  ripiglia motivi e argomentazioni di altri  che  in  questi  ultimi  tempi  si  sono occupati,  con  intenzioni  diverse,  della Chiesa e  dei  suoi  problemi.  Tra questi è  Pier  Paolo  Pasolini,  il  quale  in  un articolo  venuto  a  luce  sulla  «tribuna aperta»  del Corriere della Sera  tempo fa  scrisse  sul discorso  tenuto da Paolo VI nell’udienza generale dell’11  settem­bre per dire,  in sostanza, che la Chiesa potrebbe  salvarsi  dalla rovina  totale,  - paventata,  secondo  la  sua  interpreta­zione  molto  parziale,  nel  discorso  ri­cordato - col farsi « guida grandiosa ma non  autoritaria di tutti coloro che rifiu­tano  (e  parla  un  marxista)  il  nuovo potere  consumistico  che  è  certamente irreligioso;  totalitario;  violento;  falsa­mente  tollerante,  anzi  più  repressivo che mai...» e così via, per concludere: « —   O  fare  questo o accettare un po­tere  che  non  la  vuole  più:  ossia  suici­darsi. .. ».