"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Attualizzare/Universalizzare. Medea sullo schermo*
Massimo Fusillo
Medea ha avuto sullo schermo un successo notevole, che rientra in una consonanza generale fra questo mito e la cultura contemporanea. È sin troppo facile individuarne i motivi: se l’età barocca ha privilegiato, sulla scia della versione di Seneca, l’aspetto demonico e magico, e se il melodramma ha ovviamente esaltato la potenza dell’eros, il Novecento ha invece puntato tutto sulla componente etnica: sulla condizione di barbara, emarginata, e vittima del potere maschile. Eros, magia e barbarie sono tre forme di alterità, inevitabilmente intrecciate fra di loro nella struttura stessa del mito, ma ciò non toglie che, a partire dalla bella trilogia di Grillparzer, la ricezione di Medea si sia focalizzata sempre più sul suo statuto di straniera; il suo mito è diventato così quello antropologico per eccellenza, e si è incontrato più volte, inevitabilmente, con svariate correnti della contemporaneità, come la cultura postcoloniale e il pensiero femminista.