"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Un racconto di Pier Paolo Pasolini
O, LA TRAPPOLA
Libertà
7 giugno 1947
pag. 3
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
Gli O di Mario S. si aprivano in mezzo al suo discorso come profondi buchi. Egli vi precipitava dentro come un pattinatore che scivolando sopra un lago agghiacciato vi si inabissi improvvisamente per poi riapparire, incolume, un poco più avanti.
Infatti Mario, dopo una O, continuava imperterrito il discorso, come se nulla fosse avvenuto; non ne restava nella sua bocca nemmeno la minima macchia, la minima ombra. L’O scompariva nel passato con naturalezza. Dopo pochi minuti l’interlocutore sensibile udiva Mario parlare senza comprendere il senso delle sue parole: non vedeva che una riga di O luminosi, palloni bianchi in un cielo scuro, grassi vermi in carovana. E, per contrasto, i suoi occhi si posavano su quel volto imperturbato, inconscio: gli occhi azzurri ed ingenui, la bocca ben disegnata, le gote rotonde con una lieve peluria... Ma, ai lati, si notavano due ombre di basette «potenziali» e, nei capelli ondulati, un luccicore di brillantina, che, in un certo senso, potevano benissimo essere considerati il messaggio di quegli O, o una specie di variazione musicale.