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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

domenica 22 dicembre 2024

Pier Paolo Pasolini, Accattone - La vigilia. Il 4 ottobre, 1961

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini
 Accattone - La vigilia

Il 4 ottobre, 1961

 (Pier Paolo Pasolini, La vigilia - Accattone, Edizioni FM, Roma 1961)


       Mi sono alzato tardi, come al solito, verso le undici. So che oggi è un giorno, come si dice?, decisivo. L’ansia mi fa star male: proprio fisicamente. Il cuore mi batte, mi si rovescia lo stomaco. Sento, nella faccia, dolermi certi punti, in cui si annida la vecchiaia: la fronte, gli zigomi sotto gli occhi, la testa dietro le orecchie.

       Mi metto al lavoro. Come un principiante. L’aver ripreso in mano un dramma che avevo scritto nel 1944, e rimasto sempre incompleto, è un fatto che ha in questo momento un significato particolare: non so se è consolazione o disperazione. Rileggendolo, ieri sera, sono entrato in uno stato di nervi che credo provi solo chi è alle soglie dell’esaurimento. Le idee che mi si erano presentate, per completarlo e correggerlo (sedici anni dopo che era stato scritto!) non mi lasciavano in pace un istante: correvano dentro di me come torrenti, come scariche. Avevano qualcosa di radioso e inebbriante, è vero: era la vecchia «joy» che si ridestava. Ma nel tempo stesso mi sfinivano, mi facevano star male come avessi la febbre. A cena, dal Pastarellaro, con Moravia, la Morante, la Adriana Asti (che dovrebbe avere poi una parte importante nel dramma), Parise, mia madre e altri amici, non riuscivo a parlare, né quasi a ascoltare: ero tutto rivoltato in dentro: verso quelle idee radiose, che mi attraversavano dalla testa ai piedi.

Pier Paolo Pasolini e il cinema. Brevi note su alcuni registi.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini e il cinema.
Brevi note su alcuni registi

Pasolini è stato un semiologo dilettante che si è occupato del linguaggio cinematografico, oltre ad essere un recensore di film propri e altrui.

Per lui il cinema riproduce la realtà, perché le sequenze cinematografiche scelgono alcuni tra gli infiniti oggetti della realtà, pure quando devono evocare situazioni del passato.

Il cinema è soggettivo quando l'autore sceglie le immagini secondo la sua personale visione ideologica e poetica della realtà, o oggettivo quando l'autore prende le immagini dalla realtà così come sono, senza l'intervento della propria ideologia, oppure si tratta di immagini divenute convenzionali perché rivestite di un determinato significato sulla base di una tradizione cinematografica precedente .

MAMMA ROMA - DIARIO AL REGISTRATORE di Pier Paolo Pasolini - 1962

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Eretico e Corsaro


@Angelo Novi - Marcel Carné con Pier Paolo Pasolini e Anna Magnani in visita sul set


MAMMA ROMA
 DIARIO AL REGISTRATORE 
di Pier Paolo Pasolini

1962


       3 maggio 1962, ore 9

       Ricordo che anche l’anno scorso quando dovevo fare Accattone – e pareva non dovessi più farlo – ho passato delle notti insonni, le sole della mia vita, perché, di solito, io dormo intensamente per nove ore di seguito con dei sogni spesso bellissimi. Invece in quel periodo ho fatto dei sogni terribili. Sognavo nel cuore della notte – avendo coscienza di essere nel cuore della notte – il sole, un sole radioso e stupendo, che era tanto più macabro quanto più era radioso. Perché era, appunto, un sole sognato nella notte, nel cuore della notte. Quel sole colpiva delle facce, o, meglio, dei «primi piani», degli amici di Accattone, al Ciriola, sul Tevere, con i profili delle statue bianche del Ponte degli Angeli. Nel fondo della notte, una luce ardente biancheggiava sulle facce degli amici di Accattone – Peppe il Folle, il Tedesco, Piede d’Oro – con un biancore che aveva qualcosa di mortuario, di funereo – il biancore che hanno le ossa dissepolte abbandonate in un pomeriggio d’estate, con la polvere. E questo senso di funereo che c’era nel sole, che pure era stupendo, era dovuto al fatto che quelle inquadrature erano, per me, irrealizzabili, mi erano impedite dalle circostanze.

Dalla nebbia escono i teddy boys di Pier Paolo Pasolini - Il Manifesto del 7 febbraio 1996

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro

Immagine - Repubblica 6 aprile 2008


Dalla nebbia escono i teddy boys di Pier Paolo Pasolini

Il Manifesto del 7 febbraio 1996
ALBERTO PICCININI

I L "CONTESSA", il "Rospo", "Mosè", il "Gimkana", Toni detto "Elvis", "Rospo" che della banda di teddy boys è il capo, il suo fratellino Cino. Milano si ricostruisce. E' tutta grattacieli, fabbriche, neon, juke box, macerie e... Adriano Celentano. Una notte di capodanno di fine anni Cinquanta, in un turbinare di motociclette e macchine rubate, i ragazzi della ghenga festeggiano a modo loro. Fanno passare un brutto quarto d'ora a una coppietta - cummenda e segretaria - sopresa a far l'amore in macchina, in un prato. Rubano i gioielli che addobbano la madonnina di una chiesa di campagna, e li regalano ad una barbona di passaggio. Vanno a trovare un amico maggiordomo in una villa di signori, e lì si strafogano di polenta. Rapiscono tre signore impellicciate e le costringono ad un orgia spaccona e ubriaca. Ballano il rock'n'roll in un night dove si esibisce Laura Betti. Caricano in macchina un omosessuale di passaggio, per spogliarlo e poi picchiarlo. Infine, uno di loro muore, colpito da un proiettile involontariamente sparato da Cino, il fratellino.

Pier Paolo Pasolini - «Ho cambiato idea per farla cambiare» ­«II Giorno», 22 agosto 1968

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dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini
«Ho cambiato idea per farla cambiare»

­«II Giorno», 22 agosto 1968

Caro Chiarini,

dopo aver scritto su queste stesse colonne del «Gior­no» le ragioni per cui ho deciso di mandare al tuo Festi­val il mio film dissentendo così con l’Anac e tutte le altre formazioni culturali e politiche che si erano allineate nel contestarlo, oggi succede un fatto nuovo e inaspettato (anche a me stesso): non mando più il mio film al Festi­val di Venezia così come era ufficialmente — e sia pure fortunosamente e con grande e imperterrita passione da parte tua — istituito. Che cos’è successo, che mi ha fatto prendere una diversa decisione?

E qual è questa diversa decisione?

Rispondo prima alla seconda domanda. Io mando il mio film a Venezia attraverso l’Associazione autori cine­matografici (Anac) anziché attraverso la normale orga­nizzazione da te diretta: questo significa che aderisco alla «occupazione di lavoro», decisa di comune accordo con l'Anac, della Mostra del Cinema: occupazione di lavoro durante la quale saranno proiettati i film (da te invitati) e verrà elaborato il nuovo regolamento della Mostra.