"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Il parere dello scrittore di
"Ragazzi di vita"
sul fenomeno della "gioventù traviata.."
Pier Paolo Pasolini
La colpa non è dei teddy boys
Vie nuove numero 40
10 ottobre 1959
da pag. 14 a pag. 17
( © Questa trascrizione integrale da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
Si è tenuto recentemente a Venezia un congresso di «uomini illustri» sul problema della gioventù traviata; da questo congresso è risultato chiaro perché esistono i «teddy boys»: voglio dire non dai lavori e dalle discussioni del congresso, ma dal congresso stesso, dalla sua presenza: tanta presunzione pedagogica, tanta cecità reazionaria, tanto sciocco paternalismo, tanta superficiale visione dei valori, tanto represso sadismo, non possono che giustificare l'esistenza, in molte città italiane, di una gioventù insofferente e incattivita.
Con simili padri ideali - perché è chiaro che la media dei padri è fornita dalla media dei partecipanti a quel triste congresso - i figli non possono che nutrire disprezzo per la morale vigente: disprezzo non critico, naturalmente, e quindi anarchico, improduttivo, patologico. Alla superficialità rispondono con la superficialità, alla crudeltà con la crudeltà. In effetti sono proprio i teddy boys i figli reali dei nostri avvocati, dei nostri professori, dei nostri luminari.
Uno dei partecipanti al congresso veneziano, il prof. Pende, ha fornito un quadro clinico schematico ma completo dei tipi di anormalità psichica che porta il ragazzo all'anarchica ribellione del teddy boy: l'unico difetto del quadro del prof. Pende è quello di essere esclusivamente tecnico, quasi che nevrosi o paranoia cadessero dal cielo, come tegole, sui capi dei malcapitati: una disgrazia, così come si nasce ebrei o negri. Il che prospetta il problema dei teddy boys in termini che appaiono scientifici mentre in realtà sono del tutto irrazionali, appartengono alla famiglia delle teorie razziste.