"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini: «Crisi», con la C maiuscola
Con questo numero di « Vie Nuove », Pier Paolo Pasolini inizia il suo colloquio con i lettori. In questo primo incontro con i suoi interlocutori, egli ha scelto tra le numerose lettere pervenute quelle che gli sottopongono quesiti sulla letteratura contemporanea, l'impegno politico degli scrittori, i problemi della lingua. Nel limite del possibile, Pasolini intende rispondere, su ogni numero di Vie Nuove ad un gruppo omogeneo di domande.
I.T. – Palermo
Gli scrittori italiani che lei cita (e al suo elenco si potrebbero aggiungere tutti quelli che realmente contano), sono nati prima o durante il fascismo: e, del resto, sono stati tutti antifascisti. C’era già quindi, in essi, una contraddizione: la loro formazione era di tipo borghese, e, nel caso particolare, decadente: eppure si trovavano all’opposizione in uno Stato conservatore. La loro opposizione era dunque tutta irrazionale, anarchica: c’era dell’affanno… Ma anche quando, con la Resistenza e il dopoguerra impegnato, la loro opposizione si fa più cosciente, permane sempre, nel loro intimo, una frizione dolorosa, affannosa, tra la loro formazione ideologicamente borghese e stilisticamente decadente e la loro scelta ideologicamente socialista e stilisticamente realistica.
Questo per quel che riguarda gli scrittori di sinistra: per gli altri, l’affanno è, direi, connaturato alla loro operazione: essi esprimono un mondo soggettivo che è, tutto sommato, una alienazione di cui non si rendono conto: e quindi si dibattono in una inquietudine che essi genericamente chiamano «Crisi», con la C maiuscola, per darle una patente di nobiltà e di assolutezza: mentre in realtà non è che la crisi storica della società borghese che li produce e che essi inconsciamente testimoniano.
Pier Paolo Pasolini
@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare |
Nessun commento:
Posta un commento