"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini
Per quel che riguarda il futuro sono molto pessimista
Vie nuove
numero 25
18 giugno 1960
pag. 6
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
Con questo numero di « Vie Nuove », Pier Paolo Pasolini inizia il suo colloquio con i lettori. In questo primo incontro con i suoi interlocutori, egli ha scelto tra le numerose lettere pervenute quelle che gli sottopongono quesiti sulla letteratura contemporanea, l'impegno politico degli scrittori, i problemi della lingua. Nel limite del possibile, Pasolini intende rispondere, su ogni numero di Vie Nuove ad un gruppo omogeneo di domande.
S. T. – Livorno
Gli intellettuali italiani, è ovvio, sono prodotto della cultura borghese italiana: sono, sostanzialmente – anche se di estrazione popolana – borghesi, o meglio piccolo-borghesi. Ora tu sai bene quali fiacche tradizioni abbia la borghesia italiana, di formazione recentissima, rispetto alle grandi borghesie europee, e nata per inerzia, modellandosi su quelle grandi borghesie. Le sue caratteristiche principali sono il conformismo e il qualunquismo, lo sai bene. Che intellettuali dunque vuoi che produca? Essi sono o puramente anarchici, di tipo scapigliato o bohémien, o antiborghesi, secondo canoni puramente di gusto, tipici degli avanguardismi, o letterati puri, come si dice, accademici nel peggiore dei casi, squisiti nel migliore: evasivi sempre. Il loro impegno è un assunto vagamente moralistico o religioso, sostanzialmente piccolo-borghese e provinciale.
Per quel che riguarda il futuro sono molto pessimista: e, così come stanno le cose, in Italia la funzione che tu richiedi agli intellettuali mi sembra un sogno irrealizzabile. Essa è adempiuta solo dai pochi intellettuali in posizione «critica» e, naturalmente, dagli intellettuali marxisti.
Pier Paolo Pasolini
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Curatore, Bruno Esposito
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