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lunedì 21 luglio 2025

Pier Paolo Pasolini: Per quel che riguarda il futuro sono molto pessimista - Vie nuove, numero 25, 18 giugno 1960, pag. 6

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Pier Paolo Pasolini
Per quel che riguarda il futuro sono molto pessimista

Vie nuove
numero 25
18 giugno 1960
pag. 6

( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )

Con questo numero di « Vie Nuove », Pier Paolo Pasolini inizia il suo colloquio con i lettori. In questo primo incontro con i suoi interlocutori, egli ha scelto tra le numerose lettere pervenute quelle che gli sottopongono quesiti sulla letteratura contemporanea, l'impegno politico degli scrittori, i problemi della lingua. Nel limite del possibile, Pasolini intende rispondere, su ogni numero di Vie Nuove ad un gruppo omogeneo di domande. 



In una recente trasmissione televisiva, il tema era quello dell’impegno degli intellettuali francesi nella vita politica e sociale. Da questa premessa – e trascuro la tendenziosità della trasmissione – si giungeva alla prevalente conclusione che l’impegno si dispiegava a favore della Democrazia cristiana (Mauriac) e di De Gaulle (Malraux). La questione cui ti chiedo risposta è questa: se questo impegno è avvertito – ed in quale misura – dagli intellettuali italiani. 

S. T. – Livorno

Gli intellettuali italiani, è ovvio, sono prodotto della cultura borghese italiana: sono, sostanzialmente – anche se di estrazione popolana – borghesi, o meglio piccolo-borghesi. Ora tu sai bene quali fiacche tradizioni abbia la borghesia italiana, di formazione recentissima, rispetto alle grandi borghesie europee, e nata per inerzia, modellandosi su quelle grandi borghesie. Le sue caratteristiche principali sono il conformismo e il qualunquismo, lo sai bene. Che intellettuali dunque vuoi che produca? Essi sono o puramente anarchici, di tipo scapigliato o bohémien, o antiborghesi, secondo canoni puramente di gusto, tipici degli avanguardismi, o letterati puri, come si dice, accademici nel peggiore dei casi, squisiti nel migliore: evasivi sempre. Il loro impegno è un assunto vagamente moralistico o religioso, sostanzialmente piccolo-borghese e provinciale.

Per quel che riguarda il futuro sono molto pessimista: e, così come stanno le cose, in Italia la funzione che tu richiedi agli intellettuali mi sembra un sogno irrealizzabile. Essa è adempiuta solo dai pochi intellettuali in posizione «critica» e, naturalmente, dagli intellettuali marxisti.

Pier Paolo Pasolini



@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito

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