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Pagine
Biografia Breve
- a) Il periodo bolognese e friulano
- b) Gli anni 50 e le borgate romane
- c) 1960 - Gli occhi di Pasolini
- d) 1961 - Il cinema di poesia
- e) 1962 - La fulgurazione figurativa di Pasolini
- f) 1963 - Vilipendio alla religione di stato
- g) 1964 - «Perché un marxista non può essere religioso? »
- h) 1965 - Il linguaggio tecnologico
- I) 1966 - l’ideologia e "la sua atroce amarezza"
- L) 1967 - La storia della mia vita è la storia dei miei libri
- m) 1968 - il corpo nella lotta e il bisogno di disobbedire a Budda
- n) 1969 «Il mondo non mi vuole più e non lo sa»
- O) 1970 - Ci sono dei vecchietti allegri io sarò uno di quelli
- P) 1971 - No! Non posso dire tutto quello che voglio
- Q) 1972 - Scandalizzare è un diritto
- R) 1973 - Il Corsaro prende il largo
- S) 1974 prima parte - Caro Calvino Io rimpiangere l’Italietta?
giovedì 26 maggio 2022
Pasolini, UN GRANDE FATTO STORICO - DOPO LA CONQUISTA DELLA LUNA - UNA PAROLA DA RIVALUTARE - Tempo, n. 32, 9 agosto 1969
"Le pagine corsare "
venerdì 20 maggio 2022
Pasolini, Poesia d'oggi - La Panàrie, maggio-dicembre 1949,
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo PasoliniPoesia d'oggi
La PanàrieMaggio‑Dicembre 1949
Quando nel 1943 la mia famiglia venne a stabilirsi definitivamente in Friuli, nella vecchia casa materna di Casarsa, io del Friuli non sapevo praticamente nulla e non conoscevo nessuno se non i miei compagni d'infanzia.
Avevo però con me un libretto di versi, stampato da pochi mesi dalla «Libreria Antiquaria» a Bologna, e quel libretto era scritto in friulano: un curioso friulano che una appassionata lettura del Pirona, previe s'intende le mie predilezioni un po' estetizzanti per la lingua letterariamente assoluta dei provenzali e le delizie di una poesia popolare quale poteva essere quella dei Canti del popolo greco del Tommaseo, assolutezza e abbandono che insieme si prestavano a essere due componenti di un medesimo gusto letterario molto contemporaneo - aveva trasformato da casarsese in una specie di koinè un po' troppo raffinata da una parte un po' troppo candida dall'altra. Non si tratta ora di chiarire quale fosse (ed è ancora) la mia vocazione letteraria nei suoi rapporti con
Pier Paolo Pasolini, Abiura dalla Trilogia della vita - «Corriere della Sera», 9 novembre 1975
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo PasoliniAbiura dalla Trilogia della vita.
Tale sincerità e necessità hanno diverse giustificazioni storiche e ideologiche.
lunedì 16 maggio 2022
Pier Paolo Pasolini - Per una polizia democratica - Tempo, 21 dicembre 1968
In questa ipotesi assurda, come il lettore vede, tutto cambia, e si
Perché ho fatto questa ipotesi folle?
mercoledì 11 maggio 2022
I FULMINI DI PASOLINI - Intervista di Mario Farinella a Pier Paolo Pasolini, comparsa sull'Ora l'11 dicembre 1972
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Intervista di Mario Farinella comparsa sull'Ora l'11 dicembre 1972
I FULMINI DI PASOLINI
In Sicilia per preparare “Il fiore delle Mille e una notte”, l'autore risponde colpo su colpo ai suoi molti detrattori. “Io pornografo? Sono i critici che si comportano da piccoli borghesi conformisti”. Sferzante con l'avanguardia letteraria e polemico con il risvolto borghese della contestazione giovanile, Pasolini racconta: “Verga il mio maestro. Guttuso e Sciascia i miei fari”. Un incontro commovente a Corleone
di MARIO FARINELLA
Piccolo teschio angoloso, occhi di scimmietta cattiva: è il malevolo schizzo che di Pier Paolo Pasolini ha tracciato, di recente, uno dei tanti acidi moralisti che pontificano anche sulle colonne dei giornali, rabbiosamente intento a demolire il suo ultimo film., “I racconti di Canterbury”. Non c'è da meravigliarsi: il richiamo al bestiario non è nuovo alle patrie lettere; anche di Foscolo – tanto per fermarci ad un precedente illustre – si scrisse che aveva fisionomia più di scimmia che di uomo. E con ciò? Se Foscolo ha scritto “I sepolcri”, se Pasolini – ci si perdoni l'accostamento - ci ha dato la Poesia a forma di rosa, c'è davvero da gridare evviva le bertucce.
Rivedo Pasolini, dopo tredici anni, a Palermo, in una sera gonfia di burrasca e i suoi occhi, anche se scimmieschi, così pungenti, così curiosi, così avidi, sono tra i più vivi e inquietanti che si possa immaginare. Anche il primo incontro era avvenuto in un giorno di pioggia a Crotone, in Calabria: polemiche, allora, attorno al suo nome, polemiche – scandalo anzi – anche ora. Veniva premiato tra dissensi e appassionate difese, per quel suo straordinario romanzo che è “Una vita violenta”. C'era stata persino l'interferenza astiosa di due partiti politici, la Dc e il Msi, che attraverso manifesti e pubbliche prese di posizioni ingiungevano alla Giuria (De Benedetti, Moravia, Gadda, Ungaretti, Repaci) di non assegnare a Pasolini il Premio Crotone perché “nemico della Calabria”.
Tredici anni sono tanti nell'esistenza di un uomo, di uno scrittore. E perciò mi vien quasi spontaneo di chiedere a Pasolini:
– Dall'”Usignuolo della Chiesa cattolica” alle “Ceneri di Gramsci”, da “Una vita violenta” al suo ultimo “Empirismo eretico” ne è corsa di acqua sotto i ponti. Ha pensato di tentare un bilancio della sua vita di scrittore?
La risposta è decisa, frettolosa:
“No, ho sempre evitato di fare un bilancio perché lo trovo una cosa crudele e forse inutile. Io penso che uno scrittore o un uomo debba dare tutto quello che ha senza fare i conti. Se ha potuto dare tanto, ha dato tanto; se ha potuto dare poco, ha dato poco. Fare un bilancio mi sembra un atto moralistico nei propri confronti. È crudele, forse inutilmente crudele”.
lunedì 9 maggio 2022
PROCESSO PER “I RACCONTI DI CANTERBURY” DI PIER PAOLO PASOLINI - TRIBUNALE DI BENEVENTO – SEZIONE PENALE, SENTENZA N. 308 DEL 20 OTTOBRE 1972
"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
PROCESSO PER I RACCONTI DI CANTERBURY
DI PIER PAOLO PASOLINI.
TRIBUNALE DI BENEVENTO
SEZIONE PENALE
SENTENZA N. 308
DEL 20 OTTOBRE 1972
PRESIDENTE ED ESTENSORE DOTTORE DANIELE CUSANI
GIUDICI DOTTORI ALFONSO BOSCO E BRUNO ROTILI
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il 2 settembre 1972 veniva, in prima nazionale, proiettato in pubblico in Benevento il film "I racconti di Canterbury". Il 5 successivo uno spettatore napoletano (che tuttavia dichiarava che il suo pudore non era stato offeso dal film) sporgeva denunzia al Procuratore della Repubblica di Benevento, il quale, visionato il film ed esclusane l'oscenità, chiedeva al G.I. il decreto d'impromovibilità dell'azione penale, emesso il giorno 8. Il film, rapidamente diffuso in molte città italiane, era oggetto di altre otto denunzie e di qualche (a volte solo dubbiosa) segnalazione dell'autorità di P.S.=. Le Procure si limitarono a trasmettere i relativi atti a questa di Benevento, territorialmente competente. La Procura di Firenze ritenne opportuno far visionare il film in una saletta privata a tre Sostituti, i quali il 28 settembre sottoscrissero una collegiale relazione inquisitoria. Il Procuratore della Repubblica di Benevento ha quindi ordinato il sequestro del film e, ottenuto dal G.I. la revoca del decreto d'impromovibilità dell'azione, ha citato dinanzi a questo Tribunale col rito direttissimo il produttore Grimaldi, il regista Pasolini e il gestore Iannelli, perchè rispondessero del delitto di spettacolo osceno specificato in epigrafe.
Assenti i primi due imputati, presente il terzo, nelle udienze antimeridiane e pomeridiane del 18 e del 20 ottobre 1972 è stato celebrato il dibattimento, visionandosi (a porte chiuse) due volte il film in due diverse sale cinematografiche della città e acquisendosi agli atti numerosi documenti (altri venivano offerti dalla difesa solo in visione.
E’ stata con motivata ordinanza esclusa la costituzione di parte civile dell’Ordine dei Frati Minori.
Il P.M. ha quindi pronunciato ampia ed approfondita requisitoria, con la richiesta di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. I difensori han perorato la medesima conclusione ed hanno chiesto l'immediato dissequestro del film.