"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Pasolini, TESTIMONIANZA PER I 121
Il Contemporaneo
anno III°
numero 30-31
ottobre-novembre 1960
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
Dichiarazione in appoggio dei 121 intellettuali francesi che avevano rivendicato il diritto all'insubordinazione nella guerra d'Algeria.
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Oltre a Pasolini, Eugenio Gorni, Carlo Bo, Sergio Solmi, Marcello Cini, Leonardo Sciascia, Ranuccio Bianchi Bandinelli. |
Non riesco a seguire bene la situazione in Francia: non solo perché in questo periodo leggo poco e male i giornali, non solo perché i fatti strettamente politici sfuggono alla mia competenza: ma perché, bisogna ammetterlo, si tratta di una situazione oggettivamente difficile da giudicare. Sono nemico di De Gaulle, ma sono più nemico dei fascisti che manifestano contro di lui: come si possono avere contemporaneamente due oggetti concomitanti, e fra loro avversi, di odio? Non può succedere che ci si riduca, eternamente, a dover scegliere il meno peggio? Inoltre: io sono con tutto il cuore per gli algerini: sarei pronto ad assumermi qualsiasi responsabilità, in loro favore. Ma anche qui il problema non è semplice, se, com’è ben noto, in Algeria c’è un milione di francesi. Ecc. ecc.
In questo magma, proiettato verso un futuro cieco, affiora un fenomeno estremamente nitido e indubitabile. Il coraggio degli intellettuali francesi firmatari del manifesto. È uno fra gli episodi più belli e esaltanti degli ultimi anni. Appunto perché implica dubbi e contraddizioni: non è un bel gesto, pericoloso ma semplice, coraggioso ma ovvio. È, anzi, estremamente complicato. Il coraggio, questa volta, non è solo eroico, ma anche intellettuale. È frutto di una scelta difficile, in cui pure non possono non permanere dei dubbi. E per questo tanto più ammirevole.
Mi resta, in fondo, una considerazione amara da fare: e la si prenda pure come frutto di un pessimismo tutto fazioso e privato. Sarebbero disponibili in Italia 121 intellettuali capaci di un simile atto di coraggio - non letterario, ché di coraggio letterario ce n’è fin troppo! - ma politico e civile? No: io dico che non si troverebbero: forse nemmeno un terzo. Non resta che sperare che la vasta schiera degli intellettuali italiani mediti su questo fatto: e si chieda se la sua posizione fondamentalmente qualunquistica e tranquillamente misticheggiante sia proprio la giusta: o non sia necessario invece intervenire sempre, direttamente o indirettamente, nella vita della società.
Pier Paolo Pasolini
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Dichiarazione dei 121 |
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