Benvenuto/a nel mio blog

Benvenuto nel blog

Questo blog non ha alcuna finalità di "lucro".
Viene aggiornato di frequente e arricchito sempre di nuovi contenuti, anche se non in forma periodica.
Sono certo che navigando al suo interno potrai trovare ciò che cerchi.
Al momento sono presenti oltre 1500 post e molti altri ne verranno aggiunti.
Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e di condividere con me la voglia di conoscere uno dei più grandi intellettuali del trascorso secolo.

domenica 23 marzo 2025

Pier Paolo Pasolini, La poesia della tradizione - Trasumanar e organizzar, Garzanti 1971

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini
La poesia della tradizione

Trasumanar e organizzar

Garzanti 1971


   Oh generazione sfortunata!

   Cosa succederà domani, se tale classe dirigente –

   quando furono alle prime armi

   non conobbero la poesia della tradizione

   ne fecero un’esperienza infelice perché senza

   sorriso realistico gli fu inaccessibile

   e anche per quel poco che la conobbero, dovevano dimostrare

   di voler conoscerla sì ma con distacco, fuori dal gioco.

   Oh generazione sfortunata!

   che nell’inverno del ’70 usasti cappotti e scialli fantasiosi

   e fosti viziata

   chi ti insegnò a non sentirti inferiore –

   rimuovesti le tue incertezze divinamente infantili –

   chi non è aggressivo è nemico del popolo! Ah!

   I libri, i vecchi libri passarono sotto i tuoi occhi

   come oggetti di un vecchio nemico

   sentisti l’obbligo di non cedere

   davanti alla bellezza nata da ingiustizie dimenticate

   fosti in fondo votata ai buoni sentimenti

   da cui ti difendevi come dalla bellezza

   con l’odio razziale contro la passione;

   venisti al mondo, che è grande eppure così semplice,

   e vi trovasti chi rideva della tradizione,

   e tu prendesti alla lettera tale ironia fintamente ribalda,

   erigendo barriere giovanili contro la classe dominante del passato

   la gioventù passa presto; oh generazione sfortunata,

   arriverai alla mezza età e poi alla vecchiaia

   senza aver goduto ciò che avevi diritto di godere

   e che non si gode senza ansia e umiltà

   e così capirai di aver servito il mondo

   contro cui con zelo «portasti avanti la lotta»:

   era esso che voleva gettar discredito sopra la storia – la sua;

   era esso che voleva far piazza pulita del passato – il suo;

   oh generazione sfortunata, e tu obbedisti disobbedendo!

   Era quel mondo a chiedere ai suoi nuovi figli di aiutarlo

   a contraddirsi, per continuare;

   vi troverete vecchi senza l’amore per i libri e la vita:

   perfetti abitanti di quel mondo rinnovato

   attraverso le sue reazioni e repressioni, sì, sì, è vero,

   ma soprattutto attraverso voi, che vi siete ribellati

   proprio come esso voleva, Automa in quanto Tutto;

   non vi si riempirono gli occhi di lacrime

   contro un Battistero con caporioni e garzoni

   intenti di stagione in stagione

   né lacrime aveste per un’ottava del Cinquecento,

   né lacrime (intellettuali, dovute alla pura ragione)

   non conosceste o non riconosceste i tabernacoli degli antenati

   né le sedi dei padri padroni, dipinte da

   – e tutte le altre sublimi cose

   non vi farà trasalire (con quelle lacrime brucianti)

   il verso di un anonimo poeta simbolista morto nel

   la lotta di classe vi cullò e vi impedì di piangere:

   irrigiditi contro tutto ciò che non sapesse di buoni sentimenti

   e di aggressività disperata

   passaste una giovinezza

   e, se eravate intellettuali,

   non voleste dunque esserlo fino in fondo,

   mentre questo era poi fra i tanti il vostro vero dovere,

   e perché compiste questo tradimento?

   per amore dell’operaio: ma nessuno chiede a un operaio

   di non essere operaio fino in fondo

   gli operai non piansero davanti ai capolavori

   ma non perpetrarono tradimenti che portano al ricatto

   e quindi all’infelicità

   oh sfortunata generazione

   piangerai, ma di lacrime senza vita

perché forse non saprai neanche riandare

   a ciò che non avendo avuto non hai neanche perduto;

   povera generazione calvinista come alle origini della borghesia

   fanciullescamente pragmatica, puerilmente attiva

   tu hai cercato salvezza nell’organizzazione

   (che non può altro produrre che altra organizzazione)

   e hai passato i giorni della gioventù

   parlando il linguaggio della democrazia burocratica

   non uscendo mai dalla ripetizione delle formule,

   ché organizzar significar per verba non si poria,

   ma per formule sì,

   ti troverai a usare l’autorità paterna in balia del potere

   imparlabile che ti ha voluta contro il potere,

   generazione sfortunata!

   Io invecchiando vidi le vostre teste piene di dolore

   dove vorticava un’idea confusa, un’assoluta certezza,

   una presunzione di eroi destinati a non morire –

   oh ragazzi sfortunati, che avete visto a portata di mano

   una meravigliosa vittoria che non esisteva!


Pier Paolo Pasolini


©Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito

Grazie per aver visitato il mio blog

Nessun commento:

Posta un commento