"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Le belle bandierepostumo, 1977
Tra il 1960 e il 1965 Pasolini, attraverso le pagine di "Vie Nuove", il settimanale del Partito comunista italiano, è impegnato a tenere una rubrica di "dialoghi" con i lettori. Nel 1960 «Vie Nuove» era diretto da Maria Antonietta Macciocchi:
<<Di lui ricordo la voce come ricordo la sua generosità. Andava dovunque lo chiamassero:
nelle fabbriche,
nelle università,
nei cenacoli di cultura,
nelle sezioni di partito.
Non voleva un soldo per i suoi articoli su Vie Nuove,
si sentiva apostolo, un predicatore come san Paolo in una perentoria esigenza di sacrificio. Lo ricordo a Parigi alla lezione all’università, quando insieme tenemmo testa ai contestatori che venivano a provocarlo, insultandolo. "Fascista" gli gridavano, ce l’avevano con lui per come aveva accolto con ironia il ’68. E lui rispondeva come Cristo:
"Vi porto la guerra, non la pace".
Lo ricordo entrare in redazione, vestito con i blue-jeans, stretti da un cinturone di cuoio con le borchie, la camicia aperta sul collo, l’aria un po’ canagliesca, il tutto contrastante con la sua gentilezza e timidezza, con l’impaccio di un giovanotto bene educato. Allora ci davamo del lei, senza l’obbligo ecclesiastico del tu, per concordare quella rubrica settimanale che poi sollevò le ire dei benpensanti di sinistra. Ci ritrovammo a Parigi, quando io avevo perso la direzione del giornale, proprio a causa di quella sua rubrica, che inaugurava il dissenso politico. Ci rivedemmo a Parigi, due anni dopo, e ci gettammo l’una tra le braccia dell’altro. Solo allora cominciammo a darci del tu>>.
<<Come sempre, la signora Macciocchi ha vinto. Sto lavorando a tre sceneggiature, sto preparando un film di cui sarò regista, sto correggendo le bozze di un volume di saggi di seicento pagine, sto organizzando un romanzo su cui, in definitiva, punto ormai tutto, sto scrivendo versi e articoli, secondo le intermittenze e le ossessioni della vo cazione e del mestiere: non ho tempo neanche di respirare, come si dice. E sono alle soglie dell'esaurimento: perché a tutto questo bisogna aggiungere la lotta continua, quotidiana, contro l'offensiva dei fascisti e dei clericali, e, infine, buona ultima, in questo elenco, ma prima, in realtà, la vita che devo pur vivere, in tutta la sua contraddittoria estensione e complicazione: altrimenti, oltre tutto, su che cosa lavorerei?
Ma la signora Macciocchi ha superato ogni difficoltà, è venuta dritta a casa mia, e ha toccato dritta il cuore. Mi ha posto, quasi come un dolce dovere una <<corrispondenza>> coi lettori di <<Vie Nuove>>: un'ora alla settimana, infine, potevo pure trovarla! Ho accettato. Ma non so bene, ancora, che cosa ho accettato. Tutto sommato, è meglio che la cosa si sistemi da sé, agli impulsi liberi dei lettori e sotto il patronato della direttrice ...>>
Maria Antonietta Macciocchi
<<Come sempre, la signora Macciocchi ha vinto. Sto lavorando a tre sceneggiature, sto preparando un film di cui sarò regista, sto correggendo le bozze di un volume di saggi di seicento pagine, sto organizzando un romanzo su cui, in definitiva, punto ormai tutto, sto scrivendo versi e articoli, secondo le intermittenze e le ossessioni della vo cazione e del mestiere: non ho tempo neanche di respirare, come si dice. E sono alle soglie dell'esaurimento: perché a tutto questo bisogna aggiungere la lotta continua, quotidiana, contro l'offensiva dei fascisti e dei clericali, e, infine, buona ultima, in questo elenco, ma prima, in realtà, la vita che devo pur vivere, in tutta la sua contraddittoria estensione e complicazione: altrimenti, oltre tutto, su che cosa lavorerei?
Ma la signora Macciocchi ha superato ogni difficoltà, è venuta dritta a casa mia, e ha toccato dritta il cuore. Mi ha posto, quasi come un dolce dovere una <<corrispondenza>> coi lettori di <<Vie Nuove>>: un'ora alla settimana, infine, potevo pure trovarla! Ho accettato. Ma non so bene, ancora, che cosa ho accettato. Tutto sommato, è meglio che la cosa si sistemi da sé, agli impulsi liberi dei lettori e sotto il patronato della direttrice ...>>
P.P.Pasolini Vie nuove n. 22, 28 maggio 1960
La cadenza della rubrica era settimanale, anche se si segnalano delle pause:
1960 (dal n. 35 al n. 37, per seguire proprio per <<Vie Nuove>> le Olimpiadi);
1961 (dal n. 4 al n. 9, per il viaggio in India e in Africa con Moravia ed Elsa Morante);
1961 (dal n. 34 al n. 36, per presentare al Festival di Venezia Accattone);
1962 (mancano i n. 22, 24, 26 e 27, per la lavorazione di Mamma Roma);
Per tutto il l963, e gran parte del 1964, la rubrica è sospesa.
Nel 1964 la rubrica riprende dal n. 43 del 15 ottobre 1964:
" Riprendo questa pagina di corrispondenza dopo più di un anno, finito il lavoro troppo impegnativo, per fare qualcos'altro, del Vangelo secondo Matteo. Un anno non passa mai, per fortuna, inutilmente, e quindi né io né imiei interlocutori, siamo più quelli di un anno fa. Non potrei assolutamente cominciare con un "heri dicebam".
Che cosa sia cambiato, risulterà pian piano dal dialogo, dalle confessioni, dai contrasti ecc. Io, per ora, posso fare solo un'osservazione, che senz'altro può servire come discorso preliminare alla ripresa della corrispondenza: si tratta della sede, dell'atteggiamento, del tono, con cui io scambierò le mie opinioni: ed è li che, forse, qualcosa è cambiato. Infatti: il rischio a cui non voglio neanche pensare - tanto è il disagio, quasi la vergogna che mi prende a pensarci - il rischio di questo mio parlare con degli ignoti lettori di «Vie Nuove», per lo più uomini semplici, che fanno della cultura non la loro specializzazione, ma il loro nutrimento - era quello di una certa «ufficialità». Arrossisco nel prospettare la cosa sia pure solo come eventualità. Non dico «ufficialità» con tutti i suoi crismi, questo no («per la contraddizion che no'l consente», e tale «contraddizion» era nel mio animo, nel mio modo di essere): ma «ufficialità» in quanto autorità in qualche modo riconosciuta.Non voglio avere autorità, sappiatelo..."
n. 43 del 15 ottobre 1964
altre due pause: fra il marzo e l'aprile del 1965 (n. 12, 13, 14, per il viaggio in Marocco) e fra il luglio e l'agosto dello stesso anno (n. 30 e 31, per una breve vacanza).
La collaborazione termina alla fine di settembre 1965.
Il volume prende il nome da una poesia, Le belle bandiere, apparsa su "Vie Nuove" n. 52 del 27 dicembre 1962 ( che sarà pubblicata, poi, con varianti di un certo rilievo, nella raccolta poetica Poesia in forma di rosa):
"Per questo numero, l'ultimo della mia prima serie e per di più natalizio, piuttosto che rispondere alle nuove lettere che ho qui sul tavolo - e non avrei nemmeno il tempo per farlo - preferisco ricopiare la parte finale dell'ultima poesia che ho scritto, proprio in questi giorni, tra una moviola e l'altra, tra una sala di fissaggio e l'altra. È un ricordo del periodo più bello, e determinante, di una vita. Ho finito, bisogna saper ricominciare.
Cosi mi desto,
ancora una volta:
e mi vesto, mi metto al tavolo di lavoro.
La luce del sole è già più matura,
i venditori ambulanti più lontani,
più acre, nei mercati del mondo, il tepore della verdura,
lungo viali dall'inesprimibile profumo,
sulle sponde di mari, ai piedi di vulcani,
tutto il mondo al lavoro, nella sua epoca futura.
Ma quel qualcosa di "bianco"
che a lettere greche
mi presentò, irrevocabile, il sogno conoscitore,
mi rimane addosso - vestito,
al tavolo di lavoro.
Membrana, pasta, o calce
nelle ciglia, agli angoli degli occhi:
il biancore baroccamente friabile,
di spugnoso materiale comacino, del sole nel sonno.
Di quel biancore fu il sole vero,
furono i muri delle fabbriche,
fu la stessa polvere (nei pomeriggi secchi, quando
il giorno prima è un poco piovuto)
furono gli stracci di lana,
le giacchettacce bige e i calzoni sfilacciati
degli operai:
fu di quella sostanza
la calura oppressa dal ricordo di primavere
sepolte da secoli
in quegli stessi sobborghi o paesi,
- e pronte, Dio!
pronte a rinascere,
su quei muretti, su quelle strade.
Su quei muretti, su quelle strade,
imbevuti di strano profumo,
asiatico - primule, strame, passaggi
di vecchie pecore scure - fiorivano nel tepore
i meli, i ciliegi. - E il colore rosso
aveva una brunitura, come
se fosse immerso in un'aria di caldo temporale,
un rosso quasi marrone, ciliege come prugne,
pometti come susine: e occhieggiava, quel rosso
tra le brune, intense
trame del fogliame, calmo, come la primavera
non avesse fretta,
volesse godersi quel tepore in cui fiatava il mondo,
quelle grida di operai, che erano quasi silenzio,
solenni e attutite,
nel biancore
del caos di muretti, marciapiedi di terra fangosa,
sagome di fabbriche.
E, su tutto, lo sventolio,
l'umile, pigro sventolio
delle bandiere rosse. Dio! belle bandiere
degli Anni Quaranta!
A sventolare una sull'altra, in una folla di tela
povera, rosseggiante, un rosso che traspariva
violento, con la miseria delle tovaglie,
dei copriletti di seta, dei bucati delle famiglie operaie,
- ma col fuoco delle ciliege, dei pomi, violetto
per l'umidità, sanguigno per un po' di sole che lo colpiva,
ardente rosso affastellato e tremante,
nella tenerezza eroica d'un'immortale stagione."
n. 52 del 27 dicembre 1962
Un impegno, quello di dialogare con masse di interlocutori, i suoi lettori, che Pasolini riprenderà nel 1968 con la rubrica "Caos" sul settimanale "Tempo" e poi, con gli interventi sul "Corriere della Sera", conosciuti come Scritti corsari.
"Non rinuncerò mai a nulla per la reputazione. Io spero che coloro che mi sono amici, o personali, o in quanto lettori, o come compagni di lotta (e nei cui occhi, lo so, cala un'ombra, ogni volta che la mia reputazione è in gioco: un'ombra che mi dà un dolore terribile) siano così critici, così rigorosi, così puri, da non lasciarsi intaccare dal contagio scandalistico: se così fosse, gli sconfitti sarebbero loro: se solo cedessero per un attimo e dessero un minimo valore alla campagna dei nemici, essi farebbero il gioco dei nemici. Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con i discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell'intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti".
["Vie Nuove" n. 51 del 28 dicembre 1961]
Tutti gli articoli pubblicati su "Vie Nuove"
Anno XV, 1960
- [Pier Paolo Pasolini e Maria Antonietta Macciocchi presentano la rubrica] n. 22, 28 maggio
- [Brani da Le ceneri di Gramsci e da Il pianto della scavatrice] n. 23, 11 giugno
- [Testi senza titolo: obiettività dello scrittore; l'"affanno" dello scrittore contemporaneo; la lingua e il dialetto; l'"impegno" degli intellettuali italiani] n. 25, 18 giugno
- [Testi senza titolo: la letteratura eroica d'evasione; il "gallismo" meridionale; la prostituzione; i diritti della donna; i tabù sessuali e la sinistra] n. 26, 25 giugno
- Gli intellettuali e le basi; puerilità di Eisenhower; i volti delle spie n. 27, 2 luglio
- Pasternak e la irrazionalità; curiosita' dello scrittore; la vita mondana n. 28, 9 luglio
- Il risveglio dei giovani; Un sistema per studiare . 29, 16 luglio
- Realismo e neopurismo n. 30, 23 luglio
- Ancora sui giovani.31, 30 luglioI- l fortino nel deserto [la rivista "Officina"]; la forza della logica n. 32, 6 agosto
- Il disco di "Vie Nuove" sull'eccidio di Reggio Emilia n. 33, 20 agosto
- Le scritte fasciste: cancellare e far pagare; una dimostrazione di stupidità [le scritte fasciste] n. 34, 27 agosto
- [Testi senza titolo: corruzione e cinismo; l'albergo Hilton a Monte Mario] n. 38, 24 settembre
- [Testi senza titolo: Roma e i problemi dei "non-residente"] n. 39, 1 ottobre
- [Testi senza titolo: il film e la realtà della Lunga notte del '43] n. 40, 8 ottobre
- [Testi senza titolo: il tentato suicidio di Brigitte Bardot; il disegno eversivo degli eccidi di luglio] n. 41, 15 ottobre
- [Testi senza titolo: l'eguaglianza tra uomo e donna; i problemi dei disoccupati] n. 44, 5 novembre
- [Testi senza titolo: la scelta politica per le elezioni; Rocco e i suoi fratelli e il movimento operaio; il suicidio di un "guardamacchine"] n. 45, 12 novembre
- Un monumento a D'Annunzio n..46, 19 novembre
- [Testi senza titolo: la censura cinematografica; la propaganda clerico-fascista] n. 47, 26 novembre
- [Testi senza titolo: l'edizione italiana dell'Ulisse di Joyce] n. 48, 3 dicembre
- Invito in Calabria. 49, 10 dicembre
- Opinioni sulla censura. 50, 17 dicembre
- La vita dei minatori. 51, 24 dicembre
- I clericali e la famiglia. 52, 31 dicembre
Anno XVI, 1961
- La rivoluzione cubana; I "giovani" n. 1, 7 gennaio
- La morale e il comunismo; il pensiero filosofico in Russia n. 2, 14 gennaio
- Come iscriversi alla Fgci; conversazioni coi compagni di scuola; [testo poetico senza titolo] n. 3, 21 gennaio
- Passione e ideologia. 4, 28 gennaio
- Il censore e "L'Arialda"; arte e pornografia n. 10, 11 marzo
- Moravia e Antonioni. 11, 18 marzo
- Limpidezza e onestà [del popolo italiano]; Letteratura italiana e magiara n. 12, 25 marzo
- Un film sulla Resistenza. 13, 1 aprile
- Le ragioni della pietà [dov'è oggi lo spirito evangelico]; Le nostre scuole pubbliche. 15, 15 aprile
- Discussioni sul Carducci; Le mostruosità della censura n. 17, 29 aprile
- Lotta al fariseismo (che è dappertutto) n. 18, 6 maggio
- Letture per anime belle; L'uovo e la gallina [la creazione della terra] n. 19, 13 maggio
- Qualunquismo cattolico; Toma Doma [La strumentalizzazione clericale della storia] n. 20, 20 maggio
- Musica e storia; l'uomo è storico; Speranze impossibili [riposte in Kennedy]; postilla personale [Polemica con "La discussione" e con "Vita nuova", giornali clericali di Roma e Trieste] n. 21, 27 maggio
- La libertà di Malagodi; la "produzione" carducciana; Postilla personale [Polemica con "La voce", giornale clericale di Fossalto di Vico] n. 22, 3 giugno
- L'angoscia e la fiducia. 23, 10 giugno
- Demagogia elemento di classe; Postilla personale [Polemica sul testo L'uovo e la gallina] n. 24, 17 giugno
- I meriti del comunismo; Scindere i "due momenti"? [D'Annunzio politico e letterato]; ideologia per tutti n. 25, 24 giugno
- Accattone e Tommasino. 26, 1 luglio
- La vigente ingiustizia. 27, 8 luglio
- Mio fratello. 28, 15 luglio
- Dannunziani in pantofole. 29, 22 luglio
- Bandung capitale di mezza Italia; un linguaggio più facile n. 30, 29 luglio
- Devo battezzare mio figlio?; Qui non si parla di politica..., L'artista è cittadino; Una storia commovente [vita partigiana, processo e carcere di un protagonista della Resistenza] n. 31, 5 agosto
- La barbarie del razzismo; [Testo senza titolo: la prostituzione] n. 32, 12 agosto
- La pena capitale; Verdetti di classe; il pensiero della morte n. 33, 26 agosto
- Le pagine migliori [in La religione del mio tempo]; il settarismo rende disumani; Discussione sulla "realtà"; Un discorso sbagliato [l'angoscia, l'amore, la morte in Ragazzi di vita e in Una vita violenta] n. 37, 23 settembre
- Ancora su D'Annunzio. 38, 30 settembre
- Analfabeta fino a 21 anni; Il mondo non è pazzo [importanza dei giudizi critici personali]; Dostoevskij e Victor Hugo n. 39, 7 ottobre
- [Testo senza titolo: D'Annunzio] n. 41, 21ottobre
- Poesia, cinema, politica. 42, 28 ottobre
- Una polemica su politica e poesia n. 44, 9 novembre
- Salinari: risposta e replica. 45, 16 novembre
- I poveri privilegi [della borghesia]; Primo atto di coscienza [essere comunista] n. 46, 23 novembre
- Marxismo e religiosità. 47, 30 novembre
- Fascismo come droga. 48, 7 dicembre
- Il comunismo non deve essere un alibi; Dov'è la "porcheria"; il destino dei calunniatori. 49, 14 dicembre
- Bernardino, fratello di Benedetto n. 51, 28 dicembre
Anno XVII, 1962
- La non violenza; Esistenzialismo e Socialismo; Pittura contemporanea n. 1, 4 gennaio
- Le lettere personali; Devo difendermi [a proposito di chi invia manoscritti in lettura] n. 10, 8 marzo
- Sincerità e altro; le cattive letture n. 11, 15 marzo
- L'avventura di ognuno n. 12, 22 marzo
- L'idea di essere un privilegiato; l'arma di difesa [il comunismo] n. 13, 29 marzo
- Una lettera asimettrica [chi è Pasolini]; intellettuali e curiosi n. 14, 5 aprile
- Il "voltagabbana" [dall'azione cattolica alla Fgsi];Scoperta di Tpmmasino n. 15, 12 aprile
- Dovere del poeta; Chi non ha capito [l'idea borghese del possesso]; Della mitologia [la Chiesa cattolica] n. 16, 19 aprile
- Si rifiuta al futuro [arretratezza dela borghesia italiana]; La vestale del compromesso [l'ignoranza degli insegnamenti italiani] n. 17, 26 aprile
- Paura della morte; Cultura contro nevrosi n. 18, 3 maggio
- L'epoca dell'alienazione; Non fare il verso [il linguaggio di Una vita violenta e Ragazzi di vita] n. 19, 10 maggio
- Il coraggio di vivere; Il poeta fra i matti [La psicologia dell'interpretazione critica dei testi] n. 20, 17 maggio
- Il gergo e la lingua; Uomini perché operai; Rassegnazione e non violenza n. 21, 24 maggio
- Classici scolastici; Un pretesto di alienati n. 23, 7 giugno
- Orgoglio di vecchi cappelli n. 25, 21 giugno
- Come un incubo d'infanzia n. 28, 12 luglio
- Le parole di Gesù e le parole di Marx n. 30, 26 luglio
- Leggere dentro se stessi; la sofferenza e l'orrore n. 31, 2 agosto
- Un giudizio su Cassola; Processo vergognoso n. 33, 16 agosto
- Dietro il Vangelo; Parole buone [gli accusatori di Pasolini] n. 34, 23 agosto
- Un volo poetico [i voli dei cosmonauti]; Violenza e no n. 35, 30 agosto
- Fascisti: padri e figli n. 36, 6 settembre
- [Testi senza titolo: le minoranze linguistiche; Cassola; finché la società sarà divisa in classi ci sarà sempre qualcosa da dire] n. 37, 13 settembre
- Gli anni della rabbia; La rabbia n. 38, 20 settembre
- Il prestigio linguistico; il povero latino n. 39, 27 settembre
- Il film e la critica; Sfogo per Mamma Roma n. 40, 4 ottobre
- Non siamo complici [industria editoriale e scrittori]; "... una forza del passato" n. 42, 18 ottobre
- La navigazione verso Cuba n. 45, 8 novembre
- Risposta ad un insoddisfatto n. 47, 8 novembre
- Questa società; Il cinema e la poesia n. 49, 6 dicembre
- Prima della partenza; Da Le belle bandiere n. 52, 27 dicembre
Anno XIX, 1964
- Dopo un anno n. 42, 15 ottobre
- [Testo senza titolo: colloquio con i cattolici]; Vangelo rosso; La risposta non spedita n. 43, 15 ottobre
- Il Vangelo e il colloquio n. 44, 29 ottobre
- Accusa arbitraria [testo senza titolo: la provincia e lo scrittore]; Religione e religiosità n. 45, 5 novembre
- La donna-guida; [testo senza titolo: la provincia e lo scrittore]; Dentro la storia n. 46, 12 novembre
- "Astorico" il Vangelo?; 3 risposte a "Mondo nuovo" [polemica sul Vangelo secondo Matteo] n. 47, 19 novembre
- Ingenuità e schematismo n. 48, 26 novembre
- L'intellettuale impegnato n. 49, 3 dicembre
- Espressività contro strumentalità n. 50, 10 dicembre
- Il peccato del compromesso; La retorica dell'odio n. 51, 17 dicembre
- Teologia di ritorno [marxismo e fede cristiana] n. 52, 24 dicembre
Anno XX, 1965
- Difendo Deserto rosso, n. 1, 7 gennaio
- Poesia in forma di polemica, n. 2, 14 gennaio
- Rinnovarsi dai "fantasmi", n. 4, 28 gennaio
- Lo "zero storico" [la reazione purista e la crisi della letteratura negli anni sessanta]; Difficile essere facili; Compromessi [impossibilità dei compromessi, necessità di adattarsi ai mutamenti storici] n. 5, 4 febbraio
- Un brindisi denegato; Da versi introduttivi al Rio della Grana, n. 6, 11 febbraio
- La lingua tecnologica, n. 7, 18 febbraio
- I nomi segnalatici; Rivolta estetico-morale [ancora sulla lingua italiana] n. 8, 25 febbraio
- Due righe sulla lingua di Gramsci n. 9, 4 marzo
- L'italiano "orale" e gli attori n. 11, 18 marzo
- Un poetico "se", n. 15, 15 aprile
- Viaggio in Marocco, n. 16, 22 aprile
- Uccellacci e uccellini. I - L'aigle n. 17, 29 aprile
- II - Faucons et moineaux, n. 18, 6 maggio
- III - Le corbeau n. 19, 13 maggio
- L'aquila e la preda, n. 20, 20 maggio
- Le ragioni di un non amore, n. 21, 27 maggio
- Riadattismo nel mirino, n. 22, 3 giugno
- Pessimismo di sinistra, n. 24, 17 giugno
- Congiuntura e benessere; Crisi e partiti; Il foruncolo e lo specchio [la colpa di un male non è in chi lo denuncia] n. 25, 24 giugno
- Ottimismo di sinistra; Chi è fuori la storia n. 26, 1 luglio
- Coraggio collettivo, n. 27, 8 luglio
- Due testimonianze; Due crisi n. 28, 15 luglio
- Peculato ideologico? [che cos'è il marxismo] n. 29, 22 luglio
- Dentro il marxismo; Al centro del futuro [neo-capitalismo e marxismo] n. 32, 12 agosto
- Cultura contro l'"impegno" n. 34, 26 agosto
- Liberalizzazione reale, n. 38, 23 settembre
- Un altro congedo, n. 39, 30 settembre
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