"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini
biografia breve
1973
Il Corsaro "issa" le vele e prende il largo.
La Stampa, 4 gennaio 1973 |
Corriere della sera. 7 gennaio 1973 |
"Quei capelli lunghi alludevano dunque a «cose» di Destra.
Il ciclo si è compiuto. La sottocultura al potere ha assorbito la sottocultura all'opposizione e l'ha fatta propria: con diabolica abilità ne ha fatto pazientemente una moda, che, se non si può proprio dire fascista nel senso classico della parola, è però di una «estrema destra» reale.
Concludo amaramente. Le maschere ripugnanti che i giovani si mettono sulla faccia, rendendosi laidi come le vecchie puttane di una ingiusta iconografia, ricreano oggettivamente sulle loro fisionomie ciò che essi solo verbalmente hanno condannato per sempre. Sono saltate fuori le vecchie facce da preti, da giudici, da ufficiali, da anarchici fasulli, da impiegati buffoni, da Azzeccagarbugli, da Don Ferrante, da mercenari, da imbroglioni, da benpensanti teppisti. Cioè la condanna radicale e indiscriminata che essi hanno pronunciato contro i loro padri - che sono la storia in evoluzione e la cultura precedente - alzando contro di essi una barriera insormontabile, ha finito con l'isolarli, impedendo loro, coi loro padri, un rapporto dialettico."
A gennaio Ninetto e Patrizia si sposano.
Cara Picinina,
tanti saluti rapidissimi ancora da Asmara, pronto a andare a fare sopraluoghi in un vecchio convento... Tutto va molto bene, splende il sole dolcemente, gli Eritrei sono deliziosi. Stammi bene, picinina, mangia, bevi e non stare mai neanche un minuto in pensiero.
A gennaio Pasolini è in Eritrea per Il Fiore delle Mille e una notte.
In seguito alla querela presentata da un religioso, padre Antonio Gambale, che ha ravvisato in un episodio del film una offesa all'onore, al decoro, alla reputazione degli ordini religiosi francescani, oltre che alla religione dello Stato, il 22 gennaio si tiene un'udienza presso il tribunale di Benevento. L'udienza viene rimandata al 3 febbraio - Pasolini non è presente in aula per indisposizione. Allo stesso tempo, Pasolini fa diffondere attraverso stampa, una dichiarazione.
L'Unità, mercoledi 24 gennaio 1973 |
Il 28 gennaio esce su «Tempo» la recensione a Le città invisibili di Calvino.
"Sono cresciuto insieme con Italo Calvino, l'ho visto giovanissimo, quasi un ragazzo (credo che abbia uno o due anni meno di me, ma quando sono entrato nel mondo uscendo dal monastero friulano nel 1950, lui era un po' più adulto, e più dentro le cose della società e della letteratura, che ancora per un pezzo mi sarebbero state precluse, quasi che io non le meritassi, per qualche indegnità - o per troppa ingenuità). Abbiamo lavorato insieme, lui a Torino, io a Roma, fin verso ai quaranta anni, cioè fino a che abbiamo raggiunto il centro della vita ( quarantanni è l'età in cui l'uomo è più «illuso», crede di più nei cosiddetti valori del mondo, prende più sul serio il fatto di dovervi partecipare, di dover impossessarsene. Il ventenne, nei confronti del quarantenne, è un mostro di realismo)..."
Pier Paolo Pasolini
Il 4 febbraio, sul «Corriere della Sera», appare l’articolo Libertà e sesso secondo Pasolini.
"La cosiddetta pornografia o oscenità, nel nostro codice, non è più tale nelle «opered'arte». L'articolo 529 del nostro codice sancisce e istituzionalizza in tal modo, unprivilegio. Il privilegio dell'artista. È un'idea spiritualistico-borghese dell'arte, che prevedeuna società selettiva, in cui ci siano delle cerchie capaci di avere sentimenti e ideepreclusi di fatto alle masse. Ma supponiamo per un momento che effettivamente (magariin un altro contesto) si possa predicare questa qualità trasfiguratrice dell'arte, e torniamoal caso concreto del mio film - che sta appunto per essere, per la terza volta, giudicato intribunale.
Il processo che ha portato dal capolavoro di Chaucer ai miei racconti, è consistito, comeho detto, dalla caduta della grande «chiacchiera» di Chaucer, e dalla sua sostituzione conuno stile rigidamente essenziale direi silenzioso. Molto probabilmente questo ha portato auno scompenso: un racconto, immerso nella chiacchiera del narratore, può essere piùperfetto che se presentato frontalmente, in una purezza di intensità di contorni che non ènella sua natura. Dunque nei miei Racconti ci può essere qualche freddezza formale,qualche assenza di ispirazione, qualche meccanicità del rigore stilistico. La «poesia» vi èraggiunta probabilmente a frammenti. E allora? Allora, la seconda conclusione del mioscritto è la seguente: la libertà di espressione si giustifica solo con la libertà diespressione, non con la poesia. Riuscirà, credo, difficile anche al più cieco dei moralistiimmaginare un autore che lavori alla sua opera ossessionato dal dilemma: «O fai dellapoesia o vai in prigione.
A Livio Garzanti – Milano
[Roma, 1973]
ero stato un po’ precipitoso: le altre «opere teatrali» hanno bisogno ancora di essere riguardate e ricopiate, prima di risultare leggibili.
L’unica abbastanza a posto è «Calderon», che le invio. Deciderei dunque di pubblicare prima «Calderon» da sola; e, poi, più avanti, il volume intero di tutto il teatro.
Vado avanti col romanzo (si riferisce a Petrolio) (anche se adesso sono costretto a sospenderlo per due o tre mesi); anche perché ho avuto l’ultima idea «formale» che mi mancava per procedere con sicurezza (anche se complica maledettamente le cose: dovrò trasformare la mia casa in un laboratorio. Magari la Torre di Chia...)
Un affettuoso saluto dal suo
Pier Paolo Pasolini
"E finirò il romanzo che sto scrivendo, che non è nemmeno un romanzo, che forse è un saggio, e mi prenderà cinque, sei, sette anni, quanti anni? Non lo so. Ma mi pare di poter fare ormai il punto, di essere arrivato a una visione finale. Questa visione finale è allegra e lieve, non rinunciataria, né triste".
Intervista rilasciata a Giulia Massari
Da "Il Mondo", 31 maggio 1973
" Tutto PETROLIO (dalla seconda stesura) dovrà presentarsi sotto forma di edizione critica di un testo inedito (considerato opera monumentale, un Satyricon moderno). Di tale testo sopravvivono quattro o cinque manoscritti, concordanti e discordanti, di cui alcuni contengono dei fatti e altri no ecc. La ricostruzione si vale dunque del confronto dei vari manoscritti conservati (di cui, per es., due apocrifi, con varianti curiose, caricaturali, ingenue o «rifatte alla maniera»): non solo ma anche dell’apporto di altri materiali: lettere dell’autore (sulla cui identità c’è un problema filologico irrisolto ecc.), lettere di amici dell’autore a conoscenza del manoscritto (discordanti tra loro), testimonianze orali riportate su giornali o miscellanee, canzonette ecc. Esistono anche delle illustrazioni (probabilmente ad opera dell’autore stesso) del libro. Tali illustrazioni sono di grande aiuto nella ricostruzione di scene o passi mancanti: la loro descrizione sarà accurata, e, poiché si tratta di opere grafiche di alto livello benché assolutamente manieristiche, accanto alla ricostruzione letteraria ci sarà una ricostruzione critica figurativa. Per riempire poi le vaste lacune del libro, e per informazione del lettore, verrà adoperato un enorme quantitativo di documenti storici che hanno attinenza coi fatti del libro: specialmente per quel che riguarda la politica, e, ancor più, la storia dell’ENI. Tali documenti sono giornalistici (reportage di rotocalchi, l’Espresso ecc.) e in tal caso sono citati per intero; testimonianze orali «registrate», per interviste ecc., di alti personaggi o comunque di testimoni; documentari cinematografici rari (e qui ci sarà una ricostruzione critica analoga a quella figurativa e letteraria – non solo filologica ma anche stilistica e attribuzionistica – per es. «Chi è il regista di tale documentario?» ecc.). L’autore dell’edizione critica «riassumerà» quindi, sulla base di tali documenti – in uno stile piano, oggettivo, grigio ecc. – lunghi brani di storia generale, per legare fra loro i «frammenti» dell’opera ricostruita. Tali frammenti saranno disposti in paragrafi ordinati dal curatore. Talvolta tali frammenti corrispondono a interi capitoli originali (sono cioè i capitoli il cui testo corrisponde in modo quasi identico in tutti i manoscritti – eccettuati gli apocrifi, che continuano a suggerire curiose varianti). Il carattere frammentario dell’insieme del libro, fa sì per esempio che certi «pezzi narrativi» siano in sé perfetti, ma non si possa capire, per esempio, se si tratta di fatti reali, di sogni o di congetture fatte da qualche personaggio."
edizione Garzanti del 2022
a cura di Walter Siti e Maria Coreri
pag. 456
L'Unità, 8 aprile 1973 |
Dal 2 marzo, è impegnato a girare Il Fiore della Mille e una notte.
L'Unità, 8 ottobre 1973 |
L'8 marzo, su Panorama, viene pubblicata un'intervista di Massimo Conti a Pasolini, dal titolo "Il futuro è già finito".
"Non amo il nuovo tipo di civiltà borghese, in cui mi tocca vivere, non amo l’applicazione della scienza, questo serrato, inesorabile, ciclo di produzione e consumo, non amo l’uomo trasformato in consumatore. Come non amo la scomparsa della cultura, dell’arte, dell’artigianato, del contadino, della religione… Quando i contadini erano soli nei campi e alzavano la frasca di ulivo per scongiurare il temporale, rappresentavano una forma autentica, reale, della vita umana. Era cultura, anche se sotto forma di un’oscura, rustica, religiosità."
Il 17 maggio esce sul «Corriere della Sera» l’articolo Il folle slogan dei jeans Jesus (Analisi linguistica di uno slogan in Scritti corsari) in cui commenta lo slogan pubblicitario «Non avrai altri jeans all’infuori di me»
Corriere della sera, 17 maggio 1973 |
Il 21 maggio muore Gadda. Pasolini scrive sul settimanale Tempo un articolo: Carlo Emilio Gadda ha tolto il disturbo, pubblicato il 3 giugno su «Tempo».
"Ho cominciato a pensarci mentre giravo un episodio del Decameron" – ricorda – Ero nello Yemen, e mi è venuta l‟idea delle Mille e una notte. Un‟idea del tutto astratta. Perché in tutto lo Yemen non c‟è una palma, ma si sente una fantasticità più profonda, che viene da quella sua mirabile architettura tutta in verticale, di case alte e povere, l‟una a fianco dell‟altra nelle anguste stradine. Lo Yemen è il paese più bello del mondo. Sana‟a, la capitale, è una Venezia selvaggia sulla polvere, senza San Marco e senza la Giudecca: una città-forma, una città la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell‟incomparabile disegno. Una delle poche città-forma, che un urbanista dovrebbe conservare intatta nell‟esterno, rifacendone solo gli interni. È uno dei miei sogni, occuparmi di salvare Sana‟a e altre città, i loro centri storici: per questo sogno mi batterò, cercherò che intervenga l‟Unesco"
"Circa vent'anni fa ero protagonista di una serie di spot pubblicitari dedicati ai Premium Saiwa. Giulio Parisi, con il quale li stavo girando, ripeteva: Ninetto vorrei fare un film con te. Ne parlo una sera a cena con Pier Paolo. C'era anche Laura Betti che dice "ma perchè non riscrivere L'Historie du suldat?" Cosi è nata la sceneggiatura alla quale hanno lavorato sia Pasolini che Sergio Citti e Giulio Parisi. Per il Diavolo Pier Paolo aveva pensato ad un potente democristiano interpretato da Vittorio Gassman..."
1973 TRASH [ Trash - I rifiuti di New York ] Il film esce in Italia nel 1973 con il titolo I rifiuti di New York. Il doppiaggio, curato da Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini. |
L'Unità, 8 agosto 1973 |
Storie scellerate, il film di Sergio Citti realizzato con la collaborazione di Pasolini, è nelle sale.
Io, ti confesso, ho provato di fronte a questo fatto lo stesso sentimento che tu hai provato di fronte al fatto del leone che voleva mangiarsi Ninetto.438 C’è qualcosa di così perfettamente logico e perfetto nella cosa che fa quasi ridere. Scusami, capisco che è dura, nella coscienza succede che molto spesso mi sento soffocare al pensiero di te, e mi viene l’angoscia. Ma la perfezione con cui il destino prepara i suoi colpi di scena è quella di uno sceneggiatore così grande che non si può non restare ammirati.
Il 1° settembre il documentario Appunti per un’Orestiade africana, viene presentato alle Giornate del Cinema italiano di Venezia.
In settembre, esce da Garzanti Calderón e Affabulazione; sempre in settembre, inizia una collaborazione con «Playboy».
Il 18 novembre, su Tempo numero 46, esce l'articolo "Perché dicono che il mio Calderón non ha peso politico?", in polemica con alcune dichiarazioni fatte da Adriano Sofri, al suo Calderón.
Gira per la RAI, un documentario dal titolo "La forma della città", regia di Paolo Brunatto, che verra trasmesso il 7 febbraio 1974, dalla trasmissione televisiva Io e... curata da Anna Zanoli.
"PASOLINI (con una telecamera e rivolto a Ninetto)“ Io ho scelto la città, la città di Orte. Cioè, praticamente ho scelto, come tema, la forma di una città, il profilo di una città.Ecco, quello che vorrei dire è questo: io ho fatto l’inquadratura che prima faceva vedere soltanto la città di Orte nella sua perfezione stilistica, cioè come forma perfetta assoluta ed è più o meno un’inquadratura così.Basta che io muova questo affare qui nella macchina da presa ed ecco che la forma della città, il profilo della città, la massa architettonica della città è incrinata, è rovinata, è deturpata da qualcosa di estraneo..."
A metà dicembre partecipa a Bologna al convegno «Erotismo Eversione Merce» con l’intervento Tetis nel quale analizza la funzione sociale e politica dell’eros, anticipando temi poi sviluppati nell’Abiura dalla «Trilogia della vita».
"E, inoltre, potrei anche vantarmi di aver inciso coi miei film sul costume italiano e sulla sua evoluzione; sulla liberalizzazione dell’opinione pubblica e sulla decongestione del «comune senso del pudore». Di questo, invece, non mi vanto. Anche se ne Il Fiore delle Mille e una notte e nel prossimo film, che avrà per tema esplicitamente la «ideologia», continuerò a rappresentare anche la realtà fisica e il suo blasone, Tetis, mi pento dell’influenza liberalizzatrice che i miei film eventualmente possono aver avuto nel costume sessuale della società italiana. Essi hanno contribuito, infatti, in pratica, a una falsa liberalizzazione, voluta in realtà dal nuovo potere riformatore permissivo, che è poi il potere più fascista che la storia ricordi"
Il
16 dicembre, su La Stampa, viene pubblicata una sua poesia: Ai Studens Grecs Ta Un Flat - Agli studenti greci, in un fiato (la prima delle poesie italo-friulane de La nuova gioventù).
Intanto gli ingranaggi della perseczione giudiziaria, nei confronti di Pier Paolo Pasolini, girano veloci:
09.01.73 Processo Canterbury. Ordinanza del tribunale di Benevento con cui viene dissequestrato il film.
13.01.73 Processo Canterbury. Notifica del decreto di citazione a comparire davanti alla corte di appello di Napoli.
18.01.73 Questione "Lotta Continua" di Siena. Notifica del decreto di citazione a comparire davanti al tribunale di Siena.
22.01.73 Processo Gambale Canterbury. Udienza davanti al tribunale di Benevento.
08.02.73 Processo Canterbury. Udienza davanti alla corte d'appello di Napoli. Rinvio a nuovo ruolo.
20.02.73 Processo Canterbury. Notifica del decreto di citazione a comparire davanti alla corte di appello di Napoli.
23.02.73 Questione "Lotta Continua" di Siena. Udienza in tribunale sentenza.
13.03.73 Processo Canterbury. Udienza in corte d'appello.
23.03.73 Processo Canterbury. Notifica del decreto di citazione a comparire davanti alla corte di appello di Napoli.
02.04.73 La corte di cassazione annulla il decreto di sequestro della procura della repubblica di Teramo.
04.04.73 Processo Canterbury. Il sequestro ordinato dalla procura della repubblica di Benevento.
10.04.73 Processo Canterbury. Udienza davanti alla corte di appello di Napoli.
26.05.73 Processo Canterbury. Notifica del decreto di citazione a comparire davanti alla corte di appello di Napoli.
12.06.73 Questione pecore di Porcile. Udienza collegiale davanti al tribunale di Catania.
19.06.73 Processo Canterbury. Udienza davanti alla corte di appello di Catania.
03.07.73 Questione pecore Porcile. Sentenza del tribunale di Catania.
12.07.73 Processo Canterbury. Notifica della dichiarazione di ricorso per cassazione del procuratore generale di Napoli contro al sentenza di I grado.
22.11.73 Processo Canterbury. Notifica all'avv. De Marsico dell'avviso di fissazione dell'udienza in corte di cassazione.
20.12.73 Processo Canterbury. Udienza di corte di cassazione e sentenza.
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