"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Scandalizzare e scandalizzarsi
L’intervista a Pier Paolo Pasolini
Philippe Bouvard
Pasolini:
Sì, mi sento superato, e a questo punto mi sento addirittura di abiurare dalla mia trilogia della vita, cioè dal Decameron fino alle Mille e Una Notte.
Domanda:
Pensa che i cineasti siano andati troppo in oltre?
Pasolini:
No, i cineasti direi di no. Forse i produttori di film pornografici.
Domanda:
Quando il suo ultimo film uscirà (si intitola le 120 Giornate di Sodoma), pensa di essere, una volta di più, fonte di scandalo?
Pasolini:
Mah, io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere, e chi rifiuta il piacere di essere scandalizzato è un moralista, il cosiddetto moralista.
Domanda:
Il sesso è politico?
Pasolini:
Naturalmente.
Domanda:
E la scatologia?
Pasolini:
Anche la scatologia è politica: non c’è niente che non sia politico.
Domanda:
E il cannibalismo?
Pasolini:
In certi ambienti è un fatto politico reale, in altri ambienti è un fatto politico metaforico.
Domanda:
Lei pensa che sia il miglior modo di sbarazzarsi dei propri avversari politici?
Pasolini:
Mah, vede, anch’io ho fatto proprio in questi giorni due «modeste proposte» alla maniera di Swift: divorare gli insegnanti della scuola d’obbligo e i dirigenti della televisione italiana.
Domanda:
Sono però dei coriacei!
Pasolini:
Beh, noi abbiamo buoni stomaci.
Domanda:
Ha sempre lo stesso odio verso i borghesi e la borghesia?
Pasolini:
Non si tratta di odio, si tratta di qualcosa di più, e di meno adesso. Ma purtroppo a questo punto devo rinunciare a questa specie di odio perché ormai in Italia tutti sono diventati borghesi.
Domanda:
E quando sono i borghesi a decretare il successo di un Suo film, questo Le dispiace?
Pasolini:
Non succede mai che siano dei borghesi a decretare il successo di un film; sono le élites borghesi, a cui io stesso appartengo; e allora il pubblico è preso nel suo insieme di classe economicamente borghese e classe economicamente povera o sottoproletaria.
Domanda:
Perché oggi Lei non milita più?
Pasolini:
In quale senso?
Domanda:
Non è più un militante politico.
Pasolini:
Lo sono più che mai. Non sono mai stato iscritto a un partito. Sono un indipendente di sinistra marxista ma continuo a militare più che mai.
Domanda:
Ha forse nostalgia dell’epoca in cui la gente La insultava per la strada?
Pasolini:
Mi insultano ancora oggi.
Domanda:
Questo Le fa un certo piacere?
Pasolini:
Non lo rifiuto, perché non sono un moralizzatore.
Domanda:
Quale qualifica preferisce: poeta, romanziere, scrittore di dialoghi, sceneggiatore, attore, critico o regista?
Pasolini:
… semplicemente scrittore.
Domanda:
Perché ha circondato le riprese delle 120 Giornate di un tale mistero?
Pasolini:
È stato girato con tanto mistero perché qualsiasi opera viene dal mistero. Ho cercato di difenderla più delle altre volte perché c’erano dei pericoli immediati, incombenti, niente di speciale.
Domanda:
Cos’è che Lei chiama «pericoli immediati»?
Pasolini:
L’apparire di qualche moralista che rifiuta il piacere di essere scandalizzato.
Domanda:
Lei ha rievocato una repubblica-fantoccio, instaurata in Italia durante la guerra: evoca un po’ il regime di Vichy in Francia durante l’occupazione?
Pasolini:
Sì, è esattamente l’equivalente della repubblica di Vichy.
Domanda:
Dov’era situata?
Pasolini:
Nell’Italia del Nord, e aveva per capitale Salò. E infatti il titolo del film è Salò.
Domanda:
Chi l’aveva installata?
Pasolini:
Mah, credo Mussolini stesso, spinto dai nazisti.
Domanda:
Pensa che sia stata l’epoca della grande decadenza?
Pasolini:
È stata la decadenza del periodo hitleriano, ma non certamente del grande capitalismo occidentale.
Domanda:
Si sa che in questo film un centinaio di ragazzi e ragazze vengono sottoposti a trattamenti particolarmente crudeli e violenti, supplizi e anche questi oltraggi di cui si pretende sempre che siano gli ultimi: come ha reclutato questi cento ragazzi/e?
Pasolini:
… Il numero magico di Sade… le vittime sono in tutto una ventina, non un centinaio; per sceglierle ho semplicemente fatto come per tutti gli altri film; ho incontrato questi ragazzi e ho scelto quelli che mi sembravano migliori.
Domanda:
Sono degli attori masochisti?
Pasolini:
Se li ho scelti, vuol dire che lo sono.
31 ottobre 1975
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