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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

martedì 30 aprile 2013

1970 APPUNTI PER UN’ORESTIADE AFRICANA

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




1970 APPUNTI PER UN’ORESTIADE AFRICANA


Regia di Pier Paolo Pasolini
Produzione: Gian Vittorio Baldi per IDI Cinematografica
Distribuzione: DAE
Commento e montaggio: Pier Paolo Pasolini
Voce: Pier Paolo Pasolini
Fotografia: Giorgio Pelloni
Musica: Gato Barbieri

PRIMA PROIEZIONE:
16 aprile 1970: Cannes, MIDEM. Viene presentato solo un montaggio parziale
1 settembre 1973: Venezia, Giornale del Cinema Italiano. Proiezione completa.

USCITA NELLE SALE:
29 novembre 1975: Milano, Rubino d’Essai

STORIA
Documentario girato in due diversi periodi. Una prima parte nel dicembre 1968 e un secoda nel febbraio 1969, negli esterni del Lago Vitoria e Kampala Uganda), Dar Es-Salaam, Dodoma Kigoma, (Lago Tanganica, Tanzania). Interni nel Folkstudio di Roma. Documentario scaturito dal viaggio in Uganda e Tanzania-Tanganica in vista del progetto di trasposizione dell’Orestiade di Eschilo nell’Africa di oggi. Lo completano alcuni cinegiornali della guerra in Biafra (1967/69). Successivamente viene ripreso il dibattito/confronto tra Pasolini ed alcuni studenti africani dell’Università “La Sapienza” di Roma sull’idea stessa di ambientazione per la tragedia eschilea e sui risvolti delle vicende africane post-coloniali. A questo materiale è aggiunta una jazz session eseguita da Yvonne Murray e Archie Savage al FolkStudio di Roma.

TRAMA:
“Questo è un progetto che non ho mai abbandonato del tutto. Anzi, credo proprio di tenerci molto. In quale forma poi lo realizzerò ancora non lo so bene. […] Quel film dovevo girarlo in diversi paesi del Terzo Mondo […] Era quindi una sorta di documentario, di saggio. Non lo potevo concepire che in questa forma. Ma allora a chi lo avrei destinato, se non alle poche élites politicizzate che si interessano ai problemi del Terzo Mondo? Per estendere questo pubblico prevedibile, avrei dovuto fare un film ‘giornalistico’. È difficile trattare un argomento del genere in tutta tranquillità, sia sul piano ideologico che politico. Penso che ai marxisti ufficiali certe verità non sarebbero state del tutto gradite. Anche i contestatori a loro volta vi avrebbero trovato materia di controversia” (P.P. Pasolini, in Jean Duflot, Pier Paolo Pasolini. Il sogno del centauro, Roma, 1983).
“[…] è uno dei più belli di Pasolini. Mai convenzionale, mai pittoresco, il documentario ci mostra un’Africa autentica, per niente esotica e perciò tanto più misteriosa del mistero proprio dell’esistenza, coi suoi vasti paesaggi da preistoria, i suoi miseri villaggi abitati da un’umanità contadina e primitiva, le sue due o tre città modernissime già industriali e proletarie. Pasolini ‘sente’ l’Africa nera con la stessa simpatia poetica e originale con la quale a suo tempo ha sentito le borgate e il sottoproletariato romano” (Alberto Moravia).

BIBLIOGRAFIA:
- P.P. Pasolini, Appunti per un’Orestiade africana, Quaderni del Centro Culturale di Copparo, 1983; pp. 23-60. A cura di A. Costa. Soggetto, con il titolo L’Atena bianca.
- P.P. Pasolini, Appunti per un’Orestiade africana, Bologna, Cineteca di Bologna, 2008

Fonte:
L’ARENGARIO STUDIO BIBLIOGRAFICO
IL CINEMA DI PIER PAOLO PASOLINI
Libri fotografie giornali manifesti
Filmografia completa
EDIZIONI DELL’ARENGARIO





@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare

Curatore, Bruno Esposito

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