"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini secondo me
Di Federico Zeri
Pasolini era un uomo bifronte: da una parte era affascinante, aveva una voce incredibilmente bella, la voce più bella che abbia mai sentito, la voce di un angelo; dall’altra, accanto a questa voce c’erano dei particolari repellenti, le mani per esempio, fredde, sudate, non so, mi faceva una grande impressione toccarle, poi aveva l’aspetto, io l’ho detto altre volte, di una bellissima statua greca in bronzo caduta da un autotreno, sull’autostrada e ammaccata, aveva qualche cosa di ammaccato, di rovinato, però era un personaggio incredibilmente… unico, io lo considererei. Io lo avvicino molto alla figura di Caravaggio, anche per la fine. Secondo me c’è una forte affinità fra la fine di Pasolini e la fine di Caravaggio, perché in tutt’e due mi sembra che questa fine sia stata inventata, sceneggiata, diretta e interpretata da loro stessi.
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Pasolini ha avuto una sorta di folgorazione, dalla pittura antica, e quando ha approfondito questa sua, diciamo, curiosità ha trovato che la pittura antica può fornire una quantità enorme di spunti tipologici, formali, che lui ha tutti reinterpretati. Ha guardato poi in modo particolare Rosso e Pontormo perché erano pittori dei quali avvertiva la sostanza agitata tipica di un periodo di crisi, di transmutazione. Ha avvertito soprattutto in Pontormo il dramma interno dell’artista solitario, incompreso, omosessuale e in Rosso ha capito, non so però fino a quale punto, il profondo divario fra le cose che dipingeva e quelle in cui credeva. Secondo me Rosso è un pittore blasfemo, un pittore non dico ateo, ma per lo meno molto scettico, che prende in giro anche le cose più sacre della pittura. Io me ne sono accorto quando ho visto l’Ecce Homo, cioè il Cristo morto con gli angeli, oggi nel Museo di Boston.
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Fonte:
http://www.fucinemute.it/1999/07/pasolini-secondo-me/
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