"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini, Sofri, Pannella, i reati d'opinione e l'ordine dei giornalisti ...
Estratti dal libro “Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte” , AA.VV. (a cura di Laura Betti), Garzanti 1977:
<<… il 18 ottobre 1971 la corte di Assise di Torino processa Pier Paolo Pasolini insieme ad altre 41 persone, tra le quali Adriano Sofri, Luigi Bobbio, Guido Viale, Marco Pannella, Pier Giorgio Bellocchio. E’ imputato, come gli altri, di avere
“istigato militari a disobbedire alle leggi”
di avere
“svolto propaganda antinazionale e per il sovvertimento degli ordinamenti economici e sociali costituiti dello Stato”,
di avere
“pubblicamente istigato a commettere delitti”
…Dal 1· marzo 1971, Pasolini risulta direttore responsabile del periodico “Lotta Continua” … come precisa un avviso pubblicato sullo stesso periodico, non è un militante del gruppo, ma “Con la sua concreta solidarietà” permette al giornale di “superare le difficoltà create dalle leggi fasciste sulla stampa”. Le leggi fasciste sulla stampa vigenti in Italia autorizzano la pubblicazione di un giornale soltanto a condizione che il direttore responsabile risulti iscritto all’ordine nazionale dei giornalisti. Priva di militanti appartenenti alla corporazione dei giornalisti, “Lotta Continua” chiede ad intellettuali di sinistra regolarmente iscitti di figurare quali firmatari direttori responsabili del loro giornale. Anche Pasolini acconsente e figurerà direttore responsabile di “Lotta Continua” per due mesi, dal marzo al maggio 1971 …
Il 23 febbraio 1973 il tribunale di Siena processa Pier Paolo Pasolini insieme con altre 14 persone. E’ accusato, come gli altri imputati, di “istigazione a delinquere”, di “istigazione all’odio tra le classi sociali”, di “apologia di reato”. Articoli del fascista codice Rocco solidi e quasi inamovibili riappaiono nel secondo procedimento giudiziario contro Pasolini per aver diretto il periodico “Lotta Continua” come tanti altri intellettuali, per una difesa dei valori democratici della libertà di opinione.
In realtà il rapporto tra Pasolini e Lotta Continua è polemico e alquanto contrastato.
Nel 1971, insieme a Giovanni Bonfanti, un compagno del gruppo extraparlamentare, gira un film, “12 Dicembre”, a cui collabora anche Goffredo Fofi. Un documentario di controinformazione, un tentativo di fare politica allo stato puro, senza compromessi o demagogie. Per Pasolini Lotta Continua è
“… un movimento politico vero e proprio, che continua sempre più testardamente il proprio lavoro. I ragazzi di Lotta Continua sono degli estremisti, d’accordo, magari fanatici e protervamente rozzi dal punto di vista culturale, ma tirano la corda e mi pare che , proprio per questo, meritino di essere appoggiati. Bisogna volere il troppo per volere il poco. E’ sempre con forme di estremismo che si riesce ad andare avanti”
(“Panorama”, 8 marzo 1973).
Nel 73 esce in libreria “Calderon”, un’opera teatrale di Pasolini violentemente discussa e criticata. Adriano Sofri, uno dei leader di lotta continua, dichiara su “L’espresso” del 1· novembre 1973 che :
” … dal punto di vista personale la tragedia lo interessa anche, ma dal punto di vista politico non ha commenti da fare, la sua rilevanza è nulla, non ha peso.”.
Pasolini risponde il 18/11/73 su ” Tempo Illustrato” :
“Adriano Sofri è uno di quei giovani nati col ‘68, nel ‘68. Per lui <<politica>> significa <<azione politica>> nella pratica <<intervento politico>> in ogni altro campo…Per lui il pensiero non è pensiero se non si manifesta come azione…I gauchisti per anni…hanno fatto del Potere…l’oggetto d un <<transfert>>: su tale oggetto essi hanno scaricato tutte le colpe, liberando così, per mezzo di un meccanismo estremamente arcaico, la propria piccolo-borghese<<coscienza infelice>>. Attraverso la drastica identificazione di <<sistema>> e <<Male>> - attuato in modo manicheo e calvinista - si sono delineate di conseguenza sul fronte opposto forme di esistenza e di azione che dovevano per forza essere <<buone>>: donde il trionfalismo, il fanatismo, la disperazione. Che peso ha avuto tutto questo sull’azione politica (con cui i gauchisti identificano totalmente la politica, come chi identificasse l’applicazione della scienza con la scienza)? E’molto semplice. Il risultato di una convenzionale, approssimativa, banale, e quindi mitica ed irrazionale idea del Potere, ha fatto sì che l’azione politica contro il Potere - accanto ai caratteri di originalità e di necessità insiti nella propria natura - accumulasse anche i caratteri <<negativi>> del nemico: non si può condurre una lotta intelligente contro un nemico considerato irreparabilmente stupido. I giovani di LC, dunque, sono stati limitati nella loro azione politica da questi due dati:
a) non hanno saputo o voluto individuare quanto di <<intimo>> li legasse al Potere, nel cui spazio sono nati e si sono educati, conservandone molti caratteri sotto l’etichetta di purezza assoluta che si sono ingenuamente attribuiti;
b) hanno pronunciato sul Potere un aprioristico giudizio negativo di stupidità che è poi ricaduto sulla loro lotta.
Una meditazione, non demagogica, su ciò che è realmente il Potere, sarebbe a questi giovani rivoluzionari molto utile, anche per ciò che riguarda l’azione politica immediata che è la sola che essi
(forse giustamente) ritengono valida.”.
Fonte:
http://www.radioradicale.it/exagora/pasolini-sofri-pannella-i-reati-dopinione-e-lordine-dei-giornalisti
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