"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Scritti tra il 1950 e il 1965, questi racconti documentano l'evoluzione e la ricerca di Pasolini durante un periodo particolarmente intenso e significativo della nostra storia culturale: dalle prime prove realistiche, accompagnate dal rifiuto dell'italiano culto all'adorazione di una mimesi stilistica dialettale, alle sceneggiature per i film (Accattone, La ricotta...), alle prove più sperimentali del «racconto che non si farà», dove un'estrema raffinatezza letteraria scalza le precedenti ipotesi di lavoro realistiche (per esempio, proprio il dialetto come lingua arcaica e preborghese), ormai scadute, agli occhi di Pasolini, a formule passive e irritanti.
Indice
Squarci di notti romane (1950) 5
Il biondomoro (1950) 34
Gas (1950) 44
Bounce tempo (1950) 52
Giubileo (relitto d'un romanzo umoristico) (1950) 53
Notte sull'ES (1951) 64
Studi sulla vita del Testaccio (1951) 8o
Appunti per un poema popolare (1951-52 e 6~) 89
Dal vero ('953-54) 103
Mignotta (Relazione per un produttore) (1954) III
1Storia burina (1956-65) 134
Il Rio della Grana ('955-59) 237
La Mortaccia (frammenti) (1959) 243
Ballata della madre di Stalin (1961-62) 465
La ricotta (1962) 467
Profezia (1962-64) 488
Rital e raton (1965) 494
Avvertenza (1965) 515
Avvertenza
Fatti e personaggi di questo libro sono puramente immaginari ecc. ecc. Qualsiasi riferimento a fatti e personaggi reali e' puramente casuale ecc. ecc.
«Mamma Roma » e' dedicata a Roberto Longhi, « cui sono debitore della mia folgorazione figurativa ».
Ringrazio ancora Sergio Citti, come per Ragazzi di vita e Una vita violenta: specie nella parte di niezzo, quella scritta nel secondo lustro degli anni cinquanta, il suo demone percorre questo libro.
Ringrazio anche Ninetto Davoli, per i suoi contributi linguistici involontari e soprattutto per la sua allegria:
Ed ecco che entra nella platea un ossesso, con gli occhi dolci
e ridarelli,
vestito come i Beatles.
Mentre grandi pensieri e grandi azioni
sono implicati nel rapporto di questi ricchi con lo spettacolo, fatto anche per lui, egli col suo dito magro di cavallino delle giostre,
scrive il suo nome « Ninetto »,
nel velluto dello schienale (sotto una piccola nuca orecchiuta
contenente le norme del comportamento e l'idea della borghesia libera).
Ninetto è un messaggero,
e vincendo (con un riso di zucchero
che gli sfolgora da tutto l'essere,
come in un mussulmano o un indù)
la timidezza,
si presenta come in un areopago
a parlare dei Persiani.
I Persiani, dice, si ammassano alle frontiere.
Ma milioni e milioni di essi sono già pacificamente immigrati,
sono qui, al capolinea del 12, del 13, del 409, dei tranvetti
della Stefer. Che bei Persiani!
Dio li ha appena sbozzati, in gioventù,
come i mussulmani o gli indù:
hanno i lineamenti corti degli animali,
gli zigomi duri, i nasetti schiacciati o all'insù,
le ciglia lunghe lunghe, i capelli riccetti.
Il loro capo si chiama
Ali dagli Occhi Azzurri.
(1965)
Nessun commento:
Posta un commento