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Questo blog non ha alcuna finalità di "lucro".
Viene aggiornato di frequente e arricchito sempre di nuovi contenuti, anche se non in forma periodica.
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Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e di condividere con me la voglia di conoscere uno dei più grandi intellettuali del trascorso secolo.

Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

giovedì 29 settembre 2022

Pier Paolo Pasolini, Cos'è questo golpe? Io so - Corriere della Sera, 14 novembre 1974

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Pier Paolo Pasolini
Cos'è questo golpe? 

Io so

Corriere della Sera, 14 novembre 1974

pag. 3

rubrica: "Tribuna aperta"

Io so.

Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con
l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".

lunedì 26 settembre 2022

Pier Paolo Pasolini, Dialetto e poesia popolare - Mondo operaio, 14 aprile 1951, pag.12.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro





Pier Paolo Pasolini
Dialetto e poesia popolare

Mondo operaio

14 aprile 1951

pag.12. 

(Trascrizione dal cartaceo, curata da Bruno Esposito)


Questa del rapporto tra poesia dialettale e poetica << popolare >>  è una questione che non è ancora stata posta, a meno che non si voglia considerare un primo implicito contributo all'argomento l'istituzione del << Premio Cattolica >>: il cui bando, l'anno passato, richiedeva  ai versi dialettali concorrenti il tema della pace, che è appunto un tema della poetica popolare.

I risultati del Premio (che speriamo ripetuto nel '51) sono confortanti: una riprova, esplicita stavolta, della bontà dell'ipotesi critica. Astraendo naturalmente da chi firma questo scritto, c'è veramente da stupirsi della validità delle liriche dialettali premiate e segnalate a Cattolica: si pensa a cosa potrebbe essere una raccolta, anche solo di due dozzine, di liriche tutte all'altezza di << Su pizzinu mutiladu >>, di Giovanni Moi, il vincitore del concorso: quanti libri di poesia in lingua, rivelerebbero, al confronto, la loro impoeticità letteraria? La questione è grossa: del resto non è chi istintivamente non pensi a quanto di falso permanga a minacciare la lingua chiamata << italiano >>, non solo scritta (che in tal caso si conoscono bene i pericoli della tradizione) ma anche parlata. E a quanto,