Benvenuto/a nel mio blog

Benvenuto nel blog

Questo blog non ha alcuna finalità di "lucro".
Viene aggiornato di frequente e arricchito sempre di nuovi contenuti, anche se non in forma periodica.
Sono certo che navigando al suo interno potrai trovare ciò che cerchi.
Al momento sono presenti oltre 1500 post e molti altri ne verranno aggiunti.
Ti ringrazio per aver visitato il mio blog e di condividere con me la voglia di conoscere uno dei più grandi intellettuali del trascorso secolo.

venerdì 2 maggio 2025

Le ceneri di Pasolini - Eduardo Sanguineti, Segnalibro, Poesie 1951-1981

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro

 Le ceneri di Pasolini
Eduardo Sanguineti

Segnalibro

Poesie 1951-1981


 I.

 In questo giorno del settantanove,

 in questi incontri postelettorali

 delle sezioni genovesi, alle Feste

 dell’Unità, sopra l’asfalto

 dei lungobisagni, negli stenti

 giardinetti del volontariato comunale,

 ti penso un’ultima volta, e ti parlo,

 ritrovato nei tuoi timidi nipotini.

 II.

 Se l’omologazione è riuscita, è perché

 ha proletarizzato e sottoproletarizzato

 questi adolescenti sradicati, amputati

 di ogni coscienza di classe, che si dibattono

 nel ghetto della loro fascia d’età,

 questi eterodiretti dal dominio,

 che ravvolti, frustrati, nel silenzio,

 non sanno ancora di poter volere.

 III.

 Li guardo come stanchi devoti

 di una religione disperata, li vedo

 fantasticare, nel terrore, la grazia

 di sentirsi vivi, nell’orrore

 orgasmatico di un esistere nudo,

così incerti nell’individuare chi li odia,

 così incapaci di sentirsi compagni,

 di elaborarsi il lutto del loro dio.

 IV.

 Questa tua vecchia Italia è una tetra rovina,

 se è ignara già del suo passato, inferiore

 a ogni nostalgia di futuro, in questo impraticabile

 presente, se praticabile è soltanto,

 oggi, l’inconscio. E quelli, ossessionati

 dagli spettri informi del Palazzo e del Potere,

 volgono gli occhi riflessivi e timidi,

 affascinati da questa bellezza funeraria.

 V.

 Sono con te, nel cuore e nelle viscere,

 che mi ritorni come fratello infelice,

 con fame di ragione, tu estetico

 ed erotico, con necessità di realtà,

 mistico del desiderio visionario,

 con voglia di politica, ma ancora

 tormentato tanto dall’eccesso di cruda

 concretezza, che si incarna nel bisogno.

 VI.

 Sei stanco di essere libero dal niente,

 e per il niente. Rifiorisce, sopra le tue amare

 labbra di libertario in angoscia,

 la domanda di Lenin, che dice:

 ma libero con chi? E chiedi, ai maturi

 operai, l’autorità che nasce

 dal lavoro, la responsabilità di scegliere

 dentro l’esperienza, la fatica, la storia.

 VII.

 Nell’impoetico mondo muore, poeta

 assassinato, la nostra preistoria, e la fine

 di questo decennio ci riporta, rigidi,

 i segni lucidi della lotta

 egemonica, riconduce alla coscienza

 la coscienza che non è natura, quella

 allegria proletaria, ma è conquista, e che

 la società, non la vita, è da rifare.

 VIII.

 Da rifare è la vita come oblio

 accorato e violento, da possedere

 è una storia che ci possiede, e non c’è

 piú passione di essere al mondo,

 se non è questa fredda passione

 di ragione, che accetta di riconoscerlo

 e mutarlo, per produrlo diverso, e umano,

 piú umano, troppo umano.

 IX.

 Ho un po’ ripreso, in falsetto, la tua voce

 morta. Ma ho dolore e furore, soltanto, che le tue ceneri si perdono, nei riti

 dei tuoi fedeli, reliquie per altari

 folclorici riconsacrati, mio sacerdote dell’io,

 mio usignuolo ecclesiastico, mio estremo

 fantasma cattolico e sadico, mio sterile edipo

 castratore, nostro eterno padre.


@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito

Grazie per aver visitato il mio blog

Nessun commento:

Posta un commento