"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini:
"Ho ricominciato proprio ieri 19 Marzo a dipingere"
Bolaffi Arte
numero 45
dicembre 1974
Bolaffi Arte numero 45 dicembre 1974 |
“Mi interessa più la ‘composizione’, coi suoi contorni, che la materia. Ma riesco a fare le forme che voglio io, coi contorni che voglio io, solo se la materia è difficile, impossibile; e soprattutto se, in qualche modo, è ‘preziosa’.
[...] La mia pittura è dialettale: un dialetto come ‘lingua per la poesia’. Squisito, misterioso: materiale da tabernacoli. Sento ancora, quando dipingo, la religione delle cose [...].
Ho bisogno di una materia espressionistica, senza possibilità di scelta (come si vede anche i dilettanti hanno i loro appassionati bisogni)”
Pier Paolo Pasolini
(Listri 1974).
Il breve scritto che segue, forse uno dei rari testi in cui Pier Paolo Pasolini parla di se come pittore, è apparso sulla rivista Bolaffi Arte, numero 45, nel dicembre 1974, in un servizio curato da Massimo Listri, che chiama 4 scrittori italiani - oltre a Pasolini, Alfonso Gatto, Cesare Zavattini e Leonardo Sinisgalli – a “scrivere loro stessi le ragioni del loro amore segreto per la pittura”.Successivamente, a partire dal 1978, data della prima mostra di dipinti e disegni di Pasolini (Pier Paolo Pasolini 1978, pp. 21-22), la data di questo scritto, viene anticipata a circa il 1970 (?).
Pasolini ritratto di Roberto Longhi Chia 1975 |
Profilo di Maria Callas |
Sento ancora — quando dipingo — la religione delle cose. Forse una parentesi di trent’anni fa sì, che in questo campo, il tempo non sia passato, e io mi ritrovi, davanti a una tela, al punto in cui ho smesso di dipingere. Naturalmente tra i miei idoli (dimenticavo) c’era anche Morandi. Non posso allora tacere il mio immenso amore per Bonnard (i suoi pomeriggi pieni di silenzio e di sole sul Mediterraneo). Vorrei poter fare un quadro un po’ simile a un suo paesaggio provenzale che ho visto nel piccolo museo di Praga. Nel peggiore dei casi, vorrei poter essere un piccolissimo pittore neo-cubista.
Ma mai, mai, potrò usare il chiaroscuro, né soffiare il colore, con la spugnosa purezza e perfetta pulizia che sono necessarie al cubismo. Ho bisogno di una materia espressionistica, senza possibilità di scelta. (Come si vede, anche i dilettanti hanno i loro appassionati problemi).
Ritratto di Ninetto, 1965
@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare |
Curatore, Bruno Esposito
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