"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
A Francesco Leonetti
Milano (Roma, 1958)
Caro Francesco, ti ringrazio molto per le bellissime pagine, che nel nuovo corso della tua critica hai scritto sul mio nuovo stile: acute, folgoranti, grondanti ancora della carne vivisezionata. Tuttavia non addolorartene vorrei che tu non le pubblicassi. Io non ho scritto questo libro (Le ceneri di Gramsci, n.d.r.) soffrendo selvaggiamente sui due piani, quello della vita e quello dello stile non ho buttato a mare tutto e ricominciato una carriera non mi sono messo al repentaglio della confessione più narcissicamente brutale e dell' accettazione del più compromettente irrazionalismo, sia pure come tu l' intendi per dare ragione a te. Mi sembra che il tuo vivere e operare e rigirarti sempre nello stesso meschino ambiente letterario, ti abbia dato proporzioni straordinariamente profonde ma, anche meschine. Un pozzo profondo ma stretto. La materia che ci passa va fino in cuore alla terra ma è poca, forzatamente filtrata. Non si può leggere un libro di poesia, ormai, da parte nostra, ambientandolo nel meschino giro d' orizzonte di una situazione letteraria. Se tu facessi un viaggio, o cambiassi professione, ti accorgeresti come tutto questo non conta. Oppure conta, certo, ma su tutta un' altra scala di valori. Ecco, insomma, a me dispiace che tanto mio folle, incondizionato lavoro, sia ridotto, ti ripeto, a dimostrare la presenza di certe nuove esigenze che si vedono anche altrove, oltre che nel mio libro. E ciò non mi dispiacerebbe affatto se si vedessero nei tuoi libri, o in quelli di Fortini, o in quelli della Rosselli. Ma chiamare in causa quel gruppetto di sciocchi che tu stimi, mi sembra pazzesco. O è una viltà da parte tua. Tu sai benissimo che quelle esigenze aggiuntive sono comuni, a me e a loro, in modo puramente formale, o casuale. In essi ci sono solo quelle, nascono e si esauriscono in quelle, vengono, per partenogenesi, da quelle: in noi sono un vero e proprio dramma, coesistono e si misurano con tutt' altre cose ecc. ecc. ecc. ecc. Spero che tu mi abbia capito, e non frainteso.
Ti abbraccio col solito affetto, tuo Pier Paolo
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