"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
A gennaio del 1966, inizia la nuova serie di Nuovi argomenti. Pasolini affiancato da Alberto Moravia e Alberto Carocci, da vita ad un laboratorio che vuole essere la sede delle autonome ricerche di un gruppo di amici-nemici, con l’obiettivo di << risolvere la difficile situazione della cultura italiana >>. Pasolini nel suo primo articolo spiega cosa vuole essere il nuovo corso della rivista: Pasolini "Sulla formula di «Nuovi Argomenti»" - «Nuovi Argomenti», numero 1, gennaio-marzo 1966.
Sempre a gennaio del 1966 termina il montaggio di Uccellacci e uccellini. Eliminato l’episodio "L’aigle",“L’uomo bianco o Totò al circo”, il film si trasforma in un film con dentro un altro breve film.
"No, di per sé no, ma è stata il simbolo di un cambiamento. Un’epoca storica, l’epoca della Resistenza, delle grandi speranze nel comunismo, della lotta di classe, è finita. Quello che abbiamo adesso è il boom economico, lo stato del benessere, e l’industrializzazione, che usa il Sud come riserva di manodopera a buon mercato e incomincia perfino a industrializzarlo. Vi è stato un vero cambiamento che ha coinciso grosso modo con la morte di Togliatti. È stata una semplice coincidenza, da un punto di vista cronologico, ma per me andava bene come simbolo."
"Quel corvo era un animale selvaggio, era matto e quasi fece diventare matti anche tutti noi"... "perché per me fu una battaglia tremenda, la più dura della mia vita"... la mia più grave preoccupazione era il corvo. Le sequenze in cui compare nel film riuscii a metterle insieme girandole molte volte e poi organizzando laboriosissimamente il montaggio, ma fu un’impresa formidabile. Poi il corvo morì, e Ninetto ne risentì moltissimo, così che quando in seguito andò in India e vide tutti i corvi e le cornacchie che ci sono laggiù si sentì fra amici. Fra lui e loro si era stabilita una specie di complicità."
"Quel corvo era un animale selvaggio, era matto e quasi fece diventare matti anche tutti noi"... "perché per me fu una battaglia tremenda, la più dura della mia vita"... la mia più grave preoccupazione era il corvo. Le sequenze in cui compare nel film riuscii a metterle insieme girandole molte volte e poi organizzando laboriosissimamente il montaggio, ma fu un’impresa formidabile. Poi il corvo morì, e Ninetto ne risentì moltissimo, così che quando in seguito andò in India e vide tutti i corvi e le cornacchie che ci sono laggiù si sentì fra amici. Fra lui e loro si era stabilita una specie di complicità."
(Pasolini su Pasolini
Conversazioni con Jon Halliday)
"La mia ambizione era proprio quella di strappare Totò al codice, cioè decodificarlo. Quale era il codice attraverso cui si poteva interpretare Totò allora? Era il codice del comportamento dell’infimo borghese italiano, dell’infima borghesia portata alle sue estreme espressioni di volgarità e aggressività, di inerzia, di disinteresse culturale. Totò, innocentemente, faceva tutto questo, vivendo parallelamente (attraverso quella dissociazione di cui parlavo prima) un altro personaggio che era al di fuori di tutto questo. Però il pubblico lo interpretava mediante questo codice. Ed allora io, per prima cosa, ho tolto a Totò tutta la sua cattiveria, tutta la sua aggressività, tutto il suo teppismo, tutto il suo fare sberleffi alle spalle degli altri. Questo è scomparso completamente. Il mio Totò è quasi tenero e indifeso come un implume, è sempre pieno di dolcezza, di povertà fisica, direi, non fa le boccacce dietro a nessuno."
(P.P.Pasolini, intervista del 1974,
pubblicata in «La Repubblica»,
3 agosto 1976)
Il film viene girato fra ottobre e dicembre 1965 nei teatri di posa Incir De Paolis (Roma) e negli esterni di Roma, Fiumicino, Tuscania, Viterbo, Assisi.
Il 4 maggio 1966 il film viene proiettato a Milano, Cinema Ritz;
l'11 maggio 1966 a Roma, Cinema Fiamma;
il 20 maggio 1966 a Torino, Cinema Romano.
...
Viene presentato in concorso al XIX Festival di Cannes il 13 maggio 1966 dove Pasolini viene premiato con il "Nastro d'argento" per il miglior soggetto e a Totò una menzione speciale per miglior attore protagonista.
Il 19 febbraio 1966, Garzanti pubblica il libro Uccellacci e uccellini. Il volume, oltre alla sceneggiatura completa contiene 18 tavole con fotogrammi tratti dal film. Un testo di Pasolini al risvolto di copertina e l'introduzione composta da quattro «scritti teorici e tecnici» di Pasolini:
1) Il cinema di poesia;
2) La sceneggiatura che vuol essere altra struttura;
3) Confessioni tecniche;
4) Le fasi del corvo.
In appendice un testo di Giacomo Gambetti e una intervista a Totò dello stesso Gambetti.
Alla fine di marzo 1966, in un ristorante del Portico d’Ottavia, in ghetto, a Roma, ha un grave malore (un'emorragia d'ulcera). Con lui ci sono Moravia e Dacia Maraini, ed è costretto a letto immobile per un mese:
«Certi mattini, al risveglio, il pensiero dell'età è come una folgore. Mi sono sentito vecchio per la prima volta.»
L'occasione è buona per rileggere i Dialoghi di Platone. Da questa lettura matura l'idea di scrivere attraverso i personaggi: un teatro in versi «molto simili alla prosa»:
«Ho scritto queste sei tragedie in pochissimo tempo. Soltanto non le ho finite. Non ho finito di limarle, correggerle, tutto quello che si fa su una prima stesura. Alcune sono interamente scritte, tranne qualche scena ancora da aggiungere. Nel frattempo sono diventate un po' meno attuali, ma allora le do come cose quasi postume.>>
Pagine tratte da "Lettere" a cura di Nico Naldini |
Abbozzato il trattamento di un nuovo film che per Pasolini diventerà, forse, il suo più grande rimpianto. La vita di San Paolo, commissionato, pare, dalla stessa Sanpaolofilm:
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La speranza di realizzare il suo film su San Paolo, resta. Per Pasolini il posto ideale dove far vivere il suo San Paolo, situando l'azione del film al tempo presente, è l'America - Pasolini, nel film, vuole sostituire le antiche capitali della cultura con New York, Londra, Parigi, Roma, la Germania...:
«Il mondo in cui — nel nostro film - vive e opera San Paolo è dunque il mondo del 1966 o ’67: di conseguenza, è chiaro che tutta la toponomastica deve essere spostata. Il centro del mondo moderno — la capitale del colonialismo e dell’imperialismo moderno — la sede del potere moderno sul resto della terra - non è più, oggi, Roma. E se non è Roma, qual’è? Mi sembra chiaro: New York, con Washington. In secondo luogo: il centro culturale, ideologico, civile, a suo modo religioso - il sacrario cioè del conformismo illuminato e intelligente - non è più Gerusalemme, ma Parigi. La città equivalente all’Atene di allora, poi, è grosso modo la Roma di oggi (vista naturalmente come una città dalla grande tradizione storica, ma non religiosa). E Antiochia potrebbe essere probabilmente sostituita, per analogia, da Londra (in quanto capitale di un impero antecedente alla supremazia americana, come l’impero macedone-alessandrino aveva preceduto quello romano).
Il teatro dei viaggi di San Paolo non è più, dunque, il bacino del Mediterraneo, ma l’Atlantico.»
«È chiaro che Paolo ha demolito rivoluzionariamente, con la semplice forza del suo messaggio religioso, un tipo di società fondata sulla violenza di classe, l’imperialismo e soprattutto le schiavismo... Naturalmente, tutto questo non sarà esposte cosi esplicitamente e didascalicamente... Le cose, i personaggi, gli ambienti parleranno da sé. E da qui nascerà il fatto più nuovo e forse poetico del film: le domande” che gli evangelizzati porranno a San Paolo saranno domande di uomini moderni, specifiche, circostanziate, problematiche, politiche, formulate con un linguaggio tipico dei nostri giorni; le «risposte» di San Paolo, invece, saranno quelle che sono: cioè esclusivamente religiose, e per di più formulate co! linguaggio tipico di San Paolo, universale ed eterno, ma inattuale {in senso stretto).»
L'Unità, giovedi 23 giugno 1966
Tra la primavera e l'estate scrive i trattamenti dei due prossimi film Teorema e Edipo re, mentre un quarto e quinto dramma sono in via di elaborazione: Pilade e Porcile, cui si aggiunge il sesto e ultimo, Calderon, più volte rielaborato fino al 1972. Così come Bestia da stile, terminato nel '74 «attraverso continui rifacimenti, e quel che più importa attraverso continui aggiornamenti: si tratta infatti, di un'autobiografia.
«È molto spiacevole, sapete, per un autore, sentirsi sempre considerare una Bestia da stile". E che tutto, per quel che lo riguarda, venga ridotto a pedine per comprendere la sua carriera stilistica».
In giugno al festival di Pesaro tiene una relazione su "La lingua scritta dell'azione".
L'Avanti, Domenica 5 giugno 1966 |
Partecipa come attore al film REQUIESCANT di Carlo Lizzani, nei panni di Don Juan un pastore protestante. Lizzani, per ringraziarlo, gli regala una Ferrari usata.
Pagina tratta da "Lettere" a cura di Nico Naldini |
A fine luglio è in Canada, al Festival International du Film de Montrèal, dove viene proiettato Uccellacci e uccellini:
Pagina tratta da "Lettere" a cura di Nico Naldini |
Al ritorno, nei primi giorni di agosto, fa una sosta a New York
"Ma quando fu proiettato a Montreal e a New York la gente rise di gusto, con mio grande stupore, a differenza del pubblico italiano, che restò un po’ deluso soprattutto perché era andato al cinema per vedere Totò e farsi le solite risate, e man mano si rese conto che non avrebbe potuto farsele. La sua reazione può essere un po’ soggettiva, anche se le concedo che non è un film fatto per il divertimento"
A settembre torna a New York:
"È una città magica, travolgente, bellissima. Una di quelle città fortunate che hanno la grazia. Come certi poeti che ogniqualvolta scrivono un verso fanno una bella poesia. Mi dispiace non esser venuto qui molto prima, venti o trent’anni fa, per restarci. Non mi era mai successo conoscendo un paese. Fuorché in Africa, forse. Ma in Africa vorrei andare e restare per non ammazzarmi. L’Africa è come una droga che prendi per non ammazzarti, una evasione. New York non è un’evasione: e un impegno, una guerra. Ti mette addosso la voglia di fare, affrontare, cambiare: ti piace come le cose che piacciono, ecco, a vent’anni. Lo capii appena arrivato. Arrivai da Montreal, con il treno. Scesi a un’enorme stazione affogata nel buio, una sotterranea."
Dialogo-intervista con Oriana Fallaci
apparso sull’Europeo il 13 ottobre 1966
A New York Pasolini incontra molti intellettuali americani tra i quali Allen Ginsberg con il quale strige un'amicizia duratura, tanto che i due si rincontrarono già l'anno seguente a Milano.
«era tanto tempo che non leggevo poesie di un poeta fratello».
Ai primi di ottobre è in Marocco per l'ambientazione del nuovo film Edipo re.
l'Unità, venerdi 19 agosto 1966 |
Film girato nel novembre 1966 negli esterni di Roma, Ostia, Fiumicino.
Terzo episodio del film Le streghe;
gli altri episodi sono:
- La siciliana di Francesco Rosi;
- Senso civico di Mauro Bolognini;
- La strega bruciata viva di Luchino Visconti;
- Una serata come le altre di Vittorio De Sica.
Pasolini non scrive una vera e propria sceneggiatura dell’episodio: elabora le scene del film disegnandole in forma di fumetti.
"l’idea di questo film è un’idea vecchissima, che è nata prima che cominciassi a fare del cinema. Era nata come idea per un racconto che si intitolava Il buro e la bura, e ne parlo infatti in Alì dagli occhi azzurri."
Nel 1966 pubblica saggi che saranno poi raccolti in Empirismo eretico. Ragazzi di vita viene tradotto in portoghese e giapponese.
1966 - Alcuni scritti e interviste:
- I diseredati sono il nostro «Terzo Mondo»
- Contro la televisione
- «Nuovi Argomenti», n.s., l, gennaio-marzo 1966
- Pasolini: Pasolini l' enragé, di Jean-André Fieschi
- «L'ARRABBIATO SONO IO»
- Guerra civile
- Sono qui pro tempore. Intervista con Totò, uomo di due secoli di Giacomo Gambetti
- Pier Paolo Pasolini, Un marxista a New York
Scrive anche un'autobiografia in versi:
Il 6 dicembre muore Mario Alicata, partigiano, critico letterario e politico italiano:
I'Unità, mercoledi 7 dicambre 1966 |
La persecuzione giudiziaria va avanti:
Causa civile Amoroso
19.01.66 Causa civile Amoroso. XXVIII udienza. Precisazione delle conclusioni. 25.01.66 Querela De Santis. III udienza.
01.04.66 Causa civile Amoroso. XXIX udienza. Spedizione e sentenza.
18.06.66 Causa civile Amoroso. Sentenza del tribunale di Roma.
15.12.66 Causa civile Amoroso. I udienza davanti alla corte d'appello di Roma.
Querela De Santis
19.04.66 Querela De Santis. IV udienza.
31.05.66 Querela De Santis. V udienza.
26.07.66 Querela De Santis. VI udienza.
27.07.66 Causa civile Amoroso. Atto d'appello.
08.11.66 Querela De Santis. VII udienza.
06.12.66 Querela De Santis. VIII udienza.
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