"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
«Architrave», anno II, 6 aprile 1942 , pag. 9.
.
Il primo contributo di Pasolini per Architrave,
recensione al romanzo "Microcosmo" di Siria Manetti.
.
.
"mi sono dato morbosamente a scrivere un articolo per Architrave"
(1941, Pasolini all'amico Farolfi).
La recensione verrà pubblicata solo nell'aprile del 1942.
.
.
Se, modestamente, si volesse dare una definizione della nostra recente narrativa (parlo di quella dell'ultima leva: di «Rivoluzione», ecc.) si potrebbe dire che essa trova la sua giustificazione di «racconto» nel rendere validi i propri motivi interiori e accaduti nella realtà, attraverso una rievocazione poetica e un'atmosfera di pacata rimeditazione. Una conquistata serenità di forma, viene allora ad essere l'unica ragione della pagina scritta, quasi in un senso di liberazione, come si direbbe per la lirica.
Non per niente si può paragonare la prosa di Cassola con la poesia di Penna. Il capitolo ha sconfinato dalle sue cento pagine (il Conservatorio di Santa Teresa ne ha 358), si è fatto più ampio e meno particolareggiato di osservazioni, pretesti e divagazioni per sciogliersi in una più dorata aura di poemetto, ma è rimasto essenzialmente «capitolo». Questo amore della pagina dolcemente meditata, questo chiaroveggente abbandono ad una sottile scrittura, danno un modo di narrazione che non richiede la necessità di un inizio, di una fine, di una trama costruita e conchiusa; ma che di solito si apre a un periodo della vita umana confusamente iniziato, simile a nebbie mattutine dalla notte, è disciolto, poi, nell'ignoto delle infinite possibilità future.
Ora, io non so fin dove giunga la cultura contemporanea di Siria Masetti; ma le risorse della sua narrazione si presentano, sebbene non del tutto chiaramente, al di fuori delle condizioni che ho accennato. Microcosmo è un racconto che «comincia» e «finisce» senza titubanze: le sue intenzioni sono scoperte nella volontà della scrittrice di definire e conchiudere, nel giro delle pagine, un periodo della propria esistenza, quasi per serbarlo intatto alla propria memoria, nostalgia e rimpianto. È un libro in memoriam, se dell'amica morta, o del proprio amore deluso, io non so. Ma forse questi non sono che dei pretesti, perfettamente tramutabili in pretesti analoghi, fra i tanti che la vita terrena può donare; ciò che conta, qui, ciò che trapassa, muore e si rimpiange è il piccolo mondo di un adolescente, rapito, travolto da eventi che lo soverchiano, e, quasi, lo intimidiscono. Ma, scomparsi questi eventi, consumati dal tempo, esso solo il piccolo mondo resterà intatto e chiaro nella memoria, doloroso richiamo.
P.P.Pasolini
Biblioteca Universitaria di Bologna, collocazione 2118/PER. 10220.
Progetto a cura di Maurizio Avanzolini (Biblioteca dell'Archiginnasio).
I documenti digitalizzati appartengono alle raccolte di:
Biblioteca dell'Archiginnasio
Biblioteca Universitaria di Bologna
Centro studi-archivio Pier Paolo Pasolini - Bologna
Archivio storico dell'Università di Bologna
Biblioteca Cantonale di Lugano
http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pasolini42/index.html
Creative Commons Attribuzione 3.0.
Nessun commento:
Posta un commento