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mercoledì 9 luglio 2025

ANTONIONI, BERGMAN, PASOLINI - di Leonardo Sciascia - «Cinema Nuovo», XIV, 173, gennaio-febbraio 1965, p. 34

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



ANTONIONI, BERGMAN, PASOLINI

di Leonardo Sciascia

«Cinema Nuovo»

gennaio-febbraio 1965

p. 34

 È da un paio d’anni che frequento pochissimo il cinema. E le rare volte che ci capito, quasi mai resisto a vedere un film per intero. Perché sono arrivato ormai alla convinzione che non c’è film, per quanto buono, che valga un libro anche mediocre. E io, a quarantaquattro anni, ho ancora tanti grandi libri da leggere. Nello scorso anno ho visto in tutto tre o quattro film: Il silenzio nei primi dell’anno, Il disco volante alla fine. Il secondo poteva essere un film serio. Il primo, purtroppo, non lo è. 

    Ho molto rispetto per Bergman. E non mi pare, si possa istituire un confronto tra lui e Antonioni. Bergman ha un linguaggio, uno stile: e un’ansia religiosa e morale che soltanto nel Silenzio, mi pare, assume un che di falso, di inattendibile. Antonioni invece non fa che impastare cascami letterari e figurativi, facendo gran confusione tra i mezzi dell’espressione e l’espressione stessa. Ma non ho ancora visto Deserto rosso. Mi pare di capire però, da quello che se ne dice, che questo film dia la giusta misura dei limiti del regista. In quanto alla alienazione, a parte l’inautenticità che il concetto ha assunto nelle interpretazioni letterarie e cinematografiche (in proposito ha scritto un divertente articolo Fortunato Pasqualino), mi pare sensatissima la pretesa che a rappresentare l’alienazione siano i non alienati. 

  Non ho visto Il Vangelo secondo Matteo. Non posso dunque (né forse potrei anche dopo averlo visto) dire quale significato abbia una simile esperienza per Pasolini. Cajumi se ne sbrigherebbe con una battuta. Io credo invece che bisogna stare attenti alle cose che Pasolini fa o dice. È una specie di sismografo. Pasolini fa il Vangelo: ed ecco che comincia il dialogo tra comunisti e cattolici. Il che, confesso, mi dà grande inquietudine. 

   Leonardo Sciascia

@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito

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