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Biografia, lavori in corso - a breve anche il 1974 e il 1975

martedì 20 maggio 2014

Pier Paolo Pasolini - L'ideologia - 1950. A Roma. Le prime opere letterarie, le prime critiche politiche.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pier Paolo Pasolini
L'ideologia

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1950. A Roma. Le prime opere letterarie,
le prime critiche politiche.
1956. Il XX Congresso del Pcus

di Angela Molteni e Massimiliano Valente
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1950. A Roma. Le prime opere letterarie, le prime critiche politiche

Nel gennaio successivo Pasolini partirà con la madre per Roma e nella capitale, dapprima con fatica e sacrificio, riuscirà a lavorare, iniziando con un modesto incarico di insegnante in una scuola privata, e man mano ad affermarsi come scrittore e regista.
Del 1955 è Ragazzi di vita che segna l'inizio della sua notorietà e che solleva le critiche, tra l'altro, di una parte dei commentatori della stampa comunista. In più di un caso, tali critiche coincisero con altre, analoghe, provenienti da organi di informazione di segno politico opposto.
"Pasolini sceglie apparentemente come argomento il mondo del sottoproletariato romano, ma ha come contenuto reale del suo interesse il gusto morboso dello sporco, dell'abbietto, dello scomposto e del torbido", scrive tra l'altro Carlo Salinari. E Giovanni Berlinguer: "Tutto trasuda disprezzo e disamore per gli uomini, conoscenza superficiale e deformata della realtà, morboso compiacimento degli aspetti più torbidi di una verità complessa e multiforme".
Inizia con queste prime "scaramucce" una polemica, anche ideologica, tra Pasolini e alcuni esponenti culturali del Pci che proseguirà senza tregua negli anni futuri.


1956. Il XX Congresso del Pcus

Nel 1956 vi è una forte crisi ideologica e politica che coinvolge tutto il movimento comunista, determinata dal "rapporto Kruscev" al XX Congresso del Partito comunista sovietico.
Le critiche a Stalin e al suo sistema di potere che sono espresse dal "rapporto" avranno effetti psicologici enormi e imporranno nuove prospettive e strategie ai comunisti in tutto il mondo. Per contrasto, fecero inoltre seguito, quasi subito, i fatti di Ungheria e di Polonia.
Pasolini, ragionando in particolare sulla sua attività letteraria dopo tali avvenimenti, scriverà: "Era un'epoca della mia vita in cui io, come scrittore, non potevo non tenere costantemente presente quella prospettiva e quindi questa non poteva non far parte immanente e continua della mia ispirazione. Non c'è dubbio che dopo il XX Congresso del Pcus io mi sono sentito sempre meno dubbioso, sempre più sicuro, sereno e deciso sul piano ideologico".
In Una polemica in versi, uno dei poemetti che compongono Le ceneri di Gramsci, Pasolini rivolge un duro attacco al Pci e al suo crescente burocratismo:

    "L'ora è confusa, e noi come perduti
    la viviamo…", mi mormoravi, amaro,
    disilluso di ciò che hai avuto
    per dieci anni dentro, così chiaro
    che tra mondo e mente quasi era un idillio:
    e ha la tua stanchezza – un po' volgare –

    una smorfia di vecchio figlio
    di immigrati meridionali
    affamati e vili dietro il cipiglio

    di poveri arrivati, d'ingenui dottrinari.
    Hai voluto che la tua vita fosse
    una lotta. Ed eccola ora sui binari

    morti, ecco cascare le rosse
    bandiere, senza vento.
    […]
    Poi il canto, che s'era levato
    gioioso, disperato, cessa, e il vecchio

    lascia cadere la bandiera, e lento,
    con le lacrime agli occhi,
    si ricalca in capo il suo berretto.

    Su questa baraonda della Villa, il buio
    che sommerge la disperata allegria,
    è, forse, più l'ombra del dubbio

    che la precoce notte. È la nostalgia
    dei vecchi tempi, la paura, pur bandita,
    dell'errore, che spira tanta malinconia

    – non l'aria d'autunno, o una sopita
    pioggia – sulla sfiorita festa.
    Ma in questa malinconia è la vita.


    (P.P. Pasolini, Una polemica in versi, da Le ceneri di Gramsci, Einaudi, Torino 1981) 



Tratto da Pagine Corsare di Angela Molteni




Curatore, Bruno Esposito

Collaborano alla creazione di queste pagine corsare:

Carlo Picca
Mario Pozzi
Alessandro Barbato
Maria Vittoria Chiarelli
Giovanna Caterina Salice
Simona Zecchi

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