"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Ha, Italia disunita!
Nell'esclusione è possibile una consignificazione che include.
Io sono incluso nella geografia dell' << Italie magique >> continiana: ma mastico amaro. Se lo << choc >> doveva essere una superba eleganza, allora è certo che gli arcipelaghi di questa geografia non sono tutti cosi eleganti.
Per es. poco delibabile mi appare l'eleganza del professor Carducci e addirittura ripugnante quella di D'Annunzio ( ai due non avrei dedicato più pagine che a Pirandello ).
Perchè tra i vecchi dialettali non c'è Russo?
E tra quelli più recenti la valdostana Martinet, cosi severamente neoromantica?
Perchè in fila con Einaudi, Gobetti, Gramsci, Levi non c'è una poesiola di Noventa?
E poi che Contini non abbia letto Volponi ( almeno in << Paragone >>?
Mi sembra anche inspiegabile che Contini non abbia apprezzato le prime cento pagine ( Stupende ) del <<Tappeto volante >> di Lionetti ( senza parlare dei suoi versi ).
Fortini saggista e profeta ( di sciagure ) non doveva assolutamente mancare, no.
Della mancanza della Morante non parlo: la sua esclusione ha infatti il valore di una inclusione ( e cosi, credo, si può dire di Bassani ): una presenza negativa, scandalosamente violenta: in cui il << no >> del tutto arbitrario ( e magari ce ne fossero stati altri ) di Contini fa in modo che il suo discorso antologico, tutto << referenziale >>, diventi, per reticenza ( mai contraddizione fu più squisita ) << conativo >>.
Ma Sandro Penna?
Non è il più grande poeta del Novecento letterario italiano?
Più grande di Ungaretti, di Montale e forse di Saba?
E in questi ultimi cinque anni chi ha scritto versi belli come quelli di Attilio Bertolucci? (se non, forse Amelia Rosselli?).
E il vecchio Lucio Piccolo, santo Dio, non è meglio del vecchio Pizzuto?
Ho dato fiato ad alcuni << flatus vocis >> ma gli elenchi, come il mio ascoltatore sa bene, sono sempre liturgici, specie se interiettivi o sospesi.
Finisco cosi biblicamente maledicendo la fiorentinità, cioè la cultura letteraria di Cecchi ma anche quella di Falqui, dell' << Espresso >> ma anche quella ( se non fosse presumibilmente semi-analfabeta ) di De Lorenzo.
Insomma, più inoffensivi siamo e più piacciamo. Un'eterna Ronda, una eterna Solaria! ( Ci sono anche certi comunisti ). Contini, mio amor de loinh, che cosa avvalli?
P.P.Pasolini.
"Nuovi argomenti" N° 10
aprile-giugno 1968
(Biblioteca nazionale centrale di Roma)
Trascrizione curata da Bruno Esposito.
Nessun commento:
Posta un commento