"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Celeste Prize
Gennaio 1962 Pasolini tiene la rubrica Dialoghi sul settimanale Vie Nuove.
Dialogo con una lettrice
Caro Pasolini, l'ho ascoltata sere fa a un dibattito alla Casa della gioventù, a Modena. Le ho rivolto anch'io della parole polemiche. E' inevitabile che succeda così, che cioè il pubblico esprima in una sede del genere, dubbi, critiche, domande. Però mi pare che in complesso quella sera sia risultata piuttosto spiacevole per lei, anche perché, mi sembra, lei è particolarmente incline a soffrire delle critiche e a cogliere, delle parole che le rivolgono, soprattutto l'aggressività. Io che quella sera non condivisi un suo punto di vista, le scrivo per dirle che sono una che ama tutto ciò che lei esprime. Lei è certo più amato di quello che crede, non è solo un perseguitato e odiato (potrebbe essere altrimenti?) e se il tono del suo pubblico è aggressivo, lo è per amore della verità che Lei porta in sé. Io la seguo in tutta la sua produzione e trovo che lei è la figura più significativa della cultura italiana: in nessun artista nostro l'intimo conflitto dell'uomo moderno ha una evidenza così tragica e patetica, nessuno è più disarmato e (posso dirlo?) spaurito eppure eroicamente disposto a lasciarsi distruggere da questa pietà e dal suo bisogno di comunicarla.
Mi dica, per favore, che cosa pensa del Movimento della non-violenza.
Luisa Mari Modena
Grazie per la sua bellissima lettera. Lei mi ha capito molto bene. Quella sera a Modena ero molto stanco, e perciò teso e irritabile, e perciò scoperto. E poi eravate tutti amici: e io, da ragazzo, quando giocavo a pallone, giocavo bene solo nelle partite esterne, fuori casa, davanti al pubblico ostile (questo è certo un particolare che può integrare la sua interpretazione della mia persona ).La Non-violenza: mi sembra una nozione stupenda. Essa è estremamente aristocratica (Gandhi, Russell, Dostoiewsky ): d'origine pre-evangelica (orientale), come gran parte delle grandi nozioni evangeliche, si è cristianizzata soprattutto col romanticismo nell'Ottocento, e ora si è scristianizzata, facendosi fieramente laica. Ma, si è visto nelle Marce della Pace di questa estate, tale sua fondamentale aristocraticità è facilmente accepibile (in P. accepibile è spesso usato per recepibile, NDR) dalle masse coscienti: non c'è contraddizione tra la sua elezione e la sua popolarità. Per questo, quelle Marce della Pace sono state il fenomeno politico italiano più interessante dell'anno. Una specie di riproposta, modernissima, del Cln. In esse era inclusa la svolta del XXII Congresso (del PCI, NDR) e la possibilità reale di un centro-sinistra.La non-violenza è l'acme ideale di una concezione razionale della realtà. Se ogni forma del pensiero ha bisogno, nell'atto pratico, di una manifestazione concreta e basata quindi sul sentimento e la persuasione, la non-violenza è l'atteggiamento sentimentale e persuasivo di chi è totalmente fuori da ogni conformismo, di chi si è totalmente liberato attraverso gli strumenti della ragione e della cultura.
(tratto da I dialoghi, Pier Paolo Pasolini,
Editori Riuniti. 1992, pag. 221-222)
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