"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Totò, visto da Ninetto Davoli
Di origine calabrese è cresciuto in un ambiente poverissimo nella periferia romana, di carattere simpatico, viene scoperto da Pier Paolo Pasolini che lo scelse come attore protagonista con Totò nel film Uccellacci e Uccellini. "Mi pagano per lavorare con Totò?" Beh insomma a me mi sembrava una cosa talmente assurda, talmente diciamo fuori dal mondo che mi davano dei soldi per andare con un attore che io onestamente andavo a vederlo al cinema, andavo lì compravo i bruscolini e mi guardavo Totò. Con me diciamo c'ha avuto un rapporto paterno nei miei riguardi, proprio mi faceva da padre, mi faceva proprio da persona adulta aiutando il ragazzino a ricordare le battute "Ninetto non ti preoccupare", mi suggeriva le battute, cioe' quando stavamo insieme si metteva in modo tale che mi suggeriva le battute e per me era una cosa bellissima, bella perchè comunque devo dire che dopo una settimana, dieci giorni di lavoro io mi sono sbloccato perchè ho visto in lui una persona che veramente mi potevo fidare che potevo stare tranquillo.
E tu sai che insomma
lavorando tranquillamente con una persona significa rilassarti e fare le cosa
più belle. E da allora voglio dire abbiamo fatto tutto il film e ci siamo
divertiti, ci siamo divertiti da morire. Per me Totò e' stato un incontro
inaspettato come persona perchè in lui ho visto in fondo molta umanità, molta
semplicità. Ma devo dire che io sono rimasto molto scioccato da questo
personaggio, e poi sono quelle cosa sai che tu ricordi e che ti lasciano il
segno, io rifletto a ste cose qua con molta nostalgia voglio dire.
Era una persona
talmente timida che di fronte a Pierpaolo
era uno che gli dava del maestro, diceva "Senta Maestro" e siccome che anche
Pierpaolo era un timidone gli diceva "Senta Totò " o "Senta principe". Non
riuscivano a rompere questo incantesimo dandosi la confidenza, ad darsi del tu
insomma. E questo significa che questo personaggio tutto sommato che sembra
sbarazzino, c'era un cuore veramente eccezionale.
La cosa più bella che ricordo e' stato
il primo impatto con Totò, la prima volta che l'ho conosciuto . Quando Pier
Paolo ha deciso di fare questo film mi ha detto che sarebbe stato giusto
conoscere Totò. E allora che cosa ha fatto, ha combinato un incontro, una cena a
casa di Totò. Ad un certo punto io gli dico sai per me uscire da questa borgata
e andare ai Parioli dove abitata Totò per me già era un viaggio, tu pensa ai
Parioli. Infatti arrivo in questo quartiere, intanto sono rimasto sbalordito dal
posto ammazza dico sono arrivato ai Parioli, intanto era importante sta cosa poi
prendere l'ascensore con Pier Paolo ed andare al piano dove abitava Totò, per me
l'ascensore gia era un evento.
Prima di entrare a casa di Totò io e Pier Paolo ci aggiustiamo, io i capelli poi il
giubbetto Pier Paolo la cravatta, insomma
Pier Paolo suona a questo pianerottolo e ci
apre la porta Totò. Ho cominciato a ridere a crepapelle, come un pazzo, allora
Pier Paolo che mi sgomitava e mi diceva
Nine' e dai ma che fai. Totò e' stato molto carino e ha detto dai Pier Paolo e' un ragazzo, dai dai entrate. Mi
sembrava di vivere un sogno. S'e' mangiato e alla fine la Faldini dice prendiamo un caffè al salotto. Quando
abbiamo finito di prendere il caffe' ci siamo salutati. Dopo qualche mese la Faldini mi incontra e mi dice ti ricordi quella
volta che siete venuti a casa di Totò? Come che mi ricordo per me era un evento.
Embe' dice tu non sai che cosa non ha fatto Totò: appena ve ne siete andati andò
a prendere una bomboletta di DDT e corse a spruzzarla dove tu ti eri seduto e
disse a me non mi danno tanto affidamento questi che girano tutti quanti così
appiccicosi. Alla fine del film ci lasciammo però con molto affetto e veramente
tanta stima.
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