"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini
Socialisti ricordate i giorni di luglio
un falso intelligente.
(Trascrizione curata da Bruno Esposito)
Il contesto storico
L' alleanza tra la DC e il PSI inizia a muovere i primi passi tra il 1960 e il 1961, con numerose giunte locali di centro-sinistra. La convergenza tra i due partiti viene trovata sostanzialmente su alcuni punti: nazionalizzazione delle fonti di energia; diritto allo studio e potenziamento della scuola obbligatoria fino 14 anni; piano per rivalutare la campagna; istituzione delle regioni a statuto speciale. Queste le basi che portano nel 1963 alla nascita del centro-sinistra con il suo primo governo che vede Aldo Moro Presidente del Consiglio appoggiato da una coalizione formata da DC, PSI, PSDI e PRI, alla scissione interna del partito socialista con la nascita del PSIUP, e alla fine dell'alleanza PCI-PSI.
La poesia "apocrifa" di Pasolini
Mercoledi 6 dicembre 1960, sull'Unità vengono pubblicati dei versi attribuiti a Pier Paolo Pasolini:
Lo scrittore Pier Paolo Pasolini ci ha mandato questi versi accompagnati dalla seguente lettera:
Cari amici, vi mando mentre si svolge un drammatico dibattito nel Comitato centrale del PSI che potrà essere cruciale per le sorti dell'Italia democratica e popolare, In questi pochi versi un grido di passione politica troppo immediato ed informe, forse, ma dettato da profondo turbamento ed allarme.
Pier Paolo Pasolini.
Il socialismo muove a connubio con l'impura
democrazia cristiana? Era questa la meta?
No. La protesta del popolo è più ardente, non ristagna
anche se il neocapitalismo la sua trappola grifagna
dilata con mostruosa astuzia di organismo immenso e immondo
lieto della vorace menzogna con cui già avvolge il mondo
e le torpide menti di capziosi bisogni ottunde e nutre
fingendo progresso ciò che è abdicare alla vita.
Solo la guida di Marx è arra di riuscita
all'umile e violenta onestà proletaria!.
Questa non è inerzia protestataria
o massimalismo estremistico, ma pressione genuina
delle masse contro l'oppressione borghese.
Sull'orizzonte romano orlato di mille chiese
sempre più sorda scende un'ala nera
come il cappello censurato di Anita
dall'oblò della cupola vaticana
nel fosco simbolo della "dolce vita".
Perché quest'ora non si spenga avvilita
chiediamo che il socialismo sia mondo dall'impuro
connubio, che nel misero porto delle giunte
non anneghi la sua tensione rivoluzionarla,
e l'oscuro calcolo della destra poliziesca, e bigotta
non metta In rete la buonafede nenniana.
Il ricordo di luglio ancora in tutti scotta.
Pier Paolo Pasolini.
Ma Pier Paolo Pasolini dice di non aver mai scritto questa poesia inviata all'Unità.
La risposta di Pasolini ai versi.
Apocrifa una poesia di Pasolini che deprecava il "centro-sinistra
La Stampa,
9 dicembre 1960,
pag. 7
Era comparsa nella terza pagina de «l'Unità»
Un ignoto burlone ha imitato perfettamente lo stile dello scrittore romano
Una" poesia dello scrittore Pier Paolo Pasolini, nella quale l'autore deprecava la possibilità di una soluzione di centro-sinistra nelle « giunte difficili » e che l'Unità di Roma e di Torino avevano pubblicato con largo rilievo tipo grafico è risultata apocrifa. E' stato lo stesso Pasolini a scrivere al quotidiano comunista affermando di non essere l'autore dei versi, in realtà piuttosto brutti, attribuendo l'invio della breve lirica allo « scherzo di un ignoto ».
La poesia, intitolata « Socialisti, ricordate i giorni di luglio! », era stata pubblicata dalle due edizioni de l'Unità il 6 dicembre, in apertura di terza pagina, corredata dalla foto dello scrittore e dalla lettera unita alla lirica in cui fra l'altro era detto che la composizione era stata ispirata da < profondo turbamento ed allarme, mentre si svolge un drammatico dibattito al comitato centrale del psi che potrà essere cruciale per le sorti dell'Italia democratica e popolare ».
La lirica, nella quale si diceva fra l'altro che
« solo la guida di Marx è arra di riuscita »,
concludeva con questi versi:
«Perché quest'ora non si spenga avvilita / chiediamo che il socialismo sia mondo dall'impuro / connubio, che nel misero porto delle Giunte / non anneghi la sua tensione rivoluzionaria, / e l'oscuro calcolo della destra poliziesca e bigotta / non metta in rete la buona fede nenniana ».
Pier Paolo Pasolini ha smentito di essere l'autore della poesia e naturalmente della lettera di accompagnamento. Ha ammesso tuttavia che l'ignoto autore dello scherzo ha realizzato, con quella lirica,
«una caricatura, purtroppo intelligente »
del suo stile di poeta. Nel contempo lo scrittore ha inviato a l'Unità alcuni versi — intitolati « Epigramma ad ignoto » — con i quali risponde all'autore dello scherzo. Eccoli:
Epigramma ad ignoto
Bene. Non sono inimitabile
un colto ignoto può imitarmi,
rendendomi solo un po' sclerotico.
Ma il mio imitatore borghese, che fa"
questi squisiti scherzi alla rossa " Unità "
sappia che chi mima lo stile mima un'anima;
recitando me egli per poco è stato me
per poco egli è stato più realista del re.
(Lo stile è irreversibile! . Vedi il borghese Wittgenstein...)
così il colto ignoto che fa scherzi qualunquisti,
resterà per sempre marxista in questi stilemi marxisti.
Pier Paolo Pasolini.
La polemica che ne deriva
STAMPA SERA Venerdì 9
Sabato 10 Dicembre 1960
Lo poesia apocrifa di Pasolini ho provocato una vivace polemica Il quotidiano del PSI attacca il giornale comunista par aver pubblicato i versi senza accertarne l'autenticità - Una dichiarazione delle scrittore sulle idee attribuitegli
L'episodio della falsa poesia di Pier Paolo Pasolini pubblicata In terza pagina dell'Unità e sconfessata da una lettera dello scrittore allo stesso quotidiano comunista, costretto a pubblicarla a 48 ore di distanza, viene stamane sottolineato con molta vivacità dall'Avanti!
L'organo del PSI ne prende spunto per rilavare come la poesia falsa «violentemente socialista» sia stata pubblicata «immediatamente» dal giornale del PCI, e riproduce le due poesie: l'apocrifo dedicato al «connubio» tra socialismo e democrazia-cristiana e gli autentici, successivi versi di Pasolini che accompagnava la lettera di smentita al quotidiano comunista con un < epigramma ad ignoto» nel quale definiva «borghese imitatore» chi «fa questi squisiti scherzi alla rossa Unità» (ed è la prima volta che quest'ultima ospita nelle sue stesse colonne una definizione del genere...). Anzi, questo ultime parole sono servite stamane all'Aranti! per un titolo in prima pagina, a quattro colonne.
Il giornale socialista, ohe non si lascia sfuggire l'occasione per affermare che «l'Unità è incorsa in uno di quegli infortuni che rimangono nella storia del giornalismo per la gioia del ricercatori di curiosità letterarie è di costume» rivela poi l'esistenza di «un ignoto imitatore che già altre volte ha tentato, di far' pubblicare dal giornali scritti imitanti lo stile dello scrittore ».
Cosi accadde per una coda al poemetto "In morte del realismo" inviato al giornale comunista del pomeriggio; questo, prima di pubblicarlo, ne accertò la falsità rivolgendosi direttamente a Pasolini. Da ciò l'Avanti, espresso il proprio stupore per il fatto che l'Unità non si sia comportata nello stesso modo, ne deduce che «l'Immediata e incauta pubblicazione è dovuta, al contenuto violentemente antisocialista della falsa poesia, poiché è già da tempo che l'organo comunista non tralascia neppure la più piccola occasione per insistere nella sua convulsa polemica contro il PSI».
L'autore bersagliato dagli scherzi del «borghese imitatore» aveva scritto all'Unità di «eseguire con interesse, emozione, rabbia o gioia di volta in volta i dilemmi del PSI»; Interpellato dal quotidiano del PSI, Pier Paolo Pasolini questa volta ha dichiarato:
Se sentissi di dovere esprimere opinioni e considerazioni sui socialisti e sulla loro azione politica mi rivolgerei direttamente all'Avanti!
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