"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Intervista a Pier Paolo Pasolini su
marxismo e religione
Gideon Bachmann
Neue Zürcher Zeitung
20 agosto 1965
pag. 21
( © Questa traduzione da cartaceo è stata curata da Bruno Esposito )
Il film di Pier Paolo Pasolini "II Vangelo secondo Matteo" è attualmente in programmazione al cinema Scala di Zurigo. Un anno dopo la sua prima proiezione alla Biennale di Venezia, il film arriva ora a Zurigo. Pier Paolo Pasolini, poeta e romanziere, che si dedica al cinema da diversi anni, è politicamente impegnato per un socialismo di estrema sinistra. Il suo film su Gesù, basato sul Vangelo di Matteo, è artisticamente il risultato di un processo cinematografico che, fin dall'inizio, ha combinato realismo sociale e simbolismo poetico sacro. Pasolini percepisce Gesù come sacro, sebbene non nella tradizione dell'Apocalisse, e ce lo presenta come una figura sociale rivoluzionaria di rilevanza contemporanea. Pasolini ha dedicato "II Vangelo secondo Matteo" a Papa Giovanni XXIII. Il film è stato discusso ovunque sia stato proiettato; attorno ad esso si sono formate opinioni contrastanti. I socialisti atei e ideologicamente rigidi lo hanno rifiutato; la Chiesa cattolica lo ha onorato con la sua giuria cinematografica ufficiale. In questa pagina vorremmo innanzitutto presentare, con le parole dello stesso Pasolini , come egli interpreta la sua opera, sulla base di una conversazione con il critico cinematografico americano (non marxista) Gideon Bachmann.
La carriera di Pasolini
Pasolini nacque a Bologna nel 1922. Suo padre proveniva da una famiglia anziana ma povera di Ravenna, ricoprì la carica di tenente di fanteria come ufficiale di carriera e morì nel 1959. Sentiva di aver sprecato la sua vita in questa carriera, e Pasolini dice di lui che la carriera militare che scelse quando si ritrovò bloccato in Libia senza soldi lo costrinse a un conformismo che fondamentalmente non gli si addiceva. Per questo motivo, ripose tutte le sue speranze nel futuro letterario del figlio, poco dopo che questi iniziò a scrivere le sue prime poesie all'età di sette anni.
Il primo volume di poesie di Pasolini, pubblicato nel 1942 e intitolato "Poesie a Casarsa", fu dedicato al padre, che all'epoca era internato in un campo di prigionia in Kenya. Il fratello di Pasolini, Guido, fu ucciso come partigiano. Dopo che Pasolini conseguì il dottorato presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna, la famiglia si stabilì a Roma, dove trovò lavoro come insegnante in una scuola privata nella periferia di Ciampino. Era il 1949.