"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Incontro con l'autore Pier Paolo Pasolini
"Una vita violenta"
(Premio Crotone 1959)
Noi Donne
29 novembre 1959
pag. 5
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
D. — Che ne pensa del Premio Crotone?
R. — Non conosco, tanto da poter giudicarli, tutti gli altri premi. Ne conosco alcuni. Da questi il premio Crotone si differenzia anzitutto perchè è organizzato dalla giunta municipale di un comune socialista del meridione: gli altri premi hanno un pubblico o indifferente o interessato solo al lato mondano della faccenda: il premio Crotone ha un pubblico generoso e partecipe, che si sente «dentro » la cosa. La platea del teatro Ariston di Crotone, dove avviene la premiazione, è uno fra gli spettacoli del genere più seri e commoventi a cui si possa assistere. Inoltre devo aggiungere che la giuria è particolarmente appassionata, disinteressata, oltre che ad altissimo livello letterario.
D. — Quali impressioni ha riportato dagli incontri con i suoi lettori?
R. — E' molto difficile leggere: di buoni lettori, in Italia, c'è grande penuria: li potrei contare quasi sulle dita delle mie mani, che io sappia. Non è detto che i protagonisti, in quanto protagonisti più o meno diretti del mio libro, siano necessariamente dei buoni lettori. Anzi, a dire il vero, non lo sono. E, da parte loro, ho sentito solo delle pure esclamazioni come «Sei forte, a Pa'! » (mi chiamano Paolo), o «Gajardo!», di solito con facce molto ridenti e divertite. Questo per quel che riguarda gli incontri e i giudizi casuali, a Torpignattara o alla Borgata Gordiani, a Trastevere o a Tiburtino. Ho avuto un solo «incontro » ufficiale : alla Garbatella, nella sezione del Partito comunista. E' stato molto interessante : abbiamo discusso fino a mezzanotte, e quando abbiamo finito tutti eravamo convinti che non fossero più delle dieci. Ma, alla sezione, c'erano dei giovani preparati, o studenti o dirigenti del partito : erano quindi dei miei protagonisti solo molto indirettamente, solo in quanto possibili testimoni.
D. — I personaggi di « Una vita violenta » sono tratti dalla realtà o frutto della sua fantasia?
R. — Come sempre succede: l'uno e l'altro. Tommaso l'ho conosciuto per non più di mezzora sei anni fa, al Forte di Pietralata : è stato, sul momento, di per se, uno degli incontri meno importanti della mia vita, e sarebbe certamente rimasto sepolto in mezzo ad altre migliaia di incontri, simili, se una storia, che poi è diventata la storia del primo capitolo, non mi avesse, quella sera, particolarmente colpito : cosi mi è rimasta impressa la fisionomia psicologica e semplicemente fisica di Tommaso. Gli altri personaggi un po' sono tali e quali a come li ho conosciuti nella realtà : per es. uno degli amici di Tommaso, Settimio Augusto, o il Zimmio (che, nella realtà, si chiama Rodolfo, e abita al Trullo) ecc. ; altri sono a metà strada tra realtà pura e invenzione, oppure partecipano di aspetti antologici di personaggi diversi ; altri sono semplicemente verosimili, come Tito e Toto.
PIER PAOLO PASOLINI: Una vita violenta - Editore Garzanti - L. 1.700.
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